Lontano dalla terra dei padri, con la stessa “patria” nel cuore

«Il primo problema è educare i genitori, non i figli!» – gli adulti del domani transitano attraverso processi di “iniziazione, formazione ed emancipazione” guidati e “vigilati” dai “maggiorenni” del presente – le persone “non nascono” già “plasmate” per la società – gli apprendisti sono soliti “rubare il lavoro” ai loro maestri

Gianni Cilloco
Gianni Cilloco

Leggo in questi giorni le notizie che giungono a conclusione dei lavori del meeting di Chia intitolato “La Sardegna nel mondo. Nuove generazioni a confronto“, convegno internazionale fortemente voluto dall’Assessorato al Lavoro ed all’Emigrazione della Regione Autonoma della Sardegna e programmato dalle ACLI Sardegna. Mi addentro tra le righe dei vari reportage e noto, oltre alla presenza di giovani provenienti da diversi angoli del pianeta, la partecipazione di personalità, di politici e di amministratori. Scorrendo le parole noto alcuni leitmotiv e concetti-chiave: «… trasformazioni in atto… emigrazione di oggi diversa da quella di ieri… necessità di riorganizzazione dei i modelli… esigenza di una nuova formula di circolo, magari senza una sede definita, visti i costi… eventualità di circoli virtuali, con incontri personali in occasioni ad hoc… i circoli non sono più il luogo di ritrovo di un tempo…». A chiosa di tutto una sorta di ultimatum che suona quasi come una sentenza inappellabile: «Giovani, ultima chiamata!».
Non vorrei dire, ma in questi ragionamenti noto una logica che mi pare poco chiara o, meglio, che sembra essere articolata in modo discutibile e non propriamente ponderata. Vengono invocate e convocate le nuove generazioni, si focalizza l’attenzione sul gap generazionale tra gli emigrati del passato e del presente ed i loro figli, viene constatato di punto in bianco che la “classe dirigente” del futuro dei Circoli ha difficoltà a rapportarsi con i modelli “tradizionali” e come esito si propone la “chiusura” delle sedi locali dei Circoli in favore della effervescente e “fluida” agorà telematica. Mi pare che questo modo di argomentare abbia diverse criticità e sia pure un tipico esempio, peraltro neanche tanto “camuffato”, di «scambio dell’effetto con la causa», a prescindere dai soggetti dai quali proviene tale messaggio, istituzioni, enti associativi o fonti di informazione che siano.Continua a leggere →

Meeting di Sardi nel mondo, l’amore per la propria Terra

La Sardegna nel mondo. Nuove generazioni a confronto” – Meeting di Chia (Cagliari), 23-26 giugno 2011.

Luca Deias, Greta Cogotti, Lara Mannu
Luca Deias e Greta Cogotti, giovani di Su Nuraghe presenti al meeting di Chia, ritratti con Lara Mannu, del Circolo Sardo di Parma.

L’evento, svoltosi a Chia dal 23 al 26 giugno 2011, ha radunato oltre un centinaio di ragazzi sardi provenienti da ogni parte del globo ed ha avuto grandissimo successo. Australia, Argentina, Perù, Brasile, Belgio, Germania e Svizzera sono solo alcuni degli stati di provenienza dei partecipanti al meeting. Oltre ai visitatori europei ed extra-europei, erano presenti anche Italiani residenti in ogni parte della nostra penisola, da Biella a Milano, da Genova a Parma.
Il meeting di giovani sardi, di prima, seconda o terza generazione, ha permesso la condivisione reciproca di differenti culture, ma tutte con una base di sardità. Infatti abitare in Brasile o a Biella non faceva differenza alcuna: tutti erano sardi, tutti si sentivano una grande famiglia. Oltre al tempo libero, dove si approfondivano le amicizie, sono stati numerosi i convegni e le assemblee dove si affrontavano diversi temi: immigrazione ed emigrazione, l’amore per la propria Terra, le origini e i problemi della nostra isola. Il trattamento riservato agli ospiti è stato ottimo: alloggiati presso il Chia Laguna Resort, non mancava mai un bagno in piscina o prelibatezze dolciarie sarde in orario di pasti.Continua a leggere →

Giovani sardi a Bologna, al chiaro di luna tra risate di ogni età

Appunti ed impressioni del rappresentante di Su Nuraghe all’incontro dei giovani sardi a Bologna (20-21 maggio 2011) – convegno preparatorio del meeting di Chia (Cagliari) – L’avventura di Bologna? Memorabile è dire poco! – Cosa possiamo fare noi giovani per la Sardegna e Come?

Erica Zanella Maolu
A desta, nella foto, Erica Zanella Maolu di Su Nuraghe di Biella, ritratta a Bologna con Federica Mulas e Martina Marras del Circolo Sardo di Prato.

Tutto inizia a Milano dove incontro altri tre ragazzi. Saliti sul treno, ci conosciamo scambiando due parole davanti ad un caffè ed eccoci arrivati a Bologna. Davanti alla stazione incontriamo un altro giovane rappresentante e così proseguiamo tutti insieme.
Nonostante qualche piccolo disguido con gli autobus (siamo riusciti a prenderlo nella direzione contraria!!), scendiamo alla nostra fermata (quella giusta!) e davanti ci troviamo un parco, non un’anima viva, un caldo infernale e un immenso piazzale asfaltato… il primo pensiero è stato: “non è che abbiamo sbagliato di nuovo??” Il posto era quello giusto, ma eravamo arrivati e in tempi record, ben un’ora di ritardo!
Iniziamo le presentazioni con tutti gli atri e al mio: “arrivo da Biella“, la risposta unanime era: “Ah!, ma voi siete quelli del Nuraghe!!
Nel tardo pomeriggio inizia il primo incontro con gli scrittori sardi contemporanei. Sono intervenuti non solo Marcello Fois, Michela Murgia, Alberto Masala, Bachisio Bandinu, ma anche e soprattutto noi giovani.
I temi centrali toccati nel dibattito sono stati il ruolo che ricopre lo scrittore nei nostri tempi e soprattutto lo scrittore sardo che fa conoscere al di fuori della Sardegna le tradizioni e le usanze che spesso vengono nascoste da stereotipi e a volte dagli stessi sardi. Un’altra parte del discorso è stato improntato sull’utilizzo della lingua sarda e in generale sui significati delle parole.Continua a leggere →

Pettinengo, cucina di Sardegna regina della festa patronale

maialini arrosto
Pettinengo, Festa patronale 2005, maialini arrosto a Villa Piazzo.

Domenica 17 luglio, alle ore 12, in piazza della Chiesa, a Pettinengo, Festa patronale di San Giacomo, “Pranzo alla sarda” con gnocchetti e maialino arrosto per conoscere la Sardegna, incontrare il Piemonte attraverso i sapori delle due terre.
L’iniziativa, seconda edizione di “Balcone fiorito“, organizzata dalla Pro Loco e patrocinata dal Comune di Pettinengo, è articolata in tre giornate di festeggiamenti, all’insegna della buona gastronomia, con grigliate e specialità tipiche, musica con i “PR New Dimension“, incontro amichevole di calcio “Vecchie glorie/A.S. Pettinengo“, animazione e giochi per tutti, grandi e piccini.
I menù sono il trionfo della cucina popolare della festa: salsicetta con funghi, spezzatini, scaloppine. Il ricavato sarà donato alla Parrocchia di Pettinengo, consegnato direttamente nelle mani di Don Ferdinando Gallu.
Regina della ricorrenza sarà la cucina di Sardegna, con gli “spiedi di Su Nuraghe” (Francesco Fosci, Giuseppe Piras e Luciano Vaccargiu), impegnati a dar prova di sé nella caratteristica lenta cottura a fuoco riflesso, da gustare con gli occhi e con il naso, prima ancora che con la bocca.Continua a leggere →

“Ajó jenti! Accudiddi, accudiddi…” Giullare sardo a Biella!

Accorrete gente! C’è il giullare, “imbrigheddibi chi v’é un buffoni… chi brinca, badda, vi vazzi ridí!
Giullarata di Mauriziello da Turris nella parlata portotorrese-sassarese e italiano liberamente ispirata, tratta e tradotta dalla “Nascita del giullare” di Dario Fo – ingresso libero.

Maurizio GiordoVenerdì 8 luglio, ore 22.00 – Biella, Piazza Cisterna – Dalla Sardegna, un artista attraverserà il mare per essere ospitato nel prestigioioso “InPiazzo-PiazzoOff“, terza edizione del Festival internazionale d’arte e spettacolo nell’ambiente, articolato in tre giorni (8-9-10 luglio, 2011), in scena nel borgo storico del Piazzo, organizzato dall’Assessorato alle Politiche Giovanili della Città di Biella.
Un giullare (Maurizio Giordo), in arte Mauriziello da Turris, irrompe sulla piazza, attira la gente a gran voce, saltando, suonando, giocolando…
Egli racconta alla gente che prima di diventare giullare era un contadino. Aveva della terra, ma un padrone voleva portargliela via. In suo aiuto arriva Cristo, gli dona la parola e lo trasforma in giullare per andare tra la gente e raccontare la sua storia, toccando temi come la forza di volontà, l’ingiustizia, l’amore, la solidarietà.
Grazie al ritmo brioso della narrazione, la comicità popolare scaturita dall’uso del dialetto, momenti di pathos, l’uso della giocoleria e degli strumenti musicali, lo spettacolo è caratterizzato da una forte interazione col pubblico, cercando di divertirlo e farlo riflettere.
Il giullare, in ogni paese o città dove verrà ospitato, raccoglierà parole e frasi in dialetto locale dal pubblico, che poi inserirà nella giullarata arricchendola così di nuovi suoni e significati.Continua a leggere →