
Scegliere santi e patroni per un territorio significa definire l’identità e la storia di luoghi ed abitanti: la devozione per i santi e per i beati, infatti, esprime l’anima della popolazione locale, il suo coinvolgimento emotivo; al culto dei patroni si è spesso ispirata la stessa topografia e l’onomastica locale, nelle quali si è manifestato il permanere del riguardo per un determinato soggetto come in Valle d’Aosta e nelle zone montane dell’Italia Nord Occidentale per i Santi Grato ed Orso e nel Piemonte orientale per la figura di Sant’Eusebio patrono della stessa regione.
La figura di Eusebio è così importante per le genti del suo tempo tanto da essere associata a località come, per esempio, la “Piana di Sant’Eusebio”. Il suo nome è presente, oltre che nella toponomastica – piazze, strade, vie, vicoli, sentieri della vasta regione subalpina affidata alla sua evangelizzazione – nei cognomi biellesi: Eusebias, d’Eusebio, Eusebio, Deusebis, Eusebione, Eusebietto, per oltre trenta patronimi.
Oggi, nel tempo presente, a distanza di oltre 1650 anni, a molte persone residenti negli antichi territori divenuti cristiani attraverso la sua parola, viene imposto ancora il nome “Eusebio”.
Per quanto concerne la devozione mariana, in particolare, a Torino emerge la figura della Consolata, la cui icona sarebbe stata donata a Massimo, primo Vescovo di Torino, proprio da Sant’Eusebio, mentre Regina della fede nel territorio Biellese risulta essere la Madonna nera venerata presso il Santuario Eusebiano Alpino di Santa Maria di Oropa.Continua a leggere →




