Quello che solo un’isola nell’isola ti sa insegnare

Sabato 16 gennaio, molto partecipato il primo appuntamento di Su Nuraghe Film 2010 con “Furriadroxus”, film presentato da Federica Pilloni, un cortometraggio prodotto dall’ISRE, l’Istituto Superiore Regionale Etnografico della Sardegna

Federica PilloniFurriadroxus è una versione stereo dello stesso angolo di Sardegna: da una parte i turisti “padani” che vengono a stendersi al sole che non hanno nella loro terra e dall’altra il mondo degli ultimi abitanti di un paese sempre meno popolato.
Da una parte le famiglie che vanno in spiaggia per staccare la monotonia della loro vita lasciata a casa, dall’altra uomini soli nelle loro case, ma uniti nel loro Malfatano, che continuano a lavorare come solo sanno fare perché gli unici maestri che hanno avuto sono stati i loro padri e i loro nonni.
Continuano a mettere in pratica nel loro lavoro quell’arte della pazienza che solo un’isola nell’isola ti sa insegnare, quando a dividerti non è il mare ma i muretti a secco in lontananza che delimitano il tuo mondo e che lo dividono anche da quella spiaggia che diventa tanto popolata quanto nemmeno Malfatano è mai stato. Propensi ancora a credere a delle promesse di essere portati in un posto ancora più caldo e meno ventilato come Pantelleria oppure a raccontare una storia di diavoli e santi, di quelle che i nonni raccontavano per intrattenersi la sera attorno al focolare.
Tanto da imparare nelle tradizioni: dai pomodori secchi all’arte di forgiare coltelli tanto belli quanto affilati, dall’arte del formaggio al saper suonare l’organetto, e nello stile di vita che permette ad un 83enne di andarsi a fare il bagno, a ferragosto, dove nessun altro riesce ad arrivare!Continua a leggere →

2° Torneo di calcetto “zia Virginia Mereu”

Sabato 23 gennaio 2010, a partire dalle ore 21, nelle sale di via Galileo Galilei, 11, si disputerà il 2° torneo di calcetto, intitolato a “zia Virginia Mereu”, benefattrice della Comunità dei Sardi di Biella – Regolamento ed iscrizioni

Locandina torneoNon aveva mai letto i libri di Cesare Pavese, eppure zia Virginia Mereu a Biella, o meglio, a Su Nuraghe, quell’angolo di Sardegna immateriale in cui i Sardi dell’emigrazione si riconoscono e si incontrano, ha cercato di “mettere radici”, lasciare un segno del suo passaggio in queste terre, lontano dalla sua Sardegna in cui sapeva di non tornare più.
Sapeva di dover diventare terra della terra di Piemonte, perché “uno si stanca e cerca di mettere radici, di farsi terra e paese” dove ha vissuto tutta la sua vita.
Con grande disponibilità, con quella generosità che la contraddistingueva ha donato tutto a marito, figli e nipoti e, molto, alla sua famiglia allargata. Ultimo regalo alla Comunità dei Sardi: il tavolo da gioco su cui – Sabato 23 gennaio 2010 – si disputerà il 2° Torneo di calcetto che a lei è stato intitolato.
Donna briosa, dinamica e gioviale, amava la vita e voleva che i giovani – il nostro futuro, diceva – frequentassero l’Associazione, la sentissero casa loro, ne fossero parte attiva.
Al momento dell’acquisto aveva voluto vincolarci alla riservatezza e al segreto sul nome del benefattore, ritenendoci liberi di comunicarlo solo dopo la sua morte. Ora, dopo oltre un anno dalla sua scomparsa, il torneo a lei dedicato porta il suo nome perché il ricordo la “sua carne” per dirla con Pavese, “valga e duri qualcosa di più che un comune giro di stagione“.
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A Ponderano e a Biella i 90 anni di zia Antonietta Sotgiu

Zia Antonietta SotgiuDomenica 17 gennaio, la comunità ecclesiale di Ponderano e quella dei Sardi di Biella si preparano a festeggiare le 90 primavere di zia Antonietta Sotgiu – Alle ore 11, Santa Messa, aperitivo offerto dalla Parrocchia di Ponderano e pranzo del copatrono San Mauro – Intonati i “Gosos“, le lodi di Oropa – Alle ore 16, al Circolo Su Nuraghe verranno serviti i dolci sardi della festa.

In donzi tempus et hora
Po tottu ses meighina
De-i custos montes Reina
Mama de Oropa consoladora

Beneighe sa fadigha
chi faghimos in terra anzena
mama de donos piena
et de sapientzia antiga
dende nos abba et ispiga
Ti dimustras dispensadora.

Con il certificato di buona condotta morale rilasciato dal parroco di Bosa, nel 1947, Antonietta Sotgiu parte dalla Sardegna per raggiungere Suor Maria Battistina, al secolo Caterina Sotgiu, una zia che dal 1939 era “Pietatina” di clausura a Biella.
Ricamatrice raffinata, Suor Maria Battistina ha confezionato molti arredi e paramenti sacri custoditi nelle chiese biellesi. Nel 1978, alla sua morte, le suore del Cottolengo consegnarono a zia Antonietta il telaio con cui la religiosa riproduceva i filet bosani.
Seguendo lo stesso modello, negli anni immediatamente successivi, altre ragazze sole lasceranno l’Isola, per raggiungere Biella e frequentare la Scuola Professionale per Infermiere, gestito dalle Suore del Cottolengo.Continua a leggere →

Lontano dall’Isola – nuovo approdo di Sardi

Il Circolo “Ichnusa” di Madrid, di recente costituzione e riconosciuto dalla Regione Sarda nel corso del 2009 è l’esempio emblematico della nuova emigrazione d’eccellenza, formato essenzialmente da studenti o da giovani laureati. La Spagna nuova meta dei Sardi per la lingua, nonché a causa di alcune comunanze storiche e culturali e, soprattutto, alla luce delle nuove prospettive di lavoro qualificato.

CappellacciIl Presidente della Regione Autonoma della Sardegna, Ugo Cappellacci, sarà a Madrid mercoledì 13 gennaio per incontrare la comunità dei Sardi residenti in Spagna. Farà gli onori di casa il presidente della Asociaciòn Circolo Sardo Ichunusa, dott.Gianni Garbati. L’incontro, alle 18.30, si terrà nel Salone del Com.It.Es., c/Agustin de Bethencourt 3, a Madrid.
Nel corso della serata l’attrice Lia Careddu, del Teatro Stabile della Sardegna, reciterà brani in lingua sarda, mentre Nicola Agus accompagnerà con le launeddas, l’armonica a bocca e sa trumfa il canto sardo di Adele Grandulli.
A fine serata, immancabile su cumbidu, il rinfresco offerto dal Circolo Sardo Ichnusa.

Per maggiori notizie, informazioni e dettagli: http://www.deuseusardu.comContinua a leggere →

Vedere al di là del mare, delle Alpi o tornare nella mia Isola

La nuova emigrazione dalla Sardegna fa registrare una preoccupante emorragia di cervelli e di alte professionalità – il Presidente Ugo Cappellaci in visita al Circolo “Ichnusa” di Madrid, recentemente costituito da Sardi di ultima migrazione – Biella nuovo approdo di Sardi

Federica PilloniFederica Pilloni – Nata a Carbonia il 24 Agosto di un anno indefinito (non si chiede l’età alle signorine…), cresciuta nel mondo scoutistico (dai 9 ai 25 anni), dopo il liceo scientifico ho continuato con la Facoltà di Matematica, la mia passione fin da quando ero bambina.
Ho concluso la mia carriera da studentessa l’11 Dicembre del 2000 per iniziare quella da insegnante l’8 Gennaio del 2001.
Forse per il troppo poco tempo tra il banco e la cattedra o un Istituto non proprio tra i più semplici, ben presto mi sono resa conto che avere una classe di adolescenti che non mi ascoltava non era la mia massima aspirazione.
Ho provato un mese con un Istituto serale, il tempo necessario per capire che se mai fossi tornata all’insegnamento sarebbe stato lì che avrei continuato.
Sapendo cosa lasciavo ho deciso così di cercarmi il mio posto nel mondo dell’informatica, iniziato a Cagliari con una piccola ditta per poi, attratta più dal vedere cosa c’era al di là del mare che da altro, approdare a Biella nel Giugno 2002, subito dopo che un’alluvione ha rischiato di spazzare via il mio futuro posto di lavoro e da quello che mi hanno raccontato poi, non solo.
Dopo 7anni e mezzo, troppo freddo, troppa pioggia e troppa neve, sono ancora qui… meditando, chissà, di andare a vedere meglio cosa c’è al di là delle Alpi o tornare nella mia Isola…
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