Alzabandiera mensile a Biella – omaggio floreale ai Caduti – Bandiere al vento – musiche con la tromba di Paolo Mattinelli – valorizzare concretamente senso di appartenenza e radicamento
Domenica 5 luglio, ore 12 – Con una semplice cerimonia civile si è tenuto a Biella l’Alzabandiera mensile (ogni prima domenica del mese). Brevi parole, omaggio floreale e bandiere alte nel cielo per ricordare i “Caduti sardi e i Caduti biellesi” della Grande Guerra.
La Prima Guerra Mondiale, considerata la Quarta del Risorgimento, è il coronamento vittorioso del processo unitario sancito nel 1861 dallo storico passaggio dal Regno di Sardegna al Regno d’Italia, di cui verrà celebrato il 150° anniversario nel 2011.
Il 17 marzo 1861, con Regno di Sardegna e Piemonte protagonisti, e il 4 novembre 1918, con la vittoria sugli Austro-ungarici, segnano due tappe fondamentali della recente storia italiana nelle cui ricorrenze la Comunità dei Sardi di Biella ha voluto e vuole essere presente per contribuire a tramandare valori condivisi, per valorizzare concretamente senso di appartenenza e radicamento.
In questa prospettiva si inseriscono alcune iniziative del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella, la prima delle quali è stata l’erezione di Nuraghe Chervu.
Infatti, nel 2008, in occasione delle celebrazioni del 90° anno dalla fine del Primo Conflitto Mondiale, è stato indetto il Concorso scolastico “Disegna un nuraghe” che ha visto la partecipazione di 729 studenti e la successiva inaugurazione dell’area monumentale di Nuraghe Chervu, seguita dall’intitolazione del monumento alla Brigata “Sassari”, “ai Caduti sardi e ai Caduti biellesi“.Continua a leggere →

“Est po custos motivos chi Emilianu nd’est cherfidu torrare in Sardigna, po suere sos cabigos de sa Terra chi at negadu su latte a tantos fizzos. E cussos cabigos Emilianu los at suttos po pagos annos, datu chi su Destinu crudele e sa falche messadora che l’at pigadu a trintabattoro annos”.
Biella ed il suo territorio presentano una storia pluri – millenaria cui si adatta particolarmente la celeberrima metafora del filosofo greco Eraclito, il quale, prendendo spunto dall’osservazione della natura, ha paragonato il “fluire del tempo” allo “scorrerre di un fiume“. Infatti, il copioso “corso dell’esistenza” dei luoghi ove oggi viviamo e lavoriamo non è altro che il risultato della somma e della sedimentazione, nel succedersi degli anni, dei contributi di numerosi “affluenti” di diversa matrice etnico-culturale.
La Chiesa ha ereditato alcune ritualità precedenti, plasmate sulla tradizione cristiana, sussumendole, conservandole e tramandando, attraverso la religiosità popolare, alcuni aspetti di antiche tradizioni.
L’incontro tra Comunità di origine territoriale e culturale diverse può essere occasione di arricchimento e condivisione reciproca, nonché opportunità per riscoprire le radici ed i valori che permeano la vita del presente. In questa ottica di pensiero si colloca il filone di intenti che anima le attività del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella nella terra di Piemonte, caratteristica che si delinea tanto più evidente in circostanze come le Celebrazioni di Giugno di Sa Die de sa Sardigna. Ogni anno, in prossimità del Solstizio di Estate, tempo simbolico che da sempre racchiude in sé i significati del passaggio ad una nuova stagione esistenziale e della propiziazione della fecondità, i Sardi di Biella, patria di adozione, si fanno promotori dell’organizzazione, nei luoghi del lavoro e della propria vita quotidiana, di una serie di manifestazioni incentrate sull’incontro tra la realtà del Continente, che li ha accolti ed ospitati, e le tradizioni della propria Isola di origine. Eventi che segnano una volontà di continuità delle ottime relazioni storicamente esistenti tra il Biellese e la Sardegna, radicate sin dal IV secolo d.C. con l’arrivo di S.Eusebio da Cagliari ad Oropa nel corso della sua missione di cristianizzazione delle popolazioni locali, continuando in epoche più recenti con figure emblematiche come quelle della famiglie La Marmora e Sella ed ai loro rapporti con la gente sarda. Queste perduranti dinamiche relazionali hanno finito col segnare nel profondo, nel corso del tempo, tanto le persone quanto il territorio di Biella.