Pecore biellesi cucinate “alla sarda”

Successo dei cuochi di Su Nuraghe: carne ovina con polenta

Già i Duchi di Savoia, non ancora re di Sardegna, proteggevano pecore e pastori con apposite, sagge leggi. Lo ricordano gli scritti del bellissimo libro “Fame d’erba” di Gianfranco Bini, grande fotografo biellese.
Nello stesso libro, forse per la prima volta, due tra le pregevoli immagini “parlanti” hanno un raffronto scritto e un collegamento Biellese-Sardegna. Questa comunanza di vita e di cultura è stata ricordata negli anni addietro durante la seconda Festa della Lana di Ternengo e di nuovo ancora nell’edizione del 2004. L’Isola, con i suoi 6.000.000 di ovini, è una realtà importante non solo a livello nazionale (4 pecore per ogni abitante). Il Biellese ospita il tipo di pecora più considerevole, per vari aspetti, di tutto il Piemonte. Era impensabile non vi fosse un incontro/confronto orbace/lana da materasso, ma non solo, come testimoniano splendide coperte impermeabili e bellissimi maglioni da montagna reperibili in negozi tipici. La Festa della Lana e i sui momenti di tradizione, è un episodio specialistico a se stante della Festa Sarda di Giugno, incontro arrivato alla decima edizione come rassegna oramai binaria di folklore sardo-piemontese e del gusto del trascorrere insieme, in serenità ed amicizia qualche ora. E “Su Calendariu” è la continuazione murale che nei mesi e nei giorni allarga orizzonti di mari lontani e monti vicini.

Alessandro Sanna

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