Nel 90° dalla fine della Grande Guerra: la Brigata Sassari a Biella

Sabato 18, a Palazzo La Marmora verrà inaugurata la Mostra storica – festa degli alberi al Parco Fluviale Urbano
Domenica 19 ottobre, intitolazione di Nuraghe Chervu alla Brigata “Sassari”, ai Caduti sardi e ai Caduti biellesi

Sabato 18 e domenica 19 ottobre 2008, ai piedi delle Alpi riecheggerà il grido di battaglia “Forza paris!“, avanti insieme!, scandito dai fanti della Brigata “Sassari” che giungeranno a Biella per l’inaugurazione di Nuraghe Chervu, il monumento dalla forma caratteristica, eretto alle porte della città per ricordare il 90° anniversario della fine della Grande Guerra.

bozzetto della medaglia in cui è riprodotta la spada votiva nuragica del XVIII a.C.A fianco dei militari, grandi protagonisti saranno i bambini che parteciperanno alla prima edizione della “Festa degli alberi”, per mettere a dimora una pianta per ogni nuovo nato nella Comunità di Su Nuraghe. Trenta ragazzi di età compresa tra i 6 e i 15 anni innalzeranno le antiche insegne nuragiche della vita che sconfigge la morte, salutando la vita nuova che nasce; al petto porteranno appuntate le decorazioni militari degli antenati che hanno combattuto nella Grande Guerra, a significare la continuità ideale nel ricordo dei giovani caduti sui campi di battaglia.
Con il rito del grano e la rottura del piatto, trenta donne di Su Nuraghe benediranno le giovani mamme con in braccio i neonati, gli uomini della “Sassari” e i bambini presenti, le piante e le pietre di Nuraghe Chervu.
La benedizione religiosa verrà impartita da don Ferdinando Gallu, mentre i fucilieri di Su Nuraghe faranno da contrappunto con le loro salve beneaugurali agli squilli di tromba dei “Sassarini“, agli onori e agli inni militari. Infine, i padri pianteranno i ginepri – piante sacre per eccellenza – offerti dal Corpo Forestale della Sardegna, incrementando con le nuove essenze il giardino mediterraneo in cui Nuraghe Chervu è inserito.
Nello spazio prospiciente il monumento, una teoria di 90 oleandri bianchi e rossi – gli stessi colori delle mostrine dei “Sassarini” – saranno piantumati per marcare gli anni che ci separano della tragedia della guerra; un’altra teoria di piante a fiore semplice e di colore rosa, caratteristici dell’areale mediterraneo, indicheranno i 147 anni dell’Italia unita.
Per l’importante evento è stato predisposto un annullo filatelico speciale delle Poste Italiane e il conio di una medaglia in bronzo; in entrambi è stato riprodotto il disegno della spada votiva nuragica del XVIII sec. a.C., una copia della quale verrà collocata in cima al menir di Nuraghe Chervu per segnare il tempo del solstizio, e indicare, con l’immagine generata dal sole nel suo giorno più luminoso, il sacrificio dei 13.602 figli di Sardegna e dei 523 Biellesi caduti per la costruzione dell’Italia moderna.

Battista Saiu

Nella foto: bozzetto della medaglia in cui è riprodotta la spada votiva nuragica del XVIII a.C.


Prove intitolazione nuraghe

Biella, ottobre 2008: prove generali di bambini e mamme per la festa di intitolazione di Nuraghe Chervu.
I bambini di Su Nuraghe di Biella si preparano ad accogliere i nuovi nati nella comunità di “su disterru” innalzando le antiche insegne nuragiche, affidando ai nastri multicolori la rappresentazione dell’albero che rifiorisce. L’occasione è data dalla doppia celebrazione della festa degli alberi e dalla intitolazione di Nuraghe Chervu alla Brigata “Sassari”.
Nell’area in cui sorge il monumento verrà piantumato un ginepro per ogni bambino nato nel 2008.

Altre foto.


Il 2008 e il giugno da poco trascorso lasceranno un segno indelebile nella storia della comunità sarda biellese. L’edizione di quest’anno di “Sa die de sa Sardigna”, infatti, verrà ricordata come quella dell’inaugurazione di Nuraghe Chervu, monumento dedicato alla Brigata “Sassari” innalzato a ricordo dei novant’anni dalla fine della Prima Guerra Mondiale e per celebrare l’inizio dei festeggiamenti per i centocinquanta dell’unità d’Italia, anniversario che ricorrerà nel 2011.
L’opera, la cui prima pietra è stata posta ad aprile, è il frutto di una collaborazione tra il nostro Circolo e il Comune di Biella, che ha finanziato la sua realizzazione condividendo ciò che essa rappresentava, un inno all’unità e un contemporaneo elogio delle diversità.
La struttura del nuraghe, infatti, si presta bene a rappresentare un’Italia fatta di e da uomini provenienti da regioni tanto diverse tra loro. Gli uomini, come le pietre, possono essere “insignificanti” se separati e divisi, ma acquistano un senso nuovo se organizzati insieme in una forma determinata.
E proprio le pietre, dunque, esprimono al meglio il senso di questo monumento che, oltre a voler rinsaldare la memoria legata alla nascita dell’Italia, vuole rinnovare l’antico legame che unisce Biella e la Sardegna.
Per questo motivo una parte dei massi utilizzati per la costruzione del nuraghe proviene volutamente dalle cave di Curino, mentre le altre pietre sono state prelevate da numerose zone del resto d’Italia.

Matteo Floris

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