Fare, vivere, compiere il bene, 44 garofani rossi per Enrico

Lunedì 12 aprile si sono svolti a Biella i funerali di Enrico Maolu – la salma è stata portata al Tempio crematorio di Aosta – la Famiglia ha deposto un mazzo di 44 garofani rossi a Nuraghe Chervu in ricordo di chi è morto lontano dalla terra di origine

Biella, Nuraghe Chervu
Biella, Nuraghe Chervu

Nel Libro di Qohelet (IX, 10) si afferma che Tutto ciò che trovi da fare, fallo finché puoi farlo, perché dopo la vita non ci sarà né attività, né ragione, né scienza, né sapienza.
Uno dei pilastri fondamentali della filosofia buddista è la “compassione”, “il patire con”, per il quale non vi può essere “compassione senza saggezza”, né “saggezza priva di compassione”.
Indicazioni morali simili si riscontrano nel Nuovo Testamento, alla Lettera di Giacomo (II, 15-16 e 24-25): Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: “Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi”, ma non date loro il necessario per il corpo, che giova? […] Vedete che l’uomo viene giustificato in base alle opere e non soltanto in base alla fede. Così anche Raab, la meretrice, non venne forse giustificata in base alle opere per aver dato ospitalità agli esploratori e averli rimandati per altra via? A specificazione dell’affermazione presente nel Vangelo di Matteo (VII,21), per il quale: Non è dicendo “Signore, Signore” che entrerete nel Regno dei Cieli.
Ognuno può iniziare un lento risveglio nella vita e della vita. Il vero potere è fare il bene, vivere per il bene, compiere il bene. È importante almeno cominciare a farlo perché come ricordò Francesco d’Assisi in prossimità della morte, fino ad oggi poco abbiamo fatto. Don Oreste Benzi tempo fa affermò: «Non avere paura del male che c’è nel mondo. Abbi paura del bene che manca: chi potrà impedirti di fare del bene?»1.
Nell’Islam gli atti di “carità” sono caratterizzati dal rifiuto dell’ostentazione e dal rispetto di una certa discrezione per salvaguardare la dignità del ricevente2.
Baal – Shem, fondatore del chassidismo, insegna che “In ognuno c’è qualcosa di prezioso che non c’è in nessun altro3.
Dal 1963 a oggi Israele ha riconosciuto 17.433 Giusti: persone che rischiando la propria vita salvarono gli Ebrei dalle mani dei nazifascisti. I loro nomi compaiono sul Muro dell’Onore, nel Giardino dei Giusti della fondazione Yad Vashem, a Gerusalemme. Costoro non sono Ebrei, ma dei “Gentili4.

  1. padre E.Fortunato, Tu puoi ancora aiutare tanta gente, in San Francesco patrono d’Italia, n. 3, 2010, p. 7 []
  2. A.Fantauzzi, La solidarietà al plurale, in Popoli, n. 1, 2010, p.45 []
  3. M.Buber, Il cammino dell’uomo, Qiqajon – Comunità di Bose, Magnano,1990, p. 29 []
  4. in Diario della Memoria, suppl. al n. 4, anno VI, 27 gennaio 2001, p. 144 []

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