«Sentire l’aria» per «rubare il lavoro»

«Feel the air» to «steal the job»

Busachi
Soggetto femminile, Busachi, 1972.

Il 2011, anno di celebrazione del 150° Anniversario dell’Italia Unita, è ormai alle porte, dopo mesi durante i quali i mass-media e vari studiosi di diverse discipline hanno messo in evidenza gli effetti di una crisi socio-economica che mina alle basi l’integrità ed il funzionamento del “sistema Italia“. Talora, quasi come «voci che esortano nel deserto», eminenti figure istituzionali hanno cercato di incoraggiare una reazione ponendo in risalto le potenzialità e le opportunità insite nell’anima del Bel Paese, prima fra tutte quella del Presidente della Repubblica in carica, Giorgio Napolitano, il quale, nel corso di una visita presso l’Accademia dei Lincei, ha rammentato la necessità di promuovere l’«Unità Nazionale attraverso la valorizzazione delle identità e delle autonomie locali».
Appello non rimasto inascoltato, ma accolto e reso propria “bussola di navigazione” dalle genti che popolano le pendici delle Alpi Occidentali, soprattutto grazie ad un connubio operativo privilegiato tra Piemonte e Sardegna. Un rapporto memore di antiche radici storiche e che sta vedendo come oggetto di lavoro l’imbastimento di un progetto sulla “lana“, prodotto che, grazie ad un allevamento di circa tre milioni di capi sull’Isola, figura quale tangibile contributo sardo all’economia nazionale, mentre nella Regione Subalpina sussistono le risorse strumentali ed i macchinari necessari per la relativa lavorazione industriale. Come ricordato in precedenza, in occasione della Festa del Vino 2010 di Gattinara (VC) del Settembre scorso1, a partire da Biella, infatti, istituzioni locali, attraverso un coordinamento guidato dalla locale Camera di Commercio, e operatori economici e culturali, senza scordare gli enti associativi legati al mondo della migrazione isolana, stanno cercando di muoversi per “fare sistema” in relazione a tale settore economico. Un’iniziativa che, tra Terraferma e Sardegna, intende porre in attuazione un costante e reciproco scambio di “capacità” e potenzialità non solo tecniche, tenendo conto delle peculiari produzioni locali e dei problematici rapporti ed effetti ad impatto anche ambientale. Fine che, per raggiungere una piena realizzabilità concreta in una prospettiva futura, necessariamente richiede anche una sensibilizzazione culturale dei destinatari, specie le nuove generazioni, «speranza del domani».
Il libro “Sentire l’aria“, catalogo delle edizioni Prospettiva Nevskij a corredo di una mostra fotografica e di un film a cura del fotografo Andrea Taglier e del documentarista Mauro Cecconello, costituisce un esempio dimostrativo di tutto ciò. Presentato al prossimo convegno “Lana: risorsa o rifiuto?“, presso la Camera di Commercio di Nuoro, Venerdì 10 Dicembre 2010, il volume vuole essere, oltre che un prodotto di studio,uno strumento di divulgazione e di “educazione” creato grazie al contributo di diversi sponsor e focalizzato nell’ambito del Progetto di valorizzazione delle lane autoctone del Piemonte, con il patrocinio di enti territoriali subalpini. Un disegno editoriale originale proprio perché, in tempi di “modernità obliatrice” di antichi mestieri come quelli del mondo agro-pastorale, si delinea potenzialmente capace di catturare l’attenzione e stimolare la “fantasia” e i “bisogni profondi” dell’uomo2, garantendo, così, una via di uscita da sterili marginalismi, pregiudizi, speculazioni e disinteresse. Un canale che, proposto in una realtà come la Sardegna di oggi, può spronare alla riscoperta di “radici” comuni e, riecheggiando un modo di dire del mondo contadino tradizionale, al «rubare il lavoro» (o almeno alcuni pregi), ai vecchi sapienti per farlo proprio nella realtà contemporanea del proprio territorio di vita e di lavoro quotidiani3.

Gianni Cilloco


The year 2011, when we will celebrate the 150° Anniversari of the Italian unification, is incoming and in the recent months the media and various authors has evidentiated the effects of a socio-economic crisis which menace at its root the integrità and the running of the “sistema italia”. Sometimes, as voices who cry in the desert, prominent institutional personalities have tried to encourage a reaction, outlining the potentialities and possibilities intrinsic to the “Bel Paese”, in primis the current President of the Italian Rebublic, Giorgio Napolitano, who, durino a recent visit to the ‘Academia dei Lincei’, has reminded the need to promote the Italian Unity trough the valorisation of the identities and local authonomies.
This request has not remained unattended and it has become the morning star of the people who inhabits the lands next to the Western Alps, especially through a privileged cooperation between Sardinia and Piedmont. This is a relationship who stems from deep historical roots and it is taking the form of a possible project regarding the wool, a product that, due to the growing of nearly 3 million sheep’s on the Island represents a tangible contribute of Sardinia to the Italian economy, while in the Subalpine region are present the tools necessary to the industrial transformation. As previously reminded, in occasion of the Wine Feast of Gattinara (VC) last September4. In fact, starting from Biella, the local institution; through a coordinated project led by the local ‘Camere di Commercio’ together with other economic and cultural operators, not to forget the associations linked to the local migration are trying to create synergies in this economic sector. This initiative which is aimed at creating an exchange of capacities and potentialities not only technical, taking into account the peculiar local productions and their problematic coexistence as well as the impact on the environment. To this end a complete involvement of the addressees of the initiative is required, especially the youngest generations.
The book “Sentire l’aria”, edited by ‘Prospettiva Nevskij’ together with a photo gallery and a movie by the photographer Andrea Taglier and the author Mauro Cecconello is a brilliant example of this attitude. Presented in the framework of the incoming meeting “Wool: resource or refusal” held at the ‘Camera di Commercio’ of Nuoro, Friday 10 December 2010, this book is aimed to represent a knowledge tool as well a san informative report capable of educating. The book has been sponsored by and focused on a project of valorization of the local wools in Piedmont, under the auspices by local territorial sponsor. This is a modern approach in a time characterized by the trend to forget the old arts and practices belonging to the rural world, because it is capable capturing the attention and stimulates the fantasy and the deep aspirations of mankind5. Trough this way it is possible to discover, beyond the unfruitful marginalism, the common roots understand the noble popular art of ‘stealing the job’ (or part of its best practice) and make it part of the modern way of life and production6.

traduzione di Raffaella Zaccheddu – Bruxelles

  1. cfr. Il Messaggero Sardo, Ottobre 2010, p. 24; Tottus in pari n. 308, Settembre 2010, p. 3 []
  2. cfr. E.Bianchi, Il fascino quotidiano del bene, in La Stampa, 24 Ottobre 2010 []
  3. cfr. A.Sulis e S.De Paulis, Pastori&Pastori. Ci uniscono le pecore, ci divide il mare, articolo on-line sulla rivista Slowfood; C.Fanti, Pecore d’Italia, pezzo on-line sulla rivista Slow []
  4. see ‘Il Messaggero Sardo’, October 2010, p. 24; ‘Tottus in pari’ n. 308, September 2010, p. 3 []
  5. see E. Bianchi, Il fascino quotidiano del bene, in La Stampa, 24 Ottobre 2010 []
  6. see A.Sulis e S.De Paulis, Pastori&Pastori. ‘Ci uniscono le pecore, ci divide il mare’, on-line artiche on Slowfood; C.Fanti, Pecore d’Italia, article on-line on the Slow review []

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.