Far tornare a volare le farfalle, ripristini ambientali delle miniere

Farfalle
Farfalle riconquistano ex miniere.

Ho trascorso un’infanzia felice in mezzo a prati e boschi, correndo dietro agli animali selvatici.
Le creature da me preferite erano quelle volanti: uccelli, farfalle, libellule. Apprezzavo la loro libertà ed il fatto che non conoscevano confini, né impedimenti ai loro spostamenti. Non avevano tutte le costrizioni che abbiamo noi umani. Così li ho amati senza riserve, impiegando tutta la mia vita nel rincorrerli. Se per 25 anni della mia vita ho rivolto le mie attenzioni solo agli uccelli, ora da 10 mi interesso anche di farfalle. Sì perché sono animali straordinari, i loro colori ti rapiscono, sono brillanti, vivi. La perfezione cromatica delle ali non ha eguali. E poi sono animali misteriosi: oggi mancano, domani compaiono dal nulla. Peccato che siano sempre più rari.
Mi ricordo che da bambino c’è n’erano a migliaia.
Anche la rarissima “Zerinzia”, 40 anni fa era piuttosto comune. Qual è il motivo? Sostanzialmente la continua perdita di ambienti erbosi: prati, pascoli, brughiere, incolti, insieme alle piante nutrici dei bruchi: cespugli, alberi, erbe. Così mi sono chiesto: “Perché non ricostruire ambienti per farfalle”?
Quale occasione migliore poteva esserci se non quella di sperimentarla nei ripristini delle ex-miniere che stavo curando per il Gruppo Minerali-Maffei? Così è partito tutto, con l’entusiasmo mio e della proprietà.
Il parco per farfalle è nato a Curino nel 2001 in una ex-miniera. Abbiamo ricostruito con attenzione ogni cosa. Abbiamo messo a dimora le piante nutrici per i bruchi, curato la loro disposizione, scelto le erbe e i fiori da seminare, ricreato piccoli ristagni d’acqua.
Dopo 2 anni, nel 2003, abbiamo iniziato i primi conteggi sistematici per verificare quali farfalle avessero scelto il nostro sito.
Di questo facemmo partecipi diversi specialisti di lepidotteri che si alternarono con me.
Nel 2003 contammo 28 specie, salite a 40 nel 2004, 44 nel 2005, 48 nel 2006 e 50 nel 2007, tutte arrivate spontaneamente. La progressione riscontrata era l’evidente risultato di un buon lavoro di progettazione e realizzazione.
Riprendemmo i censimenti nel 2011, fatti in collaborazione con l’Università di Torino che ha i migliori specialisti italiani. Il numero delle specie salì a 63 totali: il 62% del pool vivente nel Biellese, che conta 102 specie. Un risultato veramente incoraggiante!
Fu fatta anche una tesi sull’argomento, discussa proprio in questi giorni. Non è una bella cosa?
Le miniere e le cave fanno ritornare le farfalle!
Non sono quindi solo elementi distruttivi del territorio, come molti pensano, perché se ben ripristinate e gestite possono dare un contributo non trascurabile alla conservazione delle specie minacciate.
Così quando il presidente Saiu mi ha parlato che nel 2012 il Circolo “Su Nuraghe” avrebbe dedicato il Calendario agli animali selvatici, ho pensato, come socio dell’Associazione sarda, di proporre la mia esperienza vissuta in questi anni insieme alle farfalle.

Lucio Bordignon,
Coordinatore dei ripristini del Gruppo Minerali Maffei spa

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