Tornare in Sardegna almeno una volta l’anno

Nilde CongiuNilde Congiu nasce a Vercelli nel 1967 da Bruno di Domusnovas (Cagliari) e da madre pugliese.
Dopo anni di lavoro precario tra cascine con bestiame e caseifici, il genitore si trasferisce dalla Sardegna in Piemonte per lavorare come muratore, prima e, poi, come operaio nello stabilimento Pirelli di Livorno Ferraris, dove conosce e sposa Teresa Sisto, una ragazza emigrata da Gioia Del Colle in provincia di Bari.
Punto di riferimento per la famiglia appena costituita è stata la comunità sarda, molto presente anche a Livorno Ferraris, dove il padre ha avuto la possibilità di frequentare i “suoi” conterranei e parlare la “sua” lingua d’origine.
“Il carattere riservato di mio padre – afferma Nilde – non gli ha mai permesso di raccontare molto della sua infanzia e della sua gioventù, ma adesso, nella vecchiaia, sembra che sia diventata quasi una necessità raccontare della “sua” Sardegna”.
“Con lo stipendio di un solo genitore – continua – la possibilità di tornare in Sardegna è andata scemando nel tempo, fino a scomparire definitivamente l’anno in cui ho iniziato a frequentare le scuole superiori (sia io che mia sorella siamo diplomate perito informatico), con inevitabile aumento delle spese scolastiche e non solo”.
“Terminati gli studi – conclude – ho trovato lavoro e casa a Ivrea; la mancanza di risparmi mi ha impedito di tornare in Sardegna fino alla morte del nonno paterno Francesco. Laggiù vivono ancora tutte le mie zie che rividi una decina di anni fa, durante un viaggio con mio padre e due dei miei tre figli: Sebastiano e Samuele“.
Negli ultimi anni, Nilde si trasferisce nel Biellese, a Pettinengo, dove conosce Filippo, un ragazzo di Uri, in provincia di Sassari. Da questa seconda unione nasce Teresa e si intensificano i rapporti con la grande isola, “tornando in Sardegna” almeno una volta all’anno.

Eulalia Galanu

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