È morto Salvatore Còntini, stimato in Sardegna, amato in Piemonte

Salvatore CòntiniOggi pomeriggio, 2 dicembre, si è spento a 93 anni Salvatore Còntini, di Silanus (Nuoro).
Lascia la sua compagna Severina e famiglia, il fratello Gavino, la cognata Francesca e famiglia, nipoti e pronipoti tutti: ma lascia anche una comunità che gli ha voluto bene durante gli anni della sua lunga esistenza.
Domani, mercoledì 3 dicembre, alle ore 20, recita del Santo Rosario nella parrocchiale di Pettinengo. Giovedì, alle ore 10, nella stessa chiesa, il rito e l’accompagnamento funebre.
Pastore e, a soli 14 anni, minatore nel Sulcis; prigioniero nel 1943 in Sicilia dopo lo sbarco alleato, scappa dal campo inglese per tornare in Sardegna. Giunto nella sua Isola, è richiamato al fronte con l’VIII Armata inglese per combattere a Montecassino e a Imola, sulla Linea Gotica, entrando tra i primi soldati nella Bologna liberata.
Finita la guerra, di nuovo in miniera dove rimane sepolto per due giorni sotto una frana, riportando numerosi traumi e ferite.
Nel 1948, decide di lasciare la sua terra in cerca di miglior fortuna. Raggiunge la sorella Agostina a Pettinengo per lavorare come manovale, carpentiere e a far maglie con le macchine rettilinee. Infine, “divenne il postino del paese, mansione che svolse per vent’anni acquisendo la meritata stima dell’intera cittadinanza”, sostengono i suoi concittadini.
Fondatore della sezione del locale Partito socialista, restituì con relativo telegramma la tessera quando si scoprirono le ruberie craxiane.
Stimato nella terra di origine, amato in quella di adozione, Salvatore ha dedicato la sua vita agli altri, impegnandosi assiduamente per suo fratello Gavino, disabile dalla nascita, di cui si è fatto completamente carico aderendo, già dal 1976, alla struttura ANFFAS di Biella, poi a quella di Gaglianico, divenendone il presidente.
Anima nobile, nel 1977 è promotore e diviene primo presidente del circolo Familiare Arci e consigliere comunale per dieci anni del Comune di Pettinengo.
Nel 1978, partecipa con entusiasmo alla costituzione del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe. Sua l’idea del pranzo benefico all’ANFFAS, che ogni anno a primavera viene organizzato in favore delle persone meno fortunate, portando un raggio di gioia solidale.
Con il Circolo sardo di Biella e gli abitanti di Canton Gurgo dove risiede si fa carico del recupero e del restauro del seicentesco oratorio di San Grato, ridonando ai suoi concittadini e all’intera comunità biellese un gioiello dell’architettura barocco-piemontese.

Battista Saiu

6 commenti

  1. Salvatore Contini, alla veneranda età di 93 anni, ci ha lasciato. Ho avuto modo di conoscerlo a Pettinengo ed apprezzarlo. Ha onorato la sua terra di provenienza: la Sardegna. Condoglianze ai familiari e parenti.
    Giuliano.

  2. Mi unisco con affetto al lutto della Famiglia. Ho avuto il piacere e l’onore di conoscere il Sig. Contini alla fine degli anni ’80 quando ero operatore presso il centro Anffas di Gaglianico. Ho lavorato quattro anni a fianco di Gavino e ricordo il suo profondo rispetto per il Fratello maggiore. Un abbraccio anche a Gavino, ricordando le splendide giornate passate alla Cascina Carrubi..♥

  3. A questa bella figura di sardo
    si addice ciò che scrisse John Donne quattro secoli or sono e poi finalmente scoperto da Hemingway e riportato nel frontespizio del romanzo: Per chi suona la campana.

    Nessun uomo è un’Isola,
    intero in se stesso.
    Ogni uomo è un pezzo del Continente,
    una parte della Terra.
    Se una Zolla viene portata via dall’onda del Mare,
    la Terra ne è diminuita,
    come se un Promontorio fosse stato al suo posto,
    o una Magione amica o la tua stessa Casa.
    Ogni morte d’uomo mi diminuisce,
    perché io partecipo all’Umanità.
    E così non mandare mai a chiedere per chi suona la Campana:
    Essa suona per te.

    — John Donne

    da PensieriParole

  4. Porgiamo le più sentite condoglianza per la scomparsa di Salvatore Còntini.
    Ci uniamo al dolore
    il Direttivo, il personale e tutto l’Arci Comitato territoriale Biella- Ivrea- Vercelli.

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