Alessandro Cestarioli, Sardo e Biellese presenta Su Nuraghe Film

Sabato 20 maggio, ore 21, a Biella, nelle sale del Punto Cagliari, nuovo appuntamento con lezioni tenute da sardi di seconda generazione per conoscere la Sardegna attraverso il film d’autore. In cartellone “Fare cinema in Sardegna”, opera di Giovanni Columbu (2007), 72 minuti, messa a disposizione dall’I.S.R.E., Istituto Superiore Regionale Etnografico della Regione Autonoma della Sardegna. Ingresso libero.

Alessandro CestarioliNato a Biella nel 1985, da Roberto di Cagliari e Caterina Nasso, di Reggio Calabria, Alessandro Cestarioli salirà in cattedra per presentare il terzo appuntamento della XXII edizione di Su Nuraghe Film.
Chimico tintore, diplomato all’Istituto Tecnico Industriale Statale “Quintino Sella” di Biella, ha lavorato in fabbrica e in proprio prima di partire per l’Australia a fare il montatore. Esperienza lavorativa durata due anni, terminata alcuni mesi fa. Rientrato in Italia, arricchito di nuove conoscenze tecniche, professionali ed umane, ha ripreso a fare lo stesso lavoro, interrompendo però la sua collaborazione da bassista con “Only Forus”, Gruppo Band biellese che ha tenuto concerti nel Nord Italia, in Francia e in Olanda a proporre musica Metal Hard Card molto apprezzata.
Figlio del nostro tempo, Alessandro si è recato solo tre volte in Sardegna: con gli amici e con la scuola. La sua famiglia si era trasferita da Cagliari a Biella nel 1969. Il suo imprintig isolano passa attraverso modelli e oralità della nonna paterna che racconta vicende del bandito Stocchino e della terra abbandonata anzitempo per lavoro.
Generalmente, dove cresci ti identifichi. Per questo mi sento sia sardo che biellese. Nelle mie vene scorre sangue mediterraneo e anche sangue veneto” afferma Alessandro, e continua: “Sono nipote di Veneti trasferiti in Sardegna ai tempi delle bonifiche e delle miniere che hanno fatto grande l’Italia. Vivo la Sardegna come un posto affascinante dove gli ampli spazi mi ricordano la recente esperienza australiana: in entrambi i posti sarebbe bello trascorrere a lungo più tempo e, forse, viverci per sempre“.

Salvatorica Oppes

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