Sardi e Biellesi tra Alpi ed Isola

Biella, Severino Mighela ritratto nel ristretto del Bar Mighela

Mese di Luglio. Su Calendariu 2017 è il messaggio, tangibile e visivo, attraverso il quale la Comunità dei Sardi di Biella vuole fornire il proprio contributo alla memoria quale elemento fondamentale per la consapevolezza nell’affrontare il presente e costruire il domani.

Secoli di storia hanno visto lo “scambio” reciproco di personaggi tra Sardegna e Biellese, vedendo i singoli protagonisti nei rispettivi luoghi d’arrivo. Scorrendo i secoli, partendo dal ‘700, ricordiamo tra questi Filippo Ferrero Fischi della Marmora e Vittorio Ludovico de Hallot des Hayes, viceré di Sardegna, e monsignor Giulio Cesare Viancini, già arcivescovo di Sassari, primo vescovo di Biella. Indimenticabili nell’800 risultano Alberto Ferrero della Marmora, gli esponenti della famiglia Sella e Vittorio Besso. Nel ‘900 risaltano le vite di migliaia di uomini e donne che emigrano per lavoro e per servire la patria tra terra e mare. Tra questi Martino Veduti, capitano della Compagnia dei Carabinieri di Biella negli anni Venti, dopo aver prestato servizio dal 1915 tra le fila del 151° Reggimento della Brigata Sassari, venendo decorato anche con la medaglia d’oro. Tra coloro che vissero ai piedi del Mucrone, frequentando ed incontrando conterranei presso il bar “Mighela” di Biella, spiccano il maresciallo turritano Giovanni Maria Foddanu, comandante le carceri del Piazzo, il prof. Satta di Ozieri ed il dott. Cabras, rispettivamente primario e medico presso l’Ospedale cittadino. Il Mighela fu frequentato tra gli altri, già dal 1938, epoca della prima esposizione a Biella, dal sassarese Giuseppe Biasi, artista italiano, figura fondamentale dell’illustrazione e della pittura sarda, importante autore europeo del XX Secolo che, ad Andorno Micca, nel maggio del 1945, a guerra oramai finita e libertà riconquistata, trovò tragicamente la morte.

Gianni Cilloco

Nell’immagine: Biella, Severino Mighela ritratto nel ristretto del “Bar Mighela”

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