Sbarca in Frisia il progetto di Su Nuraghe sui beni immateriali presenti nel Biellese

Chiara Meluzzi

La scorsa settimana nel corso di un convegno internazionale sulla variazione linguistica in Europa a Leeuwarden, in Olanda, regione storica sul Mare del Nord, sono stati presentati i primi risultati dell’analisi linguistica nell’ambito del progetto “Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli”, con al centro lo studio dei beni immateriali presenti nel territorio biellese. Piano di lavoro ambizioso sostenuto da Regione Piemonte e da Regione Autonoma della Sardegna, attraverso l’attività culturale dell’associazione “Su Nuraghe” di Biella. Indagine scientifica con al centro genitori e nonni chiamati a raccontare a scuola a scolari e studenti le loro storie di migrazione, affidata a giovani ricercatori, la linguista, dott.ssa Meluzzi e l’antropologo visuale, dott. Luca Ghiardo.
Attraverso diverse tematiche scandagliate relative a saperi e luoghi della cultura alimentare, saperi tecnici artigianali, riti e consuetudini sociali, i lessici e le conoscenze trasmesse oralmente vengono raccolti con strumentazioni che permettono di risalire alla lingua materna del parlante attraverso suoni e non soltanto fonemi.
La dott.ssa Chiara Meluzzi, cossatese di nascita e professoressa di sociolinguistica all’Università degli Studi di Pavia, ha presentato insieme al suo giovane team i risultati dell’analisi linguistica svolta all’interno del progetto, con particolare attenzione all’identità linguistica dei migranti veneti in Piemonte.
La ricerca si è concentrata sul caso di nonni di altrettanti alunni che frequentano l’“Aglietti” di Cossato, scuola pilota del progetto di Su Nuraghe. “I dati raccolti ci hanno permesso di dimostrare come l’eredità linguistica veneta sia pochissimo conservata in contesti di migrazione interna” – spiega la dott.ssa Meluzzi. “Questo può essere senz’altro legato alla giovane età dei parlanti ai tempi della migrazione, nonché alla mancanza spesso di contatti con la terra d’origine, ossia il Veneto. Al contrario, in quasi tutti i casi i parlanti hanno appreso il dialetto del nuovo paese, ossia il Biellese”.
Il lavoro del gruppo pavese di ricerca ha ricevuto molti commenti positivi, suscitando grande interesse tra i partecipanti al convegno olandese. Prossimamente la dott.ssa Meluzzi e i suoi allievi presenteranno i risultati del progetto anche a un convegno in Grecia, dove si parlerà soprattutto di contesti multilingui e di migrazione.

Salvatorica Oppes

Nell’immagine: la dott.ssa Chiara Meluzzi illustra il caso linguistico biellese al convegno di Leeuwarden, in Olanda

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