Poesia di Tommaso Corongiu di Atzara per Su Nuraghe di Biella

Nuraghe Is paras, Isili

Martedì 25 agosto 2020, alle 21:00, appuntamento transoceanico tra Biella e La Plata (Argentina) – Laboratorio Linguistico – incontro in lingua sarda materna, presente Alessandra Zedda, assessore al Lavoro della Regione Autonoma della Sardegna.

L’ombra è la parte di noi che da subito impariamo a riconoscere. Nella cultura popolare, l’ombra può rappresentare l’anima della persona. Senza di essa saremmo incompleti. In questo sostrato di saperi e di conoscenza si inserisce la poesia di Tommaso Corongiu, di Atzara. Appositamente composta per il Laboratorio Linguistico “Eya, emmo, sì: là dove il sì suona, s’emmo e s’eya cantant”, viene inserita tra i testi del prossimo incontro transoceanico tra “Su Nuraghe” di Biella e il Circolo sardo “Antonio Segni”, di La Plata per imparare a leggere e scrivere in lingua materna.
Anche questa poesia, come altre – afferma Tommaso Corongiu – nasce quasi per caso. In questa calda estate di lunghe giornate soleggiate – continua il Poeta – il cercare un po’ d’ombra è una cosa ovvia. Nel mio scritto proprio l’ombra è il soggetto principale. Ma – precisa – non l’ombra dove cerchiamo refrigerio, bensì quella che ci accompagna sempre: la nostra ombra. Nel corso della nostra vita osserviamo tanti cambiamenti, in noi stessi, in ciò che ci circonda e negli affetti. Tante di queste cose le perdiamo per strada, ma l’ombra no: è sempre con noi”.

Simmaco Cabiddu


S’umbra

Sa die chi deo seo naschiu
paris eus frimau unu cuntrattu
cun issa eus istabiliu
de mi abarrare semper in fattu

de sa die a cumpangia
in cale si siat occasione
sempere s’umbra mia
est cun sa mia pressone

sempere a costau meu
bio de issa sa presenzia
in dies craras de recreu
o dies de penitentzia

chi capitat de imbacheddare
e in terra s’istrumpaus
po si che aderetzare
paris nos si che pesaus

no tzunchiat nen chistionat
e ne mancu cosa pedit
pagu a mime istrobat
de a c’ando deo issa puru benit

de medas annos oramai
cun issa apo pratziu
peri loi e peri lai
dies de sole e de iscuriu

seo seguru de una cosa
est gasi mannu cust’afettu
tra chent’annos in sa losa
seus agatare in su matessi trettu.

Tommasu Corongiu, su 7 de Austu 2020.

L’ombra

Il giorno in cui io sono nato
assieme abbiamo firmato un contratto
e con essa abbiamo stabilito
che sarebbe rimasta sempre con me

da quel giorno a farmi compagnia
in qualsivoglia occasione
sempre la mia ombra
è con la mia persona

sempre al mio fianco
vedo di lei la presenza
in giorni chiari di gioia
o giorni di penitenza

se capita di inciampare
e in terra cadiamo
per rimetterci in piedi
assieme noi ci alziamo

non borbotta né chiacchiera
e nessuna cosa chiede
poco a me crea disturbo
dove vado io anche lei viene

da molti anni ormai
con lei ho condiviso
nel mio vagabondare
giornate di sole e di buio

sono sicuro di una cosa
è cosi grande questo affetto
tra cent’anni nella tomba
ci ritroveremo nello stesso posto.


Nell’immagine: Nuraghe Is paras, Isili (foto Battista Medde – Biella)

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