“Missa” in “Limba” a San Giovanni d’Andorno ricordando i “Valìt” della “Bürsch” emigrati in Sardegna

descrizioneNonostante le difficoltà dovute alla tappa biellese del Giro d’Italia, pur con slittamento di orario, l’annunciata “Missa majore” è stata celebrata al Santuario di San Giovanni d’Andorno.

A decorare la Santa Liturgia, le “Voci di Su Nuraghe”, dirette da Roberto Perinu con l’accompagnamento musicale di Valentina Foddanu.

Accogliendo l’invito del rettore, don Paolo Santacaterina, la Comunità sarda e la sua corale hanno voluto rinnovare la memoria degli emigrati biellesi in Sardegna, che fossero semplici “picapere” o impresari della Valle del Cervo. In tre secoli di storia comune, hanno realizzato, sull’Isola, oltre mille opere architettoniche.

Significativo il contributo (1822-1829) nella realizzazione del nuovo tracciato della Strada statale 131, l’odierna “Carlo Felice”, e il successivo affidamento della sua manutenzione, da un capo all’altro dell’Isola,  alla ditta di Giorgio Martinero (Sassaia,1844), che impiegava oltre 200 operai.

Specialisti nella costruzione di strade, quella che collega Capoterra-Pantaleo-Santadi di km 32,499,16 (sic!), venne affidata alla Ditta Boggio Marzet di Oriomosso.

Dalla Ditta di Battista Martinero di Sassaia vengono realizzati lavori sulle strade di numerosi abitati sardi, tra i quali Ozieri, Castelsardo, Nuoro, Orgosolo, Bosa, per non citarne che alcuni. A questi vennero affidati anche lavori per la costruzione della diga sul Tirso.

Altra diga, quella sul Coghinas, e l’adiacente stabilimento della “Sarda ammonia” (1927) sono opera di un altro oriomossese, Amerigo Boggio Viola.

Dieci caseggiati di Nuoro (1931-1935) sono commissionati dall’Istituto Climatico della “Croce Rossa” al biellese-sardo Giorgio Martinero junior, nato a Sassari nel 1908 da genitori di Sassaia, e diplomatosi geometra all’Istituto Nazionale di Sassari.

Intrecci di storie e di vite che si irradiano anche nelle ricerche minerarie tra Sicilia e Sardegna di Mario Catella, sempre di Sassaia.

“Migrazioni di qua e di là del mare, ma permanenti nel tempo, il cui elenco potrebbe continuare a lungo – afferma il Presidente di “Su Nuraghe”, Battista Saiu. “Abbiamo voluto ricordarne alcune nel clima pasquale, con la celebrazione della Santa Messa cantata in “Limba”, a significare antichi comuni legami, reiterati nel tempo”.

Eulalia Galanu

Nellimmagine, Sardi e Biellesi al santuario di San Giovanni d’Andorno.

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