Addio a Natalina Pala di Ales (Or), morta a Biella a 89 anni

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Dal cuore di Sardegna all’ombra del Mucrone, una vita di servizio e dono

All’ombra del Monte Mucrone, nel cuore della comunità sarda trapiantata in terra biellese, si è spenta martedì 12 agosto, all’età di 89 anni, Natalina Pala, vedova Cenedese.
Il suo cuore, generoso e instancabile, non ha retto alla pena per la perdita dell’amato figlio Giancarlo, scomparso pochi giorni prima, a soli 56 anni, e tumulato lo scorso 7 agosto a Pavignano.

La piangono con profondo dolore il figlio Albino con Katia ed Ettore, l’affezionata Ines Cenedese con Sergio e famiglia, i fratelli e le sorelle Maria, Tonina, Pietro, Agostino e Gianni con le rispettive famiglie, cognati e cognate, nipoti, pronipoti, cugini e parenti tutti.

Nata ad Ales, in provincia di Oristano, approdò a Biella nei primi anni Sessanta, quando molti isolani lasciavano la propria terra per cercare lavoro e futuro oltre il mare. Portava con sé un bagaglio di valori, saperi e tradizioni, che seppe condividere con la comunità sarda raccolta attorno al Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe, di cui fu tra le prime e instancabili sostenitrici.

Cuoca apprezzata presso le scuole di Pavignano e raffinata sarta, ha reso più bello e accogliente il Circolo, confezionando con amore tendaggi, tovagliati e allestimenti per importanti momenti di festa. Le sue mani, pazienti e operose, sapevano dare forma tanto ai tessuti quanto alle prelibatezze della tradizione, offrendo dolci e torte con la generosità di chi fa del dono un atto naturale.

Nelle cerimonie solenni, indossava con orgoglio il costume tradizionale della sua terra natale, spargendo, insieme alle Donne del Grano, semi beneaugurali di frumento, gesto carico di speranza e radicato nella memoria antica della Sardegna.

Negli anni della vedovanza e con il diminuire delle forze, la sua presenza fisica era andata facendosi più rara, ma il suo spirito è rimasto costantemente legato al Circolo e alla sua comunità, intrecciando un legame indissolubile tra l’Isola e la terra adottiva.

Il suo nome e il suo esempio continueranno a vivere nel ricordo di quanti l’hanno conosciuta, come un filo sottile che unisce il vento di Sardegna alle brezze alpine, in un abbraccio che non conosce confini.

Battista Saiu

Nelle immagini, Natalina Pala e il figlio Giancarlo Cenedese

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