Due giorni di Sardegna a Biella: musica, memoria e identità tra Piemonte e Isola

descrizioneTradizioni musicali, riti della terra e memoria storica nella prima edizione del Festival delle Identità per “Sa Die de sa Sardigna” 2025

Un fine settimana all’insegna della cultura, della storia e della tradizione sarda animerà Biella sabato 14 e domenica 15 giugno 2025, in un evento articolato in tre significativi momenti, che uniranno simbolicamente le radici sarde con il territorio piemontese.

Si comincia sabato 14 giugno, alle ore 21:00, con il debutto della prima edizione del Festival delle Identità tra Piemonte e Sardegna, nella suggestiva cornice della basilica di San Sebastiano, autentico scrigno di storia e spiritualità.

Il luogo, tempio civico della Città di Biella, ospita le spoglie del generale Alberto Ferrero della Marmora, senatore del Regno di Sardegna e appassionato studioso dell’Isola, a cui dedicò importanti opere scientifiche e cartografiche. Un luogo altamente evocativo, simbolo del secolare intreccio tra le terre del mare e quelle delle montagne biellesi.

Ad aprire la serata sarà la Schola Cantorum “Villa del Mas” di Elmas (Cagliari), diretta dal maestro Orlando Pittau, con un programma musicale dedicato ai canti della tradizione popolare sarda.
Si tratta di un prezioso patrimonio immateriale, trasmesso oralmente, caratterizzato da semplicità espressiva e immediatezza comunicativa, nato per favorire la coesione sociale e la trasmissione di valori condivisi.

In Sardegna, terra in cui poesia e melodia si fondono in modo naturale, il canto tradizionale accompagna ogni fase della vita: dalla nascita alla morte, dalla gioia al dolore. È un’espressione artistica che, oltre alla dimensione culturale, riveste anche un significato spirituale profondo, in linea con il pensiero di Sant’Agostino, secondo il quale “chi canta, prega due volte”.

Il vescovo di Ippona, figura centrale del pensiero cristiano, fu legato anche alla storia della Sardegna: le sue spoglie, infatti, vennero custodite a Cagliari nel 504 per sottrarle alle incursioni vandaliche, in una cripta tuttora visitabile, prima di essere trasferite definitivamente a Pavia nel 722.
A lui si deve anche l’affermazione secondo cui “cantare è proprio di chi ama”, a testimonianza del valore universale del canto come espressione dell’interiorità e della fede.

Il secondo momento si svolgerà domenica 15 giugno, alle ore 8:45, sul sagrato della basilica intitolato a Lamarmora. Il nuovo giorno sarà accolto dalle salve beneauguranti dei “Fucilieri di Su Nuraghe” e dai brani eseguiti dalla Filarmonica di Cossato. L’ingresso in chiesa sarà scandito dalle note solenni dell’Hymnu Sardu Nationale, cantato congiuntamente dal coro “Villa del Mas” e dal gruppo vocale “Voci di Su Nuraghe”, introducendo la Missa Majore delle ore 9:00, celebrazione liturgica particolarmente solenne arricchita dai canti della tradizione.

Alle ore 11:00, il programma proseguirà con il trasferimento in via Nazionale, nei pressi della pasticceria Brusa, punto di partenza di un breve corteo verso l’area monumentale di Nuraghe Chervu. Qui, il lastricato commemorativo sarà infiorato con petali offerti dai vivai biellesi di Rosa e Alessandro Serra, in un gesto simbolico che fonderà natura, memoria e bellezza.

Sulle pietre del monumento, le “Donne del Grano” provenienti da Biella, Bareggio, Cornaredo ed Elmas compiranno l’antico gesto della benedizione dei semi, spargendo chicchi di frumento in memoria dei Caduti della Prima Guerra Mondiale, mentre il sacerdote aspergerà il sito con acqua benedetta.

L’onore ai Caduti sarà reso anche attraverso il solenne alzabandiera a cura dell’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon e del Nucleo Biellese dell’Associazione Nazionale Brigata “Sassari”, dedicato al capitano Emilio Lussu. Insieme a loro, l’Associazione Nazionale Bersaglieri “Guardia d’Onore alla Tomba del Fondatore” di Biella, a ricordare le battaglie risorgimentali combattute sotto l’antico vessillo del Regno di Sardegna, che hanno gettato le basi dell’Italia unita.

In particolare, verrà evocato l’eroico contributo sardo durante la Prima guerra mondiale, considerata la “Quarta guerra d’indipendenza”, di cui si ricorda in questi giorni (18-24 giugno 1918) la Battaglia del Solstizio. In quella cruciale offensiva,“gli intrepidi Sardi della Brigata Sassari” si distinsero per coraggio, contribuendo in modo decisivo alla svolta delle sorti del conflitto.

A chiudere la cerimonia sarà l’inno “Dimonios” della Brigata “Sassari”, suggello musicale di un fine settimana intenso, dedicato alla celebrazione delle identità, alla memoria collettiva e al legame profondo che unisce Sardegna e Piemonte.

Al termine, quanti lo desiderano potranno prendere parte al pranzo sociale organizzato presso il Ristorante Porta della Torrazza,nello storico quartiere del Piazzo di Biella.
Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare Anna al numero 347 23 22 175.

Battista Saiu

Nell’immagine, locandina

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