Un uomo discreto, generoso, amato da tutti
All’età di 58 anni, ci ha lasciati Giovanni Cau, circondato dall’affetto dei suoi cari: la moglie Simonetta, la figlia Nicole con Alessandro, il papà Luigi, la suocera Rosangela, il fratello Marino, la sorella Rosalba con Gino, insieme a parenti e amici che gli hanno voluto bene e che lo hanno stimato profondamente.
I funerali in forma civile si sono svolti venerdì 2 maggio 2025, presso la sala del commiato della Casa Funeraria Papale di Biella. La cerimonia, intensa e partecipata, si è svolta tra parole, musica e ricordi, costruita con amore da chi gli è stato vicino in vita e in spirito. Al termine, il feretro ha raggiunto il Tempio crematorio di Biella.
Durante il saluto, Battista Saiu, presidente del Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella, ha voluto ricordare la figura di Giovanni, originario del Sud della Sardegna, sottolineando la sua grande disponibilità e l’altruismo discreto che lo contraddistingueva. Con la sua scomparsa, un altro lutto tocca profondamente la comunità sarda che vive all’ombra del Mucrone.
Chi era Giovanni?
A questa domanda ha dato voce, con emozione, Matteo, cerimoniere dell’impresa funebre Papale: “Giovanni era un uomo che ha vissuto con discrezione, ma con un’intensità che ha lasciato un segno profondo in chi ha avuto la fortuna di stargli vicino. Non è facile trovare le parole giuste quando si perde qualcuno che ha dato tanto, che ha amato con semplicità, che ha camminato nel mondo senza mai chiedere nulla in cambio.”
Giovanni era una presenza costante, silenziosa ma forte. Custodiva le sue emozioni con pudore, forse per proteggere gli altri. Eppure, dietro quel carattere riservato, c’era un cuore capace di amare profondamente.
Con sua figlia Nicole condivideva momenti di rara intimità: come ogni sera, da piccola, quando guardavano insieme “L’Uomo Tigre”.Le ha trasmesso fiducia, coraggio, l’amore per il migliorarsi sempre. Voleva il meglio per lei — e faceva tutto ciò che poteva, anche oltre le sue forze, perché potesse ottenerlo.
Era un uomo che si donava con naturalezza: rinunciava al proprio tempo, ai propri spazi, per aiutare gli altri. Non servivano parole: il suo altruismo si vedeva nei gesti, nel suo esserci sempre. Amava il mare, la Juventus, gli animali e il silenzio delle cose vere. Il lavoro non era solo un dovere, ma parte della sua identità: con le mani sapeva costruire, sistemare, fare. Un lavoratore appassionato, uno che non si è mai tirato indietro.
I suoi cari lo ricordano anche da bambino: curioso, impulsivo, istintivo. Come quella volta in cui, ancora piccolo, finì in un burrone perché voleva provare a guidare. O quando, giocando con una penna stilografica, perse l’uso di un occhio: una menomazione che lo segnò per tutta la vita — come ha ricordato ancora Battista Saiu, con affetto.
Anche nella malattia, Giovanni ha scelto la discrezione. Fino all’ultimo, ha cercato di non pesare sugli altri, affrontando il dolore con dignità e silenzio.
Durante la cerimonia, Simonetta e Nicole hanno voluto condividere con tutti alcuni brani musicali, simboli dei momenti vissuti insieme, testimonianza di un amore profondo e discreto. Ogni nota, un’emozione. Ogni melodia, un ricordo che resta.
Il suo corpo è stato affidato al rito della cremazione, ma la sua presenza rimane viva, trasformata in memoria, in gesto, in affetto.
A chiusura del saluto, Matteo ha letto una poesia semplice e intensa, dedicata a Giovanni:
“Non sei sparito, Giovanni,
hai solo scelto il silenzio delle cose eterne.
Resta il suono della tua voce nei gesti che ci hai insegnato,
nei ricordi che sanno di mare e di sera.
Sei nelle mani di tua figlia
quando affronta la vita a testa alta,
sei negli occhi di chi ti ha voluto bene
quando sorride pensando a te.
Sei nelle scelte fatte con coraggio,
in ogni atto di altruismo silenzioso.
Non ci lasci davvero,
finché ci sarà chi pronuncia il tuo nome
con affetto, con gratitudine, con amore.
E allora resta, Giovanni,
in questo tempo che non ti cancella.
Resta con noi. Sempre.”
Simmaco Cabiddu
Nell’immagine, ritratto di Giovanni Cau in mare verso la sua Sardegna