Lingua materna, lingua del cuore in “Casa Sardegna” a Biella e a La Plata (Argentina)

laboratorio linguistico

Laboratorio Linguistico “Eya, emmo, sì: là dove il sì suona, s’emmo e s’eya cantant” – appuntamento: martedì 22 marzo 2022, alle 21:00 ora italiana, ore 16:00 dall’altra parte dell’oceano.

Saranno i versi di Nicola Loi di Ortueri (Nuoro) a fare da colonna portante all’incontro transoceanico tra il Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella e il Circulo Sardo “Antonio Segni” di La Plata: appuntamento mensile che mette in contatto Sardi e Italiani che vivono in Italia e in Argentina nell’ambito di “Casa Sardegna – gemellaggio tra Nuraghes”, progetto a regia regionale su indirizzo assessoriale di Alessandra Zedda, Assessore del Lavoro e Vicepresidente della Regione Autonoma della Sardegna.Continua a leggere →

Dalle macerie del terremoto del 2016, un ricordo per i Caduti della Grande Guerra

il sindaco di Visso, Gian-Luigi Spieganti Maurizi, con la pietra inviata a Biella

La sera del terremoto gli abitanti di Visso si sono salvati quasi tutti. La prima forte scossa li ha fatti uscire dalle case, la seconda – due ore dopo – ha tirato giù alcuni edifici del centro fortunatamente ormai vuoti, e reso inagibile il 75% degli immobili delle tredici frazioni del piccolo Comune in provincia di Macerata. Dopo l’ultima scossa, di magnitudo 5.9, nella notte del 26 ottobre 2016, il bilancio è stato di un bambino ferito gravemente e un uomo morto d’infarto. Più di 700 sfollati su una popolazione complessiva di 1100.
Anche il monumento ai Caduti della Prima guerra Mondiale, al centro del paese, è andato distrutto, finito in macerie.Continua a leggere →

Cittadella (Padova) posa la sua Pietra a Nuraghe Chervu di Biella

Il sindaco di Cittadella, dott. Luca Pierobon

Anche il Comune di Cittadella “posa la sua pietra” a Biella, dando così il proprio contributo alla realizzazione dell’area monumentale “Nuraghe Chervu” in memoria della Brigata “Sassari” e dei Caduti della 1^ Guerra Mondiale.
Segnalata dalla Prefettura di Biella e promossa dal Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” della città, l’iniziativa ha lo scopo di creare quest’area monumentale con pietre di riuso provenienti da diverse regioni d’Italia.
L’Amministrazione Comunale ha fin da subito accolto la proposta e in questi giorni ha fatto realizzare la propria pietra in porfido, proveniente da pietre di risulta stoccate nel magazzino comunale, incidendoci sopra la scritta “Comune di Cittadella” e il numero di caduti che, nella nostra città, si attesta a 147.
Verrà dunque spedita a Biella e collocata nell’area monumentale in vista della prossima inaugurazione, la cui data è in fase di definizione.
“Un’iniziativa lodevole a testimonianza e ricordo del dolore della guerra e dei sacrifici dei soldati”.

Il sindaco di Cittadella, dott. Luca Pierobon

Dal Comune di Aglientu (Sassari) pietra di granito inviata a Biella per Nuraghe Chervu

il Sindaco di Aglientu, Antonio Tirotto, con la pietra inviata a Biella

È di granito la pietra proveniente dal Comune di Aglientu (Sassari) pronta per essere inserita nel lastricato dell’area monumentale di “Nuraghe Chervu”. “Il Comune da me rappresentato – scrive il Sindaco Antonio Tirotto nella nota che accompagna la lastra fatta pervenire a Biella – è orgoglioso di partecipare all’iniziativa del Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella volto al completamento dell’area dedicata alla Brigata “Sassari” e ai Caduti della Prima Guerra Mondiale“. Adesione che accoglie l’invito della Prefettura di Biella attraverso la Prefettura di Sassari a inviare una pietra locale segno di partecipazione e identità. Pietra a sfidare il tempo al pari dei millenari nuraghi dell’Isola di pietra; monito quantomai attuale nel tempo presente; esortazione per le generazioni future.Continua a leggere →

Marzo 2022, una parola sarda al mese: “D” come “Dadaolta”

Radici e semantica delle parole sarde, rivisitate mediante i dizionari delle lingue mediterranee (lingue semitiche, lingue classiche). Laboratorio linguistico, di storia e di cultura sarda a Biella

descrizioneDADAOLTA log. ‘svolta, curva’, ‘rovescio, rovina’ (Casu): cussa è sa dadaolta dessa famìlia ‘quella è la rovina della famiglia’; sass. dadubołta agg. ‘riverso’ (Muzzo). Secondo Wagner questa voce sarebbe forma compatta da dare olta ‘rovesciarsi’. Ma non è vero. La base etimologica è l’akk. dabdû(m) ‘disfatta, spargimento di sangue’ + luṭû ‘dagger, stiletto, pugnale’. Quindi dabdû-luṭû in origine significò ‘abbattere a pugnalate’.

Salvatore Dedola,
glottologo-semitista

Nell’immagine: Incipit, in Giampaolo Mele (a cura di), Die ac Nocte. I Codici Liturgici di Oristano dal Giudicato di Arborea all’età spagnola (secoli XI-XVII), Cagliari: AMD Edizioni, 2009