La povertà nella poesia di Nicola Loi per Su Nuraghe di Biella

Bortigali, Nuraghe Carrarzu

Porta il numero 568 la poesia di Nicola Loi di Ortueri inviata al Circolo Culturale Sardo di Biella. Verrà inserita tra i testi del prossimo Laboratorio Linguistico “Eya, emmo, sì: là dove il sì suona, s’emmo e s’eya cantant”, in calendario martedì 28 settembre alle ore 21:00 in Italia, ore 14:00, dall’altra parte dell’oceano.
Appuntamenti mensili che con il Circulo sardo “Antonio Segni” di la Plata (Argentina) per imparare a leggere e scrivere in lingua materna che, con l’avvento della pandemia, scandiscono in versi lo scorrere dei giorni con stille di saggezza.
Assolvendo anche in questo caso quel ruolo proprio della poesia: coscientizzazione e rielaborazione del vissuto soggettivo quotidiano quale specchio dell’anima e della società.Continua a leggere →

Settembre – Casa Sardegna a Biella, i nuraghi verso l’UNESCO

Seui, Nuraghe Ardasai

Da Biella, che nel corso del 2019 ha ottenuto il riconoscimento di “Città Creativa UNESCO”, l’appoggio al Comitato “La Sardegna verso l’UNESCO” affinché l’Isola con il suo patrimonio paesaggistico, archeologico, storico, artistico e culturale diventi patrimonio dell’umanità.

Scelte tra oltre 15.000 fotografie, 377 tessere a rappresentare tutti i comuni dell’Isola, compongono i dodici mosaici che illustrano Su Calendariu 2021 edito dal Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella in collaborazione con la Fondazione di Partecipazione Nurnet – La rete dei NuraghiContinua a leggere →

Biella e La Plata (Argentina), incontro transoceanico di gemellaggio

laboratorio linguistico

Martedì 31 agosto si è svolto un nuovo collegamento transoceanico del Laboratorio Linguistico “Eya, emmo, sì: là dove il sì suona, s’emmo e s’eya cantant” del Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella (Italia) e il Circolo Sardo “Antonio Segni” di La Plata (Argentina).
In questa speciale occasione abbiamo avuto il piacere di ascoltare Battista Saiu, Presidente del Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella, che ha tenuto una conversazione su “Il presente, tra i nuraghi – iconiche strutture megalitiche della nostra Isola di Sardegna – e contemporaneità”.
Abbiamo avuto la partecipazione speciale di Margarita Tavera, Presidente della Federazione Sarda Argentina, del Presidente del Circolo Sardo di Neuquén e Patagonia Argentina “Domus Sardinia” e del gruppo di studenti di Italiano, soci e amici delle istituzioni.Continua a leggere →

Na paròla piemontèisa al mèis, settembre / setèmbri, “V” come “Vacelo”

Omaggio dei Sardi dell’Altrove alla terra di accoglienza, “omagià daj Sardagneuj fòra ’d Finagi”.

incipit V, Sacramentarium Episcopi WarmundiMolto spesso ci imbattiamo in parole piemontesi molto simili a parole inglesi, e viceversa. Ad esempio la parola per “ciglio” in inglese è “brow”, in piemontese “brova”, la parola per “crusca” in inglese è “bran”, in piemontese è “brann”. Ciò è dovuto al fatto che sia i piemontesi, che gli inglesi, hanno nelle loro rispettive lingue molte parole di origine celtica, altre volte di origine germanica, come “am Rand”, accanto, che in piemontese è “aranda”, “Wut”, che significa “rabbia”, che in piemontese si dice “fut”. Il verbo “osservare”, soprattutto nel senso di “osservare a lungo per vedere cosa succede” in inglese è “watch”, in piemontese è “vacé”, tant’è che uno degli hobbies più diffusi oggigiorno in tutto il mondo è il “bird watching”, osservare a distanza, con cannocchiali, il comportamento degli uccelli. In piemontese si dice “ciri vacior” (che è anche il titolo di una bella raccolta di poesie di Tavo Burat). Dello stesso poeta, biellese, riportiamo qui di seguito un verso da una delle sue poesie tratto, appunto, dalla raccolta dedicata ai volatili:Continua a leggere →

Settembre, una parola sarda al mese: “U” come “Ucca e mele”

incipit U, in Giampaolo Mele, Die ac NocteRadici e semantica delle parole sarde, rivisitate mediante i dizionari delle lingue mediterranee (lingue semitiche, lingue classiche). Laboratorio linguistico, di storia e di cultura sarda a Biella

UCCA E MELE ‘donnola sarda’ (Mustela nivalis) (Mandrolisai). Base etimologica l’akk. ukkumu ‘predatory’ + mēlulu ‘player, actor’: ukkummēlulu = ‘l’attore della predazione’: forse il nome le derivò dal fatto che appare qua e là nei muri a secco, quasi un attore comico che sbuca e sparisce per attirare meglio l’attenzione del pubblico. Per paronomasia abbiamo anche bucca e meli.

Salvatore Dedola,
glottologo-semitista

Nell’immagine: l’incipit “U”, in Giampaolo Mele (a cura di), Die ac Nocte. I Codici Liturgici di Oristano dal Giudicato di Arborea all’età spagnola (secoli XI-XVII), Cagliari: AMD Edizioni, 2009