Durante la stagione estiva le “Donne del filet” del Circolo Su Nuraghe si tengono costantemente in contatto tra di loro attraverso il gruppo di WhatsApp, condividendo notizie, attività, commenti, fotografie: tra queste la foto della chiesetta di Campra, a Graglia, dove il 5 agosto si è celebrata solennemente la festa della Madonna della Neve.
Maria Teresa, che da anni si occupa della cura della chiesa, l’ha riccamente addobbata con composizioni floreali basate (come negli anni scorsi) su splendide ortensie bianche a pannocchia, che coltiva appositamente nel suo giardino a pochi passi dalla chiesa. Per l’occasione la Mensa è stata allestita con la tovaglia a filet realizzata due anni or sono da Nuccia, altra componente del gruppo, col ricamo dell’invocazione: “Vergine Santa, prega per noi”. La Confraternita di Graglia, a cui quest’ultima appartiene, ha curato tutta la parte religiosa e logistica della Novena e del giorno della Festa.Continua a leggere →
Casa Sardegna a Biella, 300 anni di storia comune, Agosto
Nel 300° Anniversario dell’unione tra Piemonte e Sardegna, le immagini di Nuraghe Chervu, pubblicate in Su Calendariu 2020, edito dal Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella, ci accompagnano con cadenza mensile tra pagine di storia locale e nazionale
Nuraghe Chervu: luogo di memoria, comunità e partecipazione – Piemonte e Sardegna sono unite tra di loro da storie di uomini e da momenti di fede. Secondo la Tradizione, Sant’Eusebio da Cagliari, primo vescovo di Vercelli nel IV Secolo, è il fondatore del culto mariano di Oropa. Tuttavia, anche altre sono state le figure che nei secoli hanno legato l’Isola alle Terre Subalpine. Lungo questa memoria si è mossa l’iniziativa di costruire alle porte di Biella l’area di “Nuraghe Chervu“. L’area monumentale, in onore ai Caduti della Grande Guerra, Sardi e Biellesi e, più in generale, Italiani, è sorta nel 2008, in occasione della ricorrenza del 90° anno dalla fine del conflitto ed in vista delle celebrazioni del 2011 per l’Unità d’Italia. Subito emerse una proposta di sensibilizzazione delle nuove generazioni con il concorso “Disegna un nuraghe“, cui parteciparono oltre 700 studenti piemontesi ed isolani.Continua a leggere →
Pietre della memoria a Nuraghe Chervu. Il contributo di Gazoldo degli Ippoliti
Gazoldo degli Ippoliti, 3000 anime in provincia di Mantova, offre la sua pietra di riuso alla Città di Biella per contribuire alla realizzazione del vasto monumento ai Caduti della Prima guerra mondiale in “corso d’opera” presso Nuraghe Chervu. La lastra porta inciso il nome del Comune e il numero dei suoi Caduti durante la Grande Guerra, ovvero 51.
Il contributo di vite dato da Gazoldo durante la guerra del ’15-’18 è stato calcolato sommando i combattenti, i dispersi in combattimento, i morti in prigionia e i morti per malattia e ferite. Subito dopo la guerra moltissimi orfani e vedove, rimasti senza risorse, richiesero sussidi e pensioni. Per ricordare i suoi Caduti e per dare un aiuto concreto ai più bisognosi, il Comune fece costruire un asilo per l’infanzia a essi dedicato, con il contributo dell’intera popolazione. Nel 1925 Vittorio Emanuele III venne a inaugurare il monumento eretto sulla piazza del paese e a visitare “l’Istituto Orfani di guerra 1915 – 1918”, presso il Municipio. «Tale visita – si legge nel sito web del comune lombardo – restò memorabile nella storia di Gazoldo».Continua a leggere →
Una poesia di Nicola Loi per il laboratorio linguistico tra Biella e La Plata
Prossimo appuntamento intercontinentale: martedì 25 agosto 2020, alle 21:00 ora italiana, ore 16:00 dall’altra parte dell’oceano. All’incontro on-line sarà presente Alessandra Zedda, assessore al Lavoro della Regione Autonoma della Sardegna.
“Fortza paris/Avanti insieme”, è il titolo della poesia di Nicola Loi di Ortueri (Nuoro), composta per il Laboratorio Linguistico “Eya, emmo, sì: là dove il sì suona, s’emmo e s’eya cantant”. L’attività didattica di difesa e promozione della lingua materna del Circolo Culturale Sardo di Biella viene condivisa con il Circolo sardo “Antonio Segni” di La Plata (Argentina) nell’ambito del gemellaggio tra le due associazioni. L’opera, appositamente scritta, è inserita tra i testi del prossimo appuntamento on-line, in calendario martedì 25 agosto 2020.Continua a leggere →
Agosto, una parola sarda al mese: E come “EBAGGOTTA”
Radici e semantica delle parole sarde rivisitate mediante i dizionari delle lingue mediterranee (lingue semitiche, lingue classiche). Laboratorio linguistico di storia e di cultura sarda a Biella
EBAGGOTTA sass. ‘colla da falegname’; gall. èa cotta. Base etimologica nel sum. Ea ‘acqua primordiale’ (sass. éba) + kud ‘pesce’. Sin dall’origine significò, e ancora significa, ‘acqua di pesce’. Infatti la colla fu sempre fatta dalle lische di pesce adeguatamente disciolte con la bollitura. Per l’occasione, discutiamo più ampiamente del concetto dell’acqua.
EA. In gallurese significa ‘acqua’. In sassarese ‘acqua’ si dice eba (eva) pronunciata con leggera fricativa labiale, come la –v– in Habana. Ma nel resto del nord-Sardegna si dice abba < lat. aqua. Wagner non si cura della particolare pronuncia gallurese-sassarese ritenendo erroneamente che tutte le parole dei due dialetti siano italianismi. Egli forse non era attrezzato per capire che nel territorio sassarese le stratificazioni linguistiche, dall’accadico al fenicio al latino all’iberico, non sono mai scomparse, e che le forti iniezioni di gente còrsa non bastarono mai a cancellare molte forme pregresse.Continua a leggere →