Agosto 2024, una parola sarda al mese: “P” come “PASCA”

descrizioneRadici e semantica delle parole sarde rivisitate mediante i dizionari delle lingue mediterranee (lingue semitiche, lingue classiche). Laboratorio linguistico, di storia e di cultura sarda a Biella

PASCA cognome sardo riferito alla festa più grande dell’anno; è anche nome personale muliebre, oltre a essere il nome della festa più grande. La ‘Pasqua’ sarda riceve il nome non dal bizantino Πάσχα, come si suppone, e neppure dall’ebr. Pesaḥ, ma dall’aram. pasḫa’. Ma si sa che l’ebraico e l’aramaico sono fortemente imparentati. Peraltro va sottolineato che lo stesso termine bizantino è accattato da uno dei due termini citati o dalla loro mescolanza.

Di seguito è uopo rimarcare un fatto importante della cultura sarda, connesso proprio al termine sd. Pascha: esso un tempo (in moltissimi villaggi ancora oggi) venne utilizzato per nominare pressoché tutte le feste liturgiche della Sardegna. La Pasqua vera e propria viene chiamata Pascha Manna (ossia ‘Pasqua maggiore’), mentre le altre ricorrenze sono dette Pascha de Nadále o Paschixedda = Natale; Pascha de sos Tres Res = Epifania; Pascha Rosada o Frorìa o de Fiores, o P. de Rosas, o P. de is Perdonus, o P. de su Perdonu e Maju o P. de s’Ispiridu Santu o P. Intecosta = Pentecoste.

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Da “Su Nuraghe” una paròla piemontèisa al mèis, Agosto 2024, “I” come “ILUSION, INCENS, INGHILDON”

descrizioneOmaggio dei Sardi dell’Altrove alla terra di accoglienza, “omagià daj Sardagneuj fòra ’d Finagi” che fanno capo al Circolo culturale sardo “Su Nuraghe” di Biella – “gàida, gage/gagi, gagiura”” sono le parole che accompagnano il l’ottavo mese dell’anno come si ritrovano in “Barba Tòni”, Barbo Toni Boudrìe e nella ricca produzione letteraria di “Tavo Burat”, Gustavo Buratti Zanchi.

Ilusion s.f. illusione || as arlamo ij sagrin dël cheur an gage j’ilusion a-j dësfrangio peuj an viage [Tavo] = le pene che si liberano dal cuore in pegno le illusioni le sfrangiano poi in viaggio

Incens s.m. incenso || dzora al brich pì àut ëd la colin-a, sla barasa ‘d cisampa mojà, ant l’incens ëd le nebie it ciamrai, … bufand la cuchija marin-a [Tavo] = sopra la balza più alta della collina, sulla duna intrisa di brina, nell’incenso di nebbie ti chiamerò, … soffiando sulla conchiglia marina

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Uno sguardo sul creato: Orthetrum cancellatum (Frecciazzurra puntanera femmina)

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Immagini e testi di “Su Calendariu 2024” del Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” ci accompagnano nello scorrere dei mesi, con sensibilità sociale e naturalistica attraverso didascalie di Lucio Bordignon e di due studenti universitari: Martina Cadin e Leonardo Siddi. Insieme hanno fornito testi e foto, a completamento delle immagini di Walter Caterina, anch’egli valente fotografo naturalista.

Il declino delle libellule.

L’Orthetrum cancellatum (Frecciazzurra puntanera), è una libellula comune sia in Piemonte che in Sardegna. Frequenta un’ampia serie di ambienti acquatici, anche quelli senza vegetazione ripariale. I maschi pattugliano insistentemente il loro territorio difendendolo dagli altri maschi. Volano radente all’acqua e si posano anche a terra. Controllano la deposizione delle femmine, in modo che non vengano fecondate da altri maschi, come fanno molte specie a lei imparentate.

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Nicola Diana e Tribeba in concerto a Pettinengo: omaggio alle “radici” sonore dei migranti

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Sabato 3 agosto, alle ore 21, la suggestiva Piazza San Rocco di Pettinengo si è trasformata in palcoscenico per ospitare un evento musicale d’eccezione: il concerto di Nicola Diana con le sue launeddas – uno strumento antichissimo della tradizione sarda – e del gruppo tradfolk “Tribeba”, composto da Guido Antoniotti, Alessandro Zolt e Massimo Losito, che hanno incantato il pubblico con un vasto repertorio di musica per scacciapensieri e strumenti autocostruiti (una scopa-saxofono, un’arpa ricavata da una antenna a parabola, una lampada dell’Ikea).

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Tre Musei a convegno a Pettinengo nell’Anno Europeo delle Radici

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Migrazione come interdipendenza del mondo, legame che unisce tutte le cose e le persone, come le dita di una mano, diverse eppure ciascuna parte a proprio modo del tutto.

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Sabato 3 agosto 2024, all’Oratorio di San Grato d’ Aosta e Sant’Eusebio da Cagliari, tra le 9:30 e le 13:30, a Canton Gurgo (Pettinengo), si è svolto un interessante convegno sulla migrazione e le sue molteplici conseguenze su persone e territori, dal titolo: “a sonu de trunfa, al suono della ribeba, al suono dello scacciapensieri”, strumento migrante per natura.

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