Sardegna tra le Alpi: cultura, arte e identità al “Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli” di Pettinengo

descrizionePettinengo ha accolto l’Adunata degli Alpini con cultura, gusto e memoria

In occasione della 96ª Adunata Nazionale degli Alpini, svoltasi a Biella dal 9 all’11 maggio 2025, il Comune di Pettinengo ha dato un contributo speciale alla manifestazione, offrendo ai visitatori un percorso culturale d’eccezione. Tra i protagonisti della “Rete Museale Biellese”, il Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli, fiore all’occhiello del Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella, ha aperto straordinariamente le sue porte per accogliere alpini e cittadini con visite guidate gratuite e un’accoglienza curata nei minimi dettagli.

L’apertura speciale è stata garantita da Idillio e Loredana, veri e propri custodi del museo, che hanno accolto i visitatori non solo con parole, ma anche con gesti semplici e carichi di significato. Tra questi, una sorpresa dolce e simbolica: una crostata artistica decorata con tanti piccoli cappelli alpini, modellati a mano e adagiati su uno strato di marmellata preparata con frutti coltivati localmente – lamponi, mirto nero e mirtilli – raccolti sui primi contrafforti alpini tra Vallanzengo e Valle San Nicolao. Un omaggio tanto visivo quanto gustativo, capace di raccontare storie attraverso il cibo.

Il cibo come linguaggio universale, mezzo di relazione e dialogo: è questa la chiave dell’accoglienza del Museo, che si propone come uno spazio in cui le tradizioni si intrecciano, e dove ogni gesto – una parola, un assaggio, un racconto – contribuisce a costruire legami. Una vera e propria esperienza sensoriale e culturale, capace di rendere viva la memoria dei popoli e di stimolare la riflessione sul significato della migrazione e dell’incontro tra culture.

Il Museo delle Migrazioni ha sede nell’ex dimora storica della famiglia Mazzia, in Canton Gurgo a Pettinengo, e rappresenta un unicum: è l’unico bene extraterritoriale della Regione Autonoma della Sardegna presente in Piemonte. Tra i suoi tesori, spicca “La Madre dell’ucciso” di Francesco Ciusa, scultura premiata alla Biennale di Venezia e simbolo potente del legame tra la Sardegna e Biella.

La collezione museale, in continua espansione, è sorprendente per varietà e ricchezza: vi si trovano animali migratori impagliati, migliaia di campioni minerari provenienti dalla Sardegna e dalle Alpi biellesi, strumenti musicali tradizionali – come la trunfa sarda e la ribeba piemontese – e una sorprendente raccolta di marche da burro e stampi per il pane. Anche in questi piccoli oggetti d’uso quotidiano si esprime il tema centrale del museo: tutto migra, anche i simboli incisi nel legno per decorare o “firmare” il cibo, segni identitari che viaggiano con le persone, portando con sé storie, appartenenze e saperi.

Il Museo ha recentemente partecipato al progetto europeo “Anno delle Radici”, attraverso Italea Piemonte, sezione regionale della rete nazionale Italea, sviluppata per promuovere un’offerta turistica e culturale dedicata ai Viaggiatori delle Radici: discendenti di emigrati italiani che desiderano ritrovare luoghi, persone e memorie dei propri antenati. All’interno di questo progetto, il museo si propone come tappa significativa, capace di offrire non solo narrazione storica, ma anche esperienze emotive autentiche e coinvolgenti.

Oltre al valore culturale, il Museo assume una crescente valenza turistica, diventando un polo di attrazione per chi desidera scoprire le radici della migrazione italiana e l’intreccio tra culture regionali. La sua posizione all’interno della rete museale biellese lo inserisce in un circuito che valorizza l’offerta territoriale e stimola un turismo lento, attento e sostenibile. In occasione di eventi di richiamo nazionale come l’Adunata degli Alpini, il flusso turistico genera ricadute economiche positive su tutto il territorio: dall’accoglienza alberghiera alla ristorazione, dal commercio locale all’indotto culturale.

Anche la Sardegna beneficia indirettamente della promozione di questo presidio culturale, che ne racconta la storia e i valori attraverso la presenza viva della comunità emigrata. Il museo diventa così strumento di promozione dell’isola oltre i suoi confini geografici, offrendo visibilità a tradizioni, prodotti e simboli identitari che stimolano la curiosità e l’interesse per viaggi futuri in terra sarda. Si consolida così un ponte tra Sardegna e Piemonte, in cui la cultura diventa leva di sviluppo e promozione reciproca.

Il museo è aperto tutto l’anno su prenotazione, con ingresso e visite guidate gratuiti, rivolte a scuole, gruppi e singoli visitatori. L’apertura estiva, da luglio a settembre, è prevista tutte le domeniche dalle 14:30 alle 18:30. Per informazioni e prenotazioni: Idillio, tel. 334 345 2685.

Con la sua proposta culturale e umana, il Museo delle Migrazioni si conferma luogo di incontro e memoria, dove storia, arte, cibo e comunità si fondono in un dialogo aperto tra passato e presente, generando valore per le persone e per i territori.

Simmaco Cabiddu

Nell’immagine, Crostata “alpina” offerta ai visitatori del Museo delle Migrazioni di Pettinengo

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