Mobile biellese in olivastro sardo al Museo delle Migrazioni di Pettinengo

mobile biellese realizzato in olivastro sardo

Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli , via Fiume, 12, Pettinengo – Aperto tutte le domeniche, dalle ore 14.30 alle ore 18.30 – Info e su prenotazione: Idillio, 3343452685 – Ingresso libero

A Pettinengo, il Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli fa sì che si possa rivivere attraverso oggetti messi in mostra la storia delle tradizioni sarde, alcune delle quali, curiosamente, affondano le loro radici anche nel nostro Biellese. Alcuni tra quelli esposti appartenevano alla famiglia Martinero, impresari della Valle Cervo, andata a proseguire il proprio lavoro sull’isola tra fine Ottocento e primi Novecento.Continua a leggere →

Cordoglio dei Sardi per la scomparsa di Pier Giuseppe Alvigini

Pier Giuseppe Alvigini

La Comunità dei Sardi di Biella si unisce al dolore della Famiglia per la scomparsa di Pier Giuseppe Alvigini.
Amico e sostenitore di Su Nuraghe, all’imprenditore biellese si deve il dono del Crocefisso di legno di ginepro e di olivastro, opera dell’artista Claudio Asunis, fatto arrivare a Biella attraverso don Francesco Pala, parroco di San Teodoro nella Diocesi di Tempio Ampurias, affinché venisse inserito nel Museo della Madonna di Oropa.
Nell’anno 2005, dopo essere stato esposto a Biella nell’androne d’ingresso del Circolo sardo, venne portato solennemente ad Oropa in occasione dell’annuale pellegrinaggio a maggio della Città di Biella, in concomitanza con l’apertura ufficiale dei cancelli per essere collocato nella Galleria reale del santuario.Continua a leggere →

La biblioteca Su Nuraghe riapre mercoledì 19 settembre

Biblioteca Su NuragheLa Biblioteca “Su Nuraghe”, ordinata da Biagio Piciau e diretta da Giovanni Carta, unica nel suo genere nel panorama culturale piemontese, fa parte del Polo Bibliotecario in convenzione con la Biblioteca Civica di Biella con la quale collabora. Il patrimonio librario è messo a disposizione del pubblico e degli associati che possono consultare direttamente, o farne richiesta presso la sede di Biella, in via Galileo Galilei, 11, o attraverso la Biblioteca Civica per prestito interbibliotecario.
Attualmente sono disponibili 6136 volumi inventariati, di cui 3854 inseriti nel Sistema Bibliotecario Nazionale in Web, rispettivamente 1503 per la sezione Su Nuraghe, sono di autore o di argomento sardo; 2351 per la sezione Istranzos, sono di autore e argomento vario. Le raccolte tematiche spaziano da arte e archeologia, lavoro, letteratura per adulti e per ragazzi, scienza e tecnologia, storia, studio e formazione, teatro, tempo libero, territorio e la sua storia.Continua a leggere →

Lessona, Messa e cena benefica per la festa di Sant’Eusebio da Cagliari

Lessona, chiesa di sant'Eusebio

Venerdì 3 agosto, alle ore 19:00, a Lessoma, nell’antico oratorio di cantone Barazia intitolato a Sant’Eusebio da Cagliari, il parroco don Renzo Diaceri concelebrerà la Santa Liturgia con mons. Salvatore Pompedda da Ozieri (Sassari), collegiale del Santuario di N.S. di Oropa, già Capo Servizio Interforze, Regione Carabinieri Sardegna. In continuità di fede e cultura, la Comunità dei Sardi di Biella si unirà ai Lessonesi in abiti tradizionali, nei colori della festa.Continua a leggere →

Una parola sarda al mese: V come VERNACCIA

incipit V, in Giampaolo Mele, Die ac NocteRadici e semantica delle parole sarde, rivisitate mediante i dizionari delle lingue mediterranee (lingue semitiche, lingue classiche). Laboratorio linguistico di storia e di cultura sarda a Biella

VERNÀCCIA è il nome di un vino ambrato, fortemente alcolico, asciutto, dal tipico aroma, prodotto in Sardegna con uva del vitigno omonimo. Per quanto il tipo prodotto in Sardegna abbia una caratteristica unica al mondo, è il suo nome a non essere tipicamente sardo ma essenzialmente mediterraneo. Esso  compare per la prima volta negli Ordinamenti della gabella di San Gimignano, poi in Cecco Angiolieri, poi in Dante che lo eterna nella Divina Commedia (Purg., 24, 24). In Toponomastica Sarda avevo affermato che «il nome, indubbiamente introdotto dai monaci camaldolesi a Bonárcado ed in tutti i Campidani arborensi, è originario da Vernaccia, antico nome di Vernazza, villaggio delle Cinque Terre. Il nome deriva dal latino vernācŭla ‘paesano, domestico, del paese’. Ma originariamente l’aggettivale era tipico degli schiavi nati in casa, detti vĕrna. Evidentemente questo vino è così chiamato per la sua rusticità, per il fatto che viene fatto invecchiare in un modo inusitato e sconcertante, respinto da tutti i manuali di enologia».Continua a leggere →