Il Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli declina sotto diversi aspetti la realtà femminile, focalizzando l’attenzione su ragazze sole che partono, antesignane di quel bisogno di riscatto che negli anni Sessanta del Novecento esploderà in diversi movimenti femministi.
Necessità di emancipazione le cui precorritrici si possono individuare nelle mondine, sartine e “caterinette”: donne sole che partono e vivono lontano da casa durante la stagione in risaia, piuttosto che in grandi città imparando il mestiere di sarta. A Biella, con l’industrializzazione diventano operaie; infermiere con l’istituzione della Scuola Convitto professionale presso l’Ospedale degli Infermi.
Nelle Valli biellesi, altre donne restano sole per mesi e anni, a condurre e vegliare terra ed affetti in attesa di mariti e fidanzati partiti oltre le montagne, attraversando mari e, a volte, oceani.Continua a leggere →
Tesori e segreti del Biellese: arte sarda esposta al Museo di Pettinengo
La “Madre dell’ucciso” esposta a Pettinengo in via Fiume, 12, nelle sale del Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli – Rete Museale Biellese – aperto tutte le domeniche, ore 14:00-19:00. Info e contatti: Idillio, 3343453649 – Ingresso libero
A Pettinengo è possibile ammirare in questi mesi la “Madre dell’ucciso” di Francesco Ciusa (Nuoro,1883 – Cagliari, 1949), statua proveniente dal parco della vicina Villa “La Malpenga”.
Opera d’arte acquistata nel 1942 dal conte Vittorio Buratti su probabile suggerimento del pittore sassarese Giuseppe Biasi, essa contribuì ad impreziosire la lussuosa dimora che domina la collina biellese, storico luogo di incontro e sede di decisioni di alcuni tra i più importanti personaggi della politica e dell’economia del tempo.
Con l’allestimento del Museo delle Migrazioni di Pettinengo, la Comunità dei Sardi di Biella offre la possibilità di ammirare l’opera marmorea, la cui copia in gesso venne originariamente esposta alla Biennale di Venezia del 1907, ottenendo consensi e giudizi favorevoli che portarono con essa la Sardegna per la prima volta alla ribalta mondiale nella storia dell’arte moderna.Continua a leggere →
L’altra Sardegna ai piedi delle Alpi biellesi nei minerali isolani
Pettinengo, Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli – Rete Museale Biellese – aperto tutte le domeniche, ore 14:00-19:00. Info e contatti: Idillio, 3343453649 – Ingresso libero.
I minerali sardi da sempre attirano l’attenzione di appassionati e studiosi di mineralogia, sia per la grande varietà, sia per la bellezza e – in molti casi – l’eccezionale cristallizzazione con cui si presentano.
Da iniziale appannaggio di università e musei, la passione per le “pietre di Sardegna” ha gradualmente coinvolto persone comuni e gli stessi minatori. A molti di loro si deve la creazione di collezioni di notevole pregio e la raccolta di campioni che hanno contribuito allo sviluppo della mineralogia contemporanea.
In questo ambito la collezione dei Biellesi Alessandro Beducci e Felicina Bertolone va oltre la curiosità e la passione.
La raccolta include una notevole varietà, ma l’interesse supera l’aspetto mineralogico: consente, infatti, di fare un viaggio ideale non solo nei luoghi ma anche nella storia mineraria della Sardegna. La collezione abbraccia circa 8.000 anni di storia mineraria dell’Isola e delle vicende industriali ad essa collegate che, in maniera assai profonda, hanno segnato la vita di quelle comunità.Continua a leggere →
Gesuino Lostia: orgoglio sardo, onore dell’Arma dei Carabinieri
Con rinnovato orgoglio, la Comunità dei Sardi di Biella ha accolto la notizia della dedica della nuova sede dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Valle Mosso a Gesuino Lostia, brigadiere capo nato nel 1952 a Bonorva (Sassari), in servizio a Valle Mosso dal 1989 presso la locale Stazione Carabinieri, deceduto nel 2005 a seguito di grave malattia nell’ospedale civile di Biella.Continua a leggere →
Sardi a Biella nel secondo dopoguerra, il caso di Sarroch
Mese di Agosto. Su Calendariu 2017 è il messaggio, tangibile e visivo, attraverso il quale la Comunità dei Sardi di Biella vuole fornire il proprio contributo alla memoria quale elemento fondamentale per la consapevolezza nell’affrontare il presente e costruire il domani.
Dal secondo dopo guerra Biella ed il suo territorio presentano diversi legami “personali” con il paese sardo di Sarroch. Dopo le sorelle Caboni Pinna, giunse a Biella durante il triennio 1960 – 1963, accompagnata dal figlio e da una delle nipoti, Giggina Pinna, vedova Caboni, la quale, già molto avanti negli anni, accettò poi l’invito a preparare i suoi dolci artistici in occasione della prima mostra dolciaria tenutasi presso il neonato Circolo Su Nuraghe. Soprattutto nei paesi di Candelo, Occhieppo Superiore, Vaglio-Pettinengo e Zumaglia, si insediarono diversi nuclei familiari provenienti dal centro isolano alle porte di Cagliari, alcuni dei quali, nel decennio successivo, fecero poi ritorno a Sarroch, soprattutto a seguito della costruzione della SARAS, una delle più grandi raffinerie d’Europa.
Gli spostamenti dal centro del cagliaritano verso le pendici di Oropa sono perdurate fino a epoca recente.Continua a leggere →