È morta Annamaria Cuccuru di Pozzomaggiore

Annamaria ritratta col marito Paolo Piu

Domani, martedì 19 aprile, alle ore 15, a Valdengo, in via Quintino Sella 64, presso la Sala del Commiato “Bonino”, si svolgeranno i funerali di Annamaria Cuccuru, mancata all’età di 86 anni. Lascia i figli Lino e Giampaolo con la moglie Chiara e i figli Alessandro e Davide. La cara salma verrà inumata nel cimitero di Ponderano.
Nativa di Pozzomaggiore (Sassari), la famiglia emigra nel 1949 in Continente con la mamma Costantina Mannu da poco rimasta vedova.
Qualche anno dopo, nel 1952, sposerà a Comignago (Novara), sulle sponde del Lago Maggiore, il compaesano Paolo Piu, e si trasferirà a Graglia Vagliumina dove nascerà il loro primogenito, Lino.
Nel 1959, alla notizia della costituzione della SIR, la Sarda Industrie Resine, facente capo a un’altra “SIR”, la “Società Italiana Resine”, dell’imprenditore brianzolo Nino Rovelli, vendono la casa di Vagliumina per rientrare in Sardegna e lavorare a Porto Torres. A Sassari, nasce il secondogenito, Giampaolo.
Nel 1973, con la crisi petrolifera, viene bloccato il programmato sviluppo di ampliamento e raddoppio del progetto di Porto Torres. Così, per Paolo e Annamaria è di nuovo tempo di emigrare e lasciare l’amata Sardegna. Approdano prima a La Spezia, poi a Genova, quindi di nuovo a Biella. Con i risparmi, comprano un terreno a Pavignano per costruire la nuova casa in cui abitare. Per il Biellese sono anni di lavoro e ricchezza; l’industria tessile funziona alla perfezione e col marito impiantano una rocchettiera nel saloncino del seminterrato.Continua a leggere →

Il gusto dell’Europa. Sapori sardi e dal mondo per tre giorni a Biella

Mercato europeo di Biella

Tre giorni a Biella per incontrare il gusto dell’Europa e i sapori del mondo. 120 espositori per inondare l’incerta primavera biellese delle fragranze di cibi cotti al forno, fritti e cucinati alla brace: carne greca, insaccati tedeschi e paella spagnola, con rappresentanze dall’altra parte del mondo: Argentina, Messico e Tibet; per l’Italia, quasi tutte le regioni presenti, dalla Sicilia, passando per la Toscana, fino all’Alto Adige.
Per la Sardegna, tre postazioni allestite in tre diversi punti di accesso all’ampio spazio compreso tra la vecchia piazza d’Armi, l’area dei giardini “Zumaglini” e l’imbocco tra via Italia e via Torino.
Tra i numerosi stand che offrivano vari tipi di carne arrosto, molto frequentato quello dei Sardi con cottura a vista di maialini allo spiedo, cucinati a fuoco indiretto per soddisfare i sensi: sapore, profumo e colore della carne.Continua a leggere →

Gli emigrati italiani nella Grande Guerra e i migranti di oggi in Europa

Girasole, l'assessore Giovanni Enne

Gli emigrati italiani nella Grande Guerra e i migranti di oggi in Europa
Sabato 16 aprile, a Girasole, in Ogliastra, a Est della Sardegna, duemila abitanti con l’età media più bassa in Europa (39 anni), ospiterà la mostra “Gli emigrati italiani nella Grande Guerra, la Legione garibaldina”, curata dal Circolo Cultuale Sardo Su Nuraghe di Biella, allestita in collaborazione con le sezioni sarde dell’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini e con la locale Amministrazione comunale.
L’iniziativa “Girasole incontra il mondo” è articolata in due giornate – sabato 16 e domenica 17 aprile – ed è allestita nell’ambito del vasto programma “Primavera nel Marghine, Ogliastra e Baronia”, manifestazione itinerante organizzata da Aspen e Camera di Commercio di Nuoro, insieme ai comuni presenti nelle tre regioni geografiche. Il nutrito itinerario enograstronomico con numerose postazioni si svolgerà nelle “pratzas”, i cortile delle case che si affacciano nelle vie principali del paese dove sarà possibile degustare vini e una infinità di antipasti di mare e di terra; polpo e patate; grigliate di pesce; anguille arrosto; “angulis e cibudda”; cozze e ostriche; frittura di pesce; “fregula” con arselle e con salsiccia; “burrida”; ricci di mare; bottarga; mallureddus; pecora al sugo, pecora bollita e arrosto; fave e lardo; capra e cinghiale arrosto e in umido; lumache e trippa; frittelle di fave; “gattulis”; formaggi misti ed erborinati; formaggio fuso e salsiccia; culurgionis/ravioli, porcini e frittate; ravioli di asparagi, ravioli di seppia e di ricotta; patatine fritte; “pistoccu fritto”; focacce e “turredda”; “coccoi prena e coccoi tamatta”; “sebadas”; “orrubiolus” con miele; torrone dell’Ogliastra.Continua a leggere →

Fiducia e sostegno ai giovani per salvare Budelli

Cristiano Cherchi e nonna Annamaria Bassanese

“Grazie per aver sostenuto il nostro progetto”.
Nei giorni scorsi, un foglio firmato da tutti i ragazzi della Classe IIB dell’Istituto Comprensivo “Vittorio Sella” di Mosso è stato consegnato alla signora Annamaria Bassanese a testimonianza dell’attenzione che i giovanissimi protagonisti hanno verso tutte le persone che stanno contribuendo a salvare l’Isola di Budelli dalla speculazione, perché diventi un centro di educazione ambientale per tutti gli studenti delle scuole italiane.
Il problema di salvare la piccola isola sarda è salito all’onore delle cronache proprio grazie agli studenti biellesi che, sensibilizzati dai loro insegnanti, hanno scritto una lettera alla stampa, ripresa poi da altri mezzi di comunicazioni, fino ad arrivare alla ribalta mondiale dopo una nota trasmissione televisiva condotta da Massimo Giletti.
A fianco dei ragazzi anche la presenza della comunità dei Sardi che, vivendo fuori, lontano dall’isola madre, diventa naturale punto di appoggio all’importante iniziativa promossa dal basso, da quelli che saranno gli uomini e le donne di domani.
Gli adulti sono chiamati a rispondere all’appello con fiducia e con il sostegno economico” – afferma il presidente di Su Nuraghe nel ringraziare coloro che stanno aderendo alla campagna promossa dai ragazzi di Mosso. “Attraverso gesti di liberalità dobbiamo accompagnare i giovani a diventare grandi nel corpo e nell’anima“.Continua a leggere →

Pane e Fede in Sardegna tra culto, cultura e coltivare

Lei, cogone, pane di san Marco

Il film presentato sabato 9 aprile al Circolo Culturale Sardo di Biella documenta la festa di San Marco celebrata a Lei, in provincia di Nuoro. San Marco si festeggia il 25 aprile giorno del suo martirio, ma a Lei la festa viene ripetuta anche a settembre, a sottolineare l’importanza e la devozione per “su Santu cogoneri”, ovvero “il santo del pane”.
Per gli abitanti di Lei, ma anche dei paesi limitrofi, questo giorno è una vera e propria festa: si parte in processione dalla chiesa parrocchiale fino all’antica chiesetta campestre che sorge fuori dal paese, recitando il rosario in lingua sarda, si porta la statua del Santo e si porta il pane benedetto (sa cogone). Si canta, si prega e, infine, addirittura si dorme lì, dentro la chiesetta, tutti assieme.
Questa tradizione è antichissima, risale all’epoca precristiana ed oggi è ancora celebrata con fede e passione. In origine la processione aveva come significato l’augurio per un buon andamento dei raccolti. Nell’anno in cui San Marco coincide con il giorno di Pasqua, l’annata del raccolto potrebbe essere particolarmente scarsa (la Pasqua che si calcola in base ai cicli lunari, se cade alta significa che sono trascorse 5 lune dal 21 dicembre al 25 aprile, aspetto sfavorevole per l’agricoltura).Continua a leggere →