Sardo e Walser, due lingue dalle radici forti

LocandinaVenerdì 19 febbraio 2016, ore 21, a Gattinara, in Corso Vercelli, 260, nella sede dell’Associazione “Cuncordu”, Matteo Rivoira e Simone Pisano, attraverso mappe concettuali, registrazioni audio e video, analizzeranno la complessa situazione di plurilinguismo presente in Piemonte e in Sardegna, evidenziando diversità e punti di contatto tra le due realtà linguistiche. Ingresso libero.

Matteo Rivoira, docente di dialettologia romanza e filologia romanza presso l’Università di Torino, caporedattore ALI (Atlante Linguistico Italiano) presso l’Istituto dell’Atlante Linguistico Italiano (Torino).
Simone Pisano, docente di Linguistica Generale, Linguistica Applicata, Fonetica e Fonologia presso l’Università “Guglielmo Marconi” di Roma.
Interverranno: Cecilia Marone, Sportello Walser di Macugnaga, docente di Storia delle Alpi, che parlerà della comunità Walser; Marco Angster, ricercatore in Linguistica presso la Libera Università di Bolzano, che parlerà del progetto di Atlante Linguistico dei Walser Meridionali (PALWaM), promosso dal Centro Studi e Cultura Walser.Continua a leggere →

Coriandoli e dolci del Carnevale sardo

Carnevale al Circolo

Sarà l’amatissima Jolanda ad animare il Carnevale dei Sardi di Biella. L’appuntamento è Sabato 20 febbraio 2016, alle ore 21, in via Galileo Galilei, 11, nei saloni della biblioteca Su Nuraghe addobbati a festa dall’abile maestria di Caterina, Mario e Giacomo.
Durante la serata, organizzata da Giuseppe, Francesca e Tiziana, i presenti saranno invitati a scegliere due tra le migliori maschere; queste verranno poi premiate, Sabato 5 marzo, durante la prossima Festa della Donna. Ai vincitori verranno consegnati cesti ricolmi di prodotti sardi, con al centro l’impareggiabile pane carasau, vero e proprio biglietto da visita della gastronomia tradizionale isolana.
Una serata speciale curata nei particolari per trascorrere momenti sereni tra amici, immersi in cascate di coriandoli; in scena, saggi e note musicali con performance di danze, balli sardi e continentali a cui sarà possibile partecipare; tempo di relazione liberato – animato dai presenti, veri e propri protagonisti della festa – sottratto a un individualismo sempre più invadente che ci fa essere sempre più soli.
Il tutto sarà reso ancora piacevole, grazie ai sapori di zippulas, cattas, frati fritti e le immancabili gustose bugie, dolci tipici del Carnevale, preparati e offerti dalla generosità dei Soci.

Angelo Cau

Su Nuraghe, ombre cinesi, giochi, animazione e un mare di coriandoli

Mirko Cherchi, ombre cinesi in piazza a Biella

Domenica 21 febbraio, a partire dalle ore 16, i bambini saranno al centro della festa di Su Nuraghe per archiviare in allegria il Carnevale 2016, con un pomeriggio interamente dedicato ai più piccoli.
Le accoglienti sale della biblioteca di via Galileo Galilei, 11, apriranno i battenti ai piccoli protagonisti e ai loro amici accompagnati dai genitori per festeggiare assieme, tra coriandoli, palloncini colorati, giochi di animazione e le attesissime ombre cinesi, animate da Mircko Cherchi, sardo di seconda generazione, responsabile del laboratorio teatrale di Su Nuraghe.
Artista eclettico, Mirko Cherchi è presente anche in altre piazze, oltre le scene biellesi, con la passione per la recitazione e il teatro. Dopo aver frequentato corsi e seguito gli insegnamenti di diversi docenti (accademia nazionale del comico, teatro dell’oppresso, seminari di recitazione cinematografica, metodo strasberg ecc…), da sempre offre la sua arte a grandi e piccini; ai nuovi virgulti della Comunità sarda di Biella e ai loro amici offrirà uno spettacolo specialissimo, assistito dal figlio Alessandro di soli nove anni.
Durante il pomeriggio di festa, le mani di Federica dipingeranno volti e daranno vita ai palloncini colorati facendoli diventare fiori, piante e animali fantastici, assistiti da i tanti zii e zie del Circolo che per loro hanno in serbo i dolci del Carnevali di Sardegna: zippulas, cattas, para fittus e le universali bugie.

Salvatorica Oppes

Nell’immagine: Mirko Cherchi, ombre cinesi in piazza a Biella

Tempo perduto e tempo ritrovato: da Proust a Su Nuraghe

Gran favata 2016, cucinieri di Su Nuraghe

Serata di successo al Circolo Su Nuraghe con la Gran favata 2016 al centro del Carnevale della Comunità dei Sardi di Biella, servita nell’ampia sala sociale trasformata in ristorante familiare. Due lunghe tavolate allineate, fitte di volti ancora sorridenti, avvolti nei profumi dei deliziosi legumi cucinati secondo antiche ricette dagli abili cuochi dell’Associazione; allegria dovuta anche alla bella vittoria del Cagliari col magnifico 3-1 contro il Latina: gli atleti isolani sempre in testa alla classifica italiana di serie B; a seguire il Crotone con tre punti di svantaggio.
Durante la serata, gli occhi sono stati attratti dall’altra partita: Juventus-Napoli, terminata 1-0: sorpasso della “Vecchia Signora” in vetta alla serie A, grazie al sinistro di Zaza.
Nel mentre, legumi fumanti e pane fatto in casa a fare da controcanto alla fragrante carta da musica, nota anche come pane carasau. Sapori di una volta preparati e serviti con cura, capaci di far esplodere la memoria come le madeleines per Marcel Proust. Alla ricerca del tempo perduto, la principale opera dello scrittore parigino, a Su Nuraghe di Biella si concretizza, diventa “tempo ritrovato” grazie ai sapori della tradizione che, nel presente, si rinnova: se involontario è il processo del dimenticare, anche il ricordare può esserlo, favorito e sollecitato dalla circostanza del cibo, leva potente capace di far riemergere ricordi profondi risalenti all’origine della memoria.

Giovanni Usai

Nell’immagine: Gran favata 2016, cucinieri di Su Nuraghe

In Sardegna gli archetipi di antiche lingue semitiche mediterranee

Lo stato costrutto tratto da Grammatica della Lingua Sarda Prelatina

Grammatica della Lingua Sarda PrelatinaLa Sardegna sta al centro di un fenomeno linguistico arcaico, d’ampiezza mediterranea, i cui archetipi si ritrovano in tutte le antiche lingue semitiche. È lo stato costrutto, ossia la tecnica di fusione di due nomi, reggente-retto, che in tal modo vanno a costituire un’unità morfologica.
In origine la sequenza era: sostantivo reggente + sostantivo retto al genitivo, saldati insieme da una -i- (morfema di sutura). Oggi che il genitivo non è più in voga, la Sardegna ne fa ovviamente a meno ma conserva ugualmente la -i- di sutura nonché i rapporti originari tra i due termini che si saldano. Esempio: cabi-mannu ‘che ha la testa grande’, cambi-russu ‘che ha le gambe grosse’, pili-ruju ‘che ha i capelli rossi’, mani-lestru ‘svelto di mano’, matti-falada ‘avente il prolasso uterino’, fusti-albu ‘pioppo’, ecc. Questi sei esempi di “fusione” sono composti apposizionali o predicativi (i più frequenti fra tutti i tipi di composizione) costituiti da nome-aggettivo, in cui l’aggettivo è apposizione del nome.
Beninteso, in composizione possono entrare anche due nomi (così come accadeva nelle forme semitiche). In tal caso parliamo di composti determinativi, dove il primo membro determina il secondo in rapporto genitivo; esempio: ninni-eri ‘rosa di montagna’, da accadico nīnû ‘a medicinal plant’ + erû ‘aquila’ (nīni-erû = ‘pianta delle aquile’); o anche piri-coccu ‘perlina minore, Bartsia trixago’, da accadico per’u ‘germoglio’ + quqû ‘serpente’ (perʼi-quqû = ‘germoglio del serpente’); o Ari-tzo (un villaggio nato accanto a due sorgenti), da semitico ārā ‘sito’ + ittsa ‘scaturigine’ (āri-ittsa = ‘luogo delle sorgenti’). Altro tipo di composto determinativo è Bari-sone (= ‘giudice della reggia protettiva’, da accadico barûm ‘giudicare’ + sūnu ‘luogo di protezione’, in stato costrutto bari-sūnu).Continua a leggere →