Sabato 17 gennaio 2015, dalle ore 21 – sale di Su Nuraghe – 7° torneo di calcetto, a “baraonda”, libero a tutti – intitolato a “zia Virginia Mereu”, benefattrice della Comunità dei Sardi di Biella.
Al Circolo Su Nuraghe di Biella, si rinnova il Torneo di calcetto, Memorial in ricordo di Virginia Mereu di Perdaxus (Carbonia-Iglesias), da tutti amorevolmente chiamata “zia”, secondo il modo rispettoso di rivolgersi alle persone anziane, in uso in Sardegna.
Con l’Isola sempre nel cuore, zia Virginia è arrivata a Biella alla fine degli anni Cinquanta per allevare la famiglia e accudire il marito malato di silicosi contratta nelle miniere di Carbonia, impegnato nei lavori per la costruzione della nuova strada per Oropa.
Donna briosa, dinamica e gioviale, sempre molto disponibile ed attiva nelle diverse attività di Su Nuraghe, amava la vita e voleva che i giovani, il nostro futuro – diceva – frequentassero l’Associazione, la sentissero casa loro e ne fossero parte attiva.
Anche per questo, pensando alle generazioni future, lei, decana del Circolo, scomparsa all’età di 93 anni, aveva voluto donare il tavolo da gioco su cui è stata apposta una targa che ricorda il generoso gesto e sul quale il prossimo Sabato 17 Gennaio 2015, per il settimo atto consecutivo, si disputerà il Torneo di calcetto a lei intitolato.Continua a leggere →
Sabato 10 gennaio 2015, cristianamente è mancato Salvatore (Andrea) Contu di Monserrato (Cagliari). Lascia la moglie Rosalba, i figli Stefano con Stefania e Simona con Cesare e l’amata nipotina Vittoria; i fratelli Franco, Maria, Antonio, Lisetta e Gino, cognati e parenti tutti.
Lunedì 12 gennaio, alle ore 20.00, nella basilica di San Sebastiano in Biella verrà celebrato il Santo Rosario. I funerali si svolgeranno nella stessa chiesa martedì 13 gennaio, alle ore 10.00. Dopo la funzione religiosa, la cara salma sarà tumulata nel cimitero urbano di Biella.
Salvatore, più conosciuto come “Andrea”, è arrivato a Biella nel 1968, per lavorare come escavatorista alla ditta “Telet” di Vigliano Biellese, cardatore, poi, alla “Demartini” ed operaio al tubettificio “Aimone” di Cossila.
Nel 1991, le prime avvisaglie della malattia e l’inizio del lungo calvario, segnato da diverse fasi di sofferenza e da numerosi interventi chirurgici, che hanno messo a dura prova il suo carattere docile e fermo ad un tempo, profondamente ancorato ai valori della sua Terra di origine e a quelli della famiglia, alla quale ha sempre riservato attenzioni e tenerezze.
Guerriero dolce di indole buona, sopportava le altrui esuberanze con la corazza da combattimento con la quale ha lottato, determinato sempre nel ritrovare pace, concordia e armonia.
Socio della prima ora di Su Nuraghe di Biella, attivo nell’organizzare serate di festa al Circolo, nella basilica tanto cara a lui e ai suoi conterranei, verrà accompagnato nel suo ultimo viaggio con preghiere in lingua materna.
Caricatura di Alberto La Marmora con gli strumenti da esploratore, Lit. Roberto d'Azeglio, 1826 (litografia a colori) di Giuseppe Cominotti.
A dicembre, a Torino, nelle sale del Museo Nazionale del Risorgimento, – Palazzo Carignano, Piazza Carlo Alberto, 8 – è stata inaugurata la Mostra: Immaginare la nazione. Saperi e rappresentazioni del territorio a Torino, 1848-1911.
La rassegna, visitabile sino al 29 marzo 2015, è stata curata da un gruppo di ricerca del Dipartimento di Studi Storici dell’Università degli Studi di Torino, curata da Paola Sereno con S. Cavicchioli; E. De Fort; P. Gentile; S. Montaldo; D. Pipitone; P. Pressenda; M. L. Sturani, con il contributo della Compagnia San Paolo di Torino.
Suddivisa in cinque sezioni, la terza, firmata da Silvia Cavicchioli, parla sardo, grazie ai cimeli provenienti da “Generazioni e Luoghi”, il Centro Studi di Palazzo La Marmora, dalla Fondazione Sella e dalla Biblioteca Civica di Biella: oggetti appartenuti a tre personaggi biellesi particolarmente legati alla Sardegna: Alberto Ferrero della Marmora, Quintino Sella e Vittorio Besso.
Alberto Ferrero della Marmora è presente nella terza sezione del percorso di visita, intitolata Conoscenza, rappresentazione e governo del territorio. Qui egli è ricordato per i suoi meriti scientifici legati alla perlustrazione e allo studio della Sardegna. La Sardegna riconoscente ama La Marmora. A lui sono dedicate principali piazze e vie anche nel più piccolo centro isolano. Anche la cima più alta del massiccio montuoso del Gennargentu, Punta La Marmora (1834 m), supera Bruncu Spina (1828 m).
Luogotenente, comandante generale dell’Isola, dedicò alla “sua” Sardegna i suoi studi, pubblicando a sue spese, in francese; alcuni tradotti in italiano dal canonico Giovanni Spano, trattano di questioni economiche, fisiche, geografiche, geologiche e sulle antichità. Importanti le cartine dell’Isola, realizzate fin dal 1826: la Sardegna viene precisamente misurata attraverso triangolazioni e calcoli trigonometrici già nel 1839.
A Torino è possibile vedere i rilievi originali di Sardinia Antiqua ab Alberto a Marmora, 1859 (carta su lucido); la Carte Routière de l’Île de Sardaigne, Turin, 1860 (litografia b/n); Gerothwohl e Tanner, Ritratto di Alberto Ferrero della Marmora da senatore, 1854 (ritratto sui banchi del Senato con la carta dell’Isola di Sardegna) e la Carta dell’Isola e Regno di Sardegna, Dedicata alla Maestà del Re Carlo Alberto Primo dal suo umilissimo e devotissimo suddito il Maggior Generale C.te Alberto Ferrero della Marmora Comandante la Regia Scuola di Marina di Genova, Membro della R. Accademia delle Scienze di Torino, già Colonnello-Ajutante-Generale nel R. Corpo di Stato Maggiore Generale Assistito dal suo Collaboratore il Cav.re d. Carlo De Candia Maggiore nel R. Corpo suddetto, Desbuissons, Piquet, Paris, 1845 (incisione).Continua a leggere →
Oggi pomeriggio, la presenza di bambini ha animato le sale di Su Nuraghe di Biella intervenuti all’assegnazione delle tradizionali borse di studio.
Da 37 anni il Circolo sardo mette a disposizione delle famiglie assegni in denaro per i figli meritevoli dei soci, unitamente alle immancabili calze ricolmi di dolci. Anche quest’anno, vanno sommati i libri offerti dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e i giocattoli messi a disposizione dalla Banca del Giocattolo di Biella.
Inoltre, in deroga alla consuetudine, la commissione esaminatrice, presieduta dal prof. Roberto Perinu e formata dalla prof. Anna Taberlet Puddu e dalla maestra Elena Garella, ha ritenuto di incrementare di tre le tradizionali otto borse di studio.
“Il livello dei voti riportati nelle pagelle sottoposte al nostro esame era tale – afferma Roberto Perinu – che avevamo difficoltà ad escluderne alcune, per cui abbiamo deciso di suddividere la somma messa a disposizione dall’Amministrazione di Su Nuraghe e premiare undici bambini partecipanti“.
Una nuova sorpresa attendeva bambini ed adulti: la befana in carne ed ossa, con tanto di scopa e sacco pieno di altri doni distribuiti ai piccoli ospiti molto incuriositi.Continua a leggere →
Biella, martedì 13 gennaio 2015, alle ore 21 – In cartellone a Su Nuraghe “S’Impinnu”, Il Voto, film (100 minuti), diretto da Ignazio Figus e di Cosimo Zene – una produzione 2014 dell’ISRE, Istituto Superiore Regionale Etnografico della Sardegna, Nuoro, messo a disposizione del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella. Collaborazione tra Isola e Continente che si alimenta e rinnova “per conoscere la Sardegna attraverso il film d’autore”.
Il voto di Antonio Manca (reduce della guerra di Crimea,1856) di distribuire ‘pane e formaggio’ ai bambini del paese si è mantenuto nel tempo con corale partecipazione, rafforzata dalle due successive Guerre Mondiali.
Malgrado altre tradizioni, riti e forme di dono siano nel tempo scomparse, questa forma di imbiatu (s’imbiatu, ossia: inviare in dono, dal verbo imbiare, inviare), si è mantenuta viva trasformandosi in festa di paese agendo da catalizzatore per mantenere vive le principali forme di imbiatu, di dono.
Nel Giugno 2012 l’antropologo nulese Cosimo Zene ritorna al paese natio per realizzarne un film insieme al documentarista Ignazio Figus. L’opera racconta i preparativi e la celebrazione del giorno di festa ponendo al centro il ruolo di guida indiscussa svolto da Antonianzela, l’ultima discendente diretta di Antonio Manca.
La casa di Antonianzela diventa il set del film, luogo in cui i paesani portano in dono formaggio, pecore, cibo e soldi che, in seguito, vengono ridistribuiti all’intero paese. Gli autori hanno scritto: L’idea di “totalità”, derivata dalla definizione di Mauss del dono come “fatto sociale totale”, è alla base di un modello di “dono che tende alla perfezione” (ma pur sempre umano), così che il compimento del voto, attraverso s’imbiatu, vuole raggiungere “tutto il paese” (a tottu sa idda) e andare oltre.Continua a leggere →
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