“Su Nuraghe” premia i suoi figli migliori con otto borse di studio

descrizioneSabato 6 gennaio 2024 verranno consegnate a “Su Nuraghe” le tradizionali borse di studio ai figli meritevoli dei soci.

Fin dalla sua costituzione, il Circolo Culturale Sardo di Biella premia i suoi figli migliori, assegnando loro premi in denaro per meriti scolastici.

Da sempre, il primo appuntamento del nuovo anno sociale di “Su Nuraghe” è un pomeriggio di festa con al centro i più giovani. A far loro da corona, quale segno di continuità intergenerazionale, la presenza di alcuni soci decani. Bambini protagonisti incamminati a diventare grandi negli anni e nella società amorevolmente guidati dagli adulti.

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Il presepio degli “amis ad Câ dal Gurg”, gli amici di Canton Gurgo di Pettinengo

descrizioneUn giovane pastore adorante e una bimba che porge un fiore sono i personaggi in primo piano di un presepio essenziale: uno tra i tanti innumerevoli prestigiosi presepi biellesi; minuscoli e giganti, pubblici e domestici; quello di Canton Gurgo a Pettinengo è stato allestito sulla soglia del seicentesco oratorio cointitolato a San Grato d’Aosta e Sant’Eusebio da Cagliari.

Semplici sagome di legno a rappresentare la Natività collocate davanti al portone barocco, gioiello architettonico restituito alla comunità grazie all’impulso del Circolo Culturale Sardo di Biella col sostegno di associazioni e abitanti di Pettinengo. Comunità di Pettinengo attiva e partecipe che, continuità di fede e di cultura, anima il bel centro alpino noto come “il balcone del Biellese” grazie alla sua invidiabile posizione sui primi contrafforti Sud-orientali delle Alpi Pennine a guradare verso la pianura.

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Nei versi di Nicola Loi gli auguri di “Su Nuraghe” “pro s’annu nou”, per l’anno nuovo

descrizioneVengono affidati alle coppia di versi settenari ed endecasillabi di Nicola Loi di Ortueri (Nuoro) gli auguri per il nuovo anno del Circolo Culturale Sardo di Biella, formulando gli auspici affinché Totucantu su mundu siat serenu./Chi frimet su piantu,/Siat che suave cantu.(Tutto quanto il mondo sia sereno./Che fermi il pianto,/Sia come soave canto).

Nella traduzione di Gabriella Peddes di Tonara, con la revisione di Roberto Perinu, l’ode con metrica tradizionale, composta per accompagnare e ritmare con la sola voce una modalità di “ballu cantadu”, verrà inserita nell’antologia di testi del Laboratorio Linguistico “Eya, emmo, sì: là dove il sì suona, s’emmo e s’eya cantant”, per imparare a leggere e scrivere in lingua materna contemporanea.

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È morta a Biella Maria Maddalena Carta di Alghero

descrizioneSi è spenta l’altro ieri a Biella Maria Maddalena Carta, vedova Donato, di 75 anni.

Nata ad Alghero, ma cresciuta a Cagliari dove, insegnante nella scuola primaria, si era trasferita con la famiglia. Nei primi anni Settanta arriva a Biella presso zio Antonio Carta, cofondatore del Circolo “Su Nuraghe”.

Docente in diverse scuole tra Valle Mosso, Vallanzengo, Capomosso e Valle San Nicolao.

Madre di due figli, da sempre socia di “Su Nuraghe”, non ha mai mancato di partecipare con passione ed interesse alle attività del Circolo, sino a quando le condizioni di salute glielo hanno consentito.

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“Mezus andhare chi no isetare”/“Meglio andare che aspettare”

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Dìcios e Peràula de Deus / Proverbi e Parola di Dio – immagini e nomi sardi di fiori – Laboratorio   linguistico transoceanico mensile tra “Su Nuraghe” di Biella e il Circulo sardo “Antonio Segni” di La Plata (Argentina).

Presentazione del proverbio

Per tutti, e in qualunque realtà e tappa della vita, si possono presentare incertezze e dubbi. I nostri avi ci dicono che è meglio andare, muoversi, darsi da fare, piuttosto che attendere. Proprio come, nella notte di Natale, hanno fatto i pastori che, senza indugio, sono andati dove era il bambino Gesù.

Presentada de su dìciu:

Pro totu, in calesisiat realtade e puntu de sa vida, si podent presentare intzertesas e dudas. Sos mannos nostros nos narant chi est mezus andhare, movesi, inzeniaresi, in logu de isetare. Propiu comente, in sa note de Nadale, ant fatu sos pastores chi, chentza imbarare, sunt andhados a inue fit Gesu Bambinu.

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