Via Francigena e percorsi minerari del Sulcis-Iglesiente-Guspinese

Prossimi appuntamenti: Sabato 7 Settembre a Viverone, “Concerto di musica medievale”, Rettoria medievale di San Nicola – Domenica 29 Settembre, camminata da Viverone a Santhià lungo il tratto biellese della Via Francigena” – Domenica 1° Dicembre al Ricetto di Candelo, mostra I colori della Via Francigena, aperta a tutti gli artisti senza limite di età e nazionalità.

Da qui passò Quintino Sella, itinerari in Sardegna e in Piemonte
Serata inaugurale della mostra Da qui passò Quintino Sella, itinerari in Sardegna e in Piemonte con la delegazione di Su Nuraghe, Franco Grosso, Ambra Garancini, Franco Saba e Giampiero Pinna.

Con l’obiettivo di conoscere e valorizzare il territorio in cui viviamo e da cui proveniamo, si sono svolti a Biella “tre Venerdì di incontri”, a cavaliere tra Giugno e Luglio, per parlare di itinerari piemontesi e isolani: “La Via Francigena tra il Gran San Bernardo e Vercelli”; il “Cammino Minerario di Santa Barbara nel Parco Geominerario della Sardegna lungo gli antichi percorsi minerari del Sulcis-Iglesiente-Guspinese“; “La Via Francigena piemontese e la Variante Selliana sul Cammino di San Carlo”; il “Cammino di San Giorgio della Via di Santa Barbara nel Sulcis Iglesiente“.
Serate organizzate e condivise da più soggetti, ospitate nel “Cantinone” del Palazzo della Provincia di Biella, presenti il Prefetto Angelo Ciuni, Commissario Straordinario per la provvisoria gestione dell’Ente provinciale e Mariella Biollino, vicesindaco di Candelo, già assessore provinciale, da sempre attenta alla valorizzazione del territorio.
Dalla Sardegna, Giampiero Pinna, presidente dell’Associazione “Pozzo Sella”, di Iglesias e Franco Saba, referente Associazione “Iubilantes” di Como, con Ambra Garancini, presidente “Rete dei Cammini” di Como.
Il Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella, rappresentato dal presidente Battista Saiu e da una delegazione in abiti tradizionali della festa, ha voluto sottolineare anche con il cromatismo dei costumi, la condivisione del progetto.Continua a leggere →

Parlare di identità a un pubblico formato da Piemontesi e Sardi

alcuni partecipanti alla serata
Alcuni partecipanti alla serata.

Domenica 14 luglio a Graglia, presso l’Hortus hotii, il prof. Battista Saiu ha tenuto una avvincente conferenza sulle tradizioni piemontesi, attraverso la presentazione di alcuni importantissimi etnologi biellesi, che ci hanno tramandato, con i loro documenti, la storia particolare degli ultimi due secoli.
Il fotografo Vittorio Besso ha lasciato un patrimonio di immagini che documentano luoghi, personaggi, attività quotidiane, viste con l’occhio di un artista, nipote dello scenografo Bernardino Galliari, che aveva prima studiato pittura e prospettiva. Amico di Vittorio Emanuele II e compagno di Garibaldi, Besso opera nello studio fotografico da lui aperto a Biella nel 1859; viaggia molto e pubblica immagini realizzate in Valle d’Aosta, in Toscana e Roma, acquistabili attraverso appositi cataloghi. La sua attività si intreccia con quella di esponenti della famiglia Sella, Quintino e Vittorio, in particolare. Il primo lo invia in Sardegna per documentare l’industrializzazione mineraria dell’Isola, Garibaldi e Caprera, e la costruzione delle Ferrovie Secondarie Sarde; il secondo – noto come il “principe della fotografia” – lascia una grande quantità di lastre e pellicole fotografiche, patrimonio di cui la famiglia conserva gelosamente la proprietà. In epoca più recente, altri Sella, Massimo ed Alfonso, compilano oltre 60.000 schede con cui documentano il significato delle parole nelle parlate biellesi, la flora e la fauna, con particolare attenzione agli utensili, oggetti che non sempre hanno un corrispondente nome italiano e che si riconoscono attraverso la loro immagine fotografica.Continua a leggere →

Viaggi in Sardegna, le Compagnie cambiano le carte in tavola

Protesta della FASI (Federazione Associazioni Sarde Italia) – A chi serve la continuità territoriale oggi? Alle casse delle Compagnie, non alla Sardegna!

FasiMERIDIANA da pochi giorni, ancora una volta, ha cambiato le carte in tavola, senza consultare nessuno, in spregio alla Regione Autonoma della Sardegna e agli utenti sardi non residenti e ai turisti.
ALITALIA, fuggita già da tempo dalle rotte non speculative, aveva fatto anche di peggio.
MERIDIANA ha diviso in due la voce unica della continuità:
1- Residenti con tariffa in continuità
2- Nativi con tariffa più alta del 30-40%
Esempio: Cagliari-Roma A/R del 12 -15 luglio 2013
1- Tariffa Residenti: Euro 150,00
2- Tariffa Nativi: Euro 203,00.
Un sardo che sia lavoratore fuori dalla Sardegna e torni abitualmente dalla famiglia sarà fortemente penalizzato! C’è un impazzimento generalizzato senza limiti, senza regole, senza certezze.
Per chi vuole raggiungere la Sardegna – e non è né residente né nativo – l’innalzamento delle tariffe tocca vertici scandalosi.
Esempio: Milano -Cagliari A/R 4-26 agosto 2013:
1 persona tariffa Residenti: Euro 171,00
1 persona tariffa Nativi: Euro 221,00
1 persona NON SARDA – lavoratore, turista – tariffa normale: Euro 368,00 (minima)
oppure nella stessa giornata tariffa normale Euro 625,00 (massima).Continua a leggere →

“Parlandone da vivo”, conversazione sull’identità biellese

Locandina

Domenica 14 luglio 2013, a Graglia, alle ore 21, XIII Edizione di “Vita d’Artista”.
Presso la sede di “Hortus otii”, in via Canale 3, Battista Saiu terrà una conversazione dal titolo: Parlandone dal vivo, lettura antropologica di immagini di Vittorio Besso e Vittorio Sella. L’etnologo illustrerà alcuni aspetti dell’opera di Virginia Majoli Faccio e della poliedrica produzione di Alfonso Sella, alla scoperta delle radici dell’identità biellese.
“Restano ancora da studiare le immagini dell’archivio fotografico di Alfonso Sella che – sostiene Battista Saiu – dal 1962 al 1974, ha documentato, anche con la macchina fotografica, aspetti oramai scomparsi del Biellese.
Alfonso iniziò, negli anni Cinquanta del Novecento, come fotografo naturalista, “trasformando frammenti di natura in arte astratta“.
A partire dagli anni Sessanta, il suo obiettivo si sposta sull’uomo, attore protagonista di antichi mestieri, officiante di riti arcaici sopravvissuti all’incedere dell’industrializzazione tessile biellese, fotografandolo al lavoro con gli attrezzi e gli oggetti di uso quotidiano. Mette a fuoco le emergenze architettoniche industriali ed urbane, quelle delle baite alpine e delle cascine biellesi. Interessanti sono le “tegge“, le baite con i tetti di paglia. Si tratta di caratteristiche costruzioni “con copertura vegetale un tempo diffuse in gran parte dell’Alta Valle, la cui tipologia costruttiva è fatta risalire da alcuni, come per i “taragn” valsesiani, alla capanna celtica“. Qui, in dettaglio, quasi si trattasse di una ripresa fotografica “macro“, il Sella ne ritrae anche gli interni con gli oggetti e gli arredi in esse contenuti: le elaborate marche per il burro e i busiet dal preis, cioè “recipienti in legno per conservare il caglio”, le basciàia, “vassoi di noce per scegliere il riso”, le glossa, le casula e i vantulet “palette di fogge diverse impiegate per travasare e raccogliere farina e granaglie”, i brailin, sorta di “tazze con manico più o meno lungo” e artisticamente lavorato; poi piatti e scodelle di legno, campane e collari per capre e vacche.Continua a leggere →

Su Nuraghe ad Oropa, tramandare tecniche, strumenti, antichi saperi

Oropa, Donne del filet
Donne del filet e Figlie di Maria, fasi di lavoro e consegna della tovaglia a filet.

Mercoledì 3 luglio, le “donne del filet” del Circolo culturale sardo Su Nuraghe di Biella si sono ritrovate, come al solito, ma senza fili, aghi, telai: non ci si fermava a lavorare, ma si partiva alla volta di Oropa, per restituire una preziosa tovaglia d’altare, con uno splendido pizzo a filet raffigurante l’Ultima Cena, che qualche tempo fa il presidente Battista Saiu aveva ottenuto in prestito, non senza difficoltà, per poterla riprodurre.
La tovaglia è stata fotografata, poi Betty ha trasportato il complesso disegno su carta quadrettata e Laura lo ha ricamato a punto tela: il risultato è stato veramente bello! Così il gruppetto, con le due tovaglie e lo schema del disegno, è arrivato al Santuario ed è stato accolto da Mons. Pompedda, don Cuffolo e don Brughitta, unitamente ad alcune Figlie di Maria: suor Maria Antonietta, suor Caterina e suor Eleonora.
L’incontro si è svolto nei locali in cui le Figlie di Maria lavorano per conservare al meglio il prezioso patrimonio di paramenti e arredi, di cui sono particolarmente gelose.
Durante l’incontro, Battista Saiu ha illustrato brevemente la singolare storia della tovaglia: vale la pena ricordare che questa è stata ricamata usando un antico telaio, appartenuto dapprima a Suor Maria Battistina – al secolo Caterina Sotgiu di Bosa – Pietatina di clausura al Cottolengo di Biella, che, alla sua morte, l’aveva lasciato alla nipote, fondatrice del gruppo delle “donne del filet”, “zia Antonietta Sotgiu”, che ora ha 93 anni e la vista troppo indebolita per lavorare ancora: così il telaio è ora nelle mani di Laura Rossetti… Si tramanda la tecnica, si tramandano gli strumenti, in tal modo la tradizione continua e gli antichi saperi e le antiche arti rimangono vive.Continua a leggere →