«La lingua, il canto e la parola», Tenores di Neoneli a Biella

Tenores di NeoneliSabato 24 novembre, alle ore 21, in collaborazione con l’Istituto Musicale Perosi di Biella, Palazzo Gromo-Losa ospiterà la sessione conclusiva (la 5°) del Convegno internazionale “La lingua dei popoli”, svoltosi durante la giornata, nelle sale del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe, al numero 11 di via Galilei.
La serata (ad ingresso libero e gratuito), organizzata dal circolo sardo, è imperniata sui Tenores di Neoneli. Il tema è “La lingua, il canto e la parola”, lingua e canto ancestrali nel tempo presente, proposti da una formazione artistica innovativa, composta dal tradizionale quartetto di canto a tenore, ma arricchita dalla presenza di suonatori di strumenti musicali tradizionali quali sa Trunfa, lo scacciapensieri, su solìtu, lo zufolo pastorale, su tumborro, il tamburo sardo, sa chiterra, la chitarra e s’organitu, su sonete, l’organetto diatonico, entrato a far parte della tradizione isolana dall’Ottocento, a fianco o in alternativa alle antichissime launeddas, soppiantati poi entrambi dalla fisarmonica.Continua a leggere →

Lingua sarda nel tempo presente, Geppi Cucciari invitata a Biella

Giovedì 15 novembre – Il trisettimanale Eco di Biella lancia in prima pagina la notizia: Da Geppi su La7 per invitarla a Biella. Federica Pilloni concorrente del quiz della Cucciari – Ha vinto e ha colto l’occasione per chiedere all’artista di venire in città ospite di Su Nuraghe.

Federica Pilloni
Federica Pilloni in abiti tradizionali sardi (foto di Giovanni Chergia).

Prove di “collaborazione”. Può essere questo il senso della partecipazione di Federica Pilloni – nata in Sardegna, a Carbonia, ma residente a Biella – al G’Day, condotto da Geppi Cucciari. La giovane biellese è stata infatti tra i protagonisti della puntata di martedì del programma preserale di La7, nel corso del quale ha partecipato al quiz “Cancella il debito”, con cui, ogni sera, un concorrente, se risponde esattamente alle domande, viene premiato mediante il pagamento di un conto che lo affligge: una bolletta, una multa, le spese condominiali o, nel caso di Federica Pilloni, la rata del mutuo di casa (valore 280 euro).
La concorrente. Laureata in matematica e tecnico informatico alla Banca Sella, Federica Pilloni – che per la cronaca è riuscita a vincere i 280 euro in palio – è tesoriere del circolo culturale sardo Su Nuraghe di Biella e, nel tempo libero, collabora con l’associazione “Il Naso in Tasca”, in qualità di clowndottore.
Tuttavia la sua partecipazione al quiz di La7 nascondeva un… secondo fine.
Il “secondo fine”. «Federica – spiega Battista Saiu di Su Nuraghe – è andata da Geppi per concordare la presenza a Biella della bravissima artista la prossima estate, in occasione della XIX edizione della Festa sarda Sa Die de sa Sardigna (dopo i Tazenda, ospiti quest’anno). E lei si è detta disponibile».
La presenza di Geppi Cucciari in città rientra nel progetto “La lingua materna nel tempo presente” in cui è inserito anche il prossimo convegno internazionale La lingua dei popoli – Le lingue ancestrali, che si terrà a Biella dal 23 al 25 novembre, con undici relatori, compresi tre rappresentanti amerindiani delle rispettive etnie, in arrivo dal Canada.Continua a leggere →

Lingue dei popoli, dialogo a Biella in un convegno internazionale

LocandinaSabato 24 novembre – Nel salone della Biblioteca di Su Nuraghe, in via Galileo Galilei, 11, a Biella, si terrà un nuovo appuntamento linguistico, il Convegno internazionale “La lingua dei popoli”. Tra gli ospiti quattro Canadesi, di cui un docente esperto in lingue ancestrali e tre capi amerindiani (Cri, Algonchino, Urone), a confronto con Provenzali, Walser, Sardi e Piemontesi. Omaggio a Tavo Burat.
In Italia siamo soliti chiamare “dialetto” ogni parlata che non sia l’italiano. In realtà sotto a questi “dialetti”, come sotto la punta di un iceberg, si nascondono lingue ancestrali millenarie, con diecine di migliaia di termini, cioè tutto il ricchissimo corredo delle parole di un popolo che di quella lingua aveva fatto il suo esclusivo mezzo espressivo per secoli, a volte per migliaia di anni. Ben sapeva questo l’antesignano dei rivitalisti italiani, l’indimenticabile Tavo Burat (Gustavo Buratti), biellese purosangue, che utilizzava con maestria friulano e bretone, provenzale e walserdeutsch, francese e piemontese, setacciando le valli alpine e transalpine con la sua Lambretta all’inizio degli anni Cinquanta (tre, quattro decenni prima dell’avvento del rivitalismo linguistico) nell’infaticabile missione di tenere in vita una o l’altra delle lingue ancestrali italiane ed europee. Più che giusto che si tenga nella sua città, da lui onorata con una meravigliosa raccolta di liriche in cui maneggia con ineguagliata dovizia terminologica la lingua avita, il primo convegno internazionale sulle lingue dei popoli. Giustizia è fatta non solo alla memoria dell’indimenticato Maestro, ma anche alla natura delle lingue dei popoli, quale che ne sia la provenienza, la latitudine o la tipologia.Continua a leggere →

Le lingue minori in Piemonte in un libro edito da Su Nuraghe

copertina testoVenerdì 23 novembre, alle ore 21, a Biella, nelle sale del Punto Cagliari, in via Galileo Galilei, 11, verranno presentati gli Atti del Convegno Nazionale “la lingua sarda ieri e oggi / Sa limba sarda deris et oe. Percorsi, testimonianze, studi tra lingue romanze alpine, parlate locali e lingue non autoctone presenti in Piemonte e Valle d’Aosta“, svoltosi a Biella, un anno fa, nell’autunno del 2011.
Il volume di 240 pagine, edito a Biella nella collana “Ammentos” del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe, accoglie i contributi 30 relatori e si apre con il saluto di Benedetto XVI, a firma del Segretario di Stato di Sua Santità, Cardinale Tarcisio Bertone.
Il Convegno è stato un primo momento di incontro tra diverse realtà, realtà etniche e linguistiche, a volte arroccate in torri d’avorio. È stata un’occasione per conoscere, comprendere cosa fa uno e cosa fa l’altro, apprendendo dall’uno e dall’altro, alternando esperienze linguistiche sarde, piemontesi, Arbëreshe e della Valle d’Aosta, partendo dal sanscrito, con sguardo attento all’utilizzo della lingua materna a livello istituzionale, primo fra tutti, in ambito religioso.
Questa operazione di osmosi e di comunione è ricerca che da sempre Su Nuraghe conduce.
Ma è a Tito Orrù, Professore Emerito dell’Ateneo cagliaritano, al quale va il merito del coordinamento scientifico del Convegno – afferma Battista Saiu nell’introduzione – che siamo debitori: l’individuazione dei relatori e le attivazioni dei contatti sono frutto della sua lunga esperienza accademica e scientifica, nonché del credito di cui la sua figura umana gode non solo in ambito universitario, dentro e fuori dell’Isola.Continua a leggere →

Caduti sardi nel Sacrario di Biella, fiori a Nuraghe Chervu

Nuraghe Chervu
Biella, Nuraghe Chervu, monumento ai Caduti sardi e biellesi.

Domenica 4 Novembre – Il nostro bel Tricolore e le bandiere di Piemonte e di Sardegna sono stati innalzati a Nuraghe Chervu in occasione del IV Novembre, data che celebra la Vittoria, la fine della Grande Guerra; ricordo del sacrificio di 600.000 morti, circa un milione di feriti, mutilati e invalidi, 600.000 prigionieri e dispersi.
In quegli anni, una generazione intera è stata chiamata ad obbedire al prezzo della vita.
Alla fine del Primo Conflitto Mondiale, Biella come altre città d’Italia è stata in lutto, poche e in sordina le feste, sospeso il Carnevale fino alla prima metà degli anni Venti.
Nell’area monumentale che sorge alle porte della città, come di consueto, Sardi di Biella hanno deposto fiori bianchi e color oro ai piedi del grande menir sul quale è incisa la dedica: “Agli intrepidi Sardi della Brigata “Sassari” nel comune ricordo dei 13.602 figli di Sardegna e dei 523 giovani biellesi Caduti per l’Unità d’Italia”.
In questi giorni, accomunati a tutti i defunti, il ricordo riemerge alla memoria comune, si rinnova in silenzio; avvolti dalle brume d’autunno i nomi dei nostri giovani Caduti.
Alcuni di quei ragazzi di allora – Sardi, Piemontesi e di altre regioni d’Italia – riposano nel piccolo spazio del Sacrario di via dei Tigli. Tra loro, tre giovani isolani morti nell’ospedale militare di Biella per ferite riportate in combattimento. Sono sepolti qui, lontano dalla terra in cui sono nati.Continua a leggere →