Ho 28 anni e da 7 sono nel direttivo di Su Nuraghe di Biella

Penso, in quanto giovane e donna, che non sia necessario spronare i giovani a partecipare attivamente all’amministrazione dei circoli o, ancora peggio, magari imporre la loro presenza come parte dirigente “alla moda delle quote rosa”.

Michela Celadin Saiu
Michela Celadin Saiu

Leggendo in questi giorni il numero 352 di “Tottus in pari” e il “Messaggero on line” di luglio, mi sono soffermata a lungo sui vari articoli di resoconto del Meeting dei Giovani dei Circoli Sardi che si è tenuto da poco a Chia (CA).
Ho letto con piacere gli articoli che hanno riportato l’entusiasmo della conoscenza tra giovani di città o stati diversi, uniti dal cuore sardo. Mi sono soffermata molto sui pezzi nei quali venivano fatte considerazioni sulla vecchiaia delle amministrazioni dei nostri circoli. Analizzando la situazione mi sono sentita un pesce fuor d’acqua. Ho 28 anni e da più di 7 faccio parte del consiglio direttivo del Circolo Su Nuraghe di Biella. L’essere stata eletta come amministratore già da subito mi ha reso molto felice ma dopo qualche tempo ha iniziato a pesarmi un po’. Si tratta di un impegno da non sottovalutare e la giovane età mi ha portato sicuramente a fare errori che grazie ad amministratori più grandi di me ho potuto correggere ed affrontare nel giusto modo.
Penso sia positivo che anche la parte amministrativa di un circolo possa essere vissuta direttamente dai giovani ma nelle forme giuste. La gioventù è un periodo della vita che porta dall’adolescenza all’età adulta, un momento di transizione. Ho notato che spesso proprio in questo periodo i giovani non frequentano assiduamente il circolo. Credo sia errato pensare che ogni giovane, se eletto amministratore di un circolo, sia entusiasta di partecipare alle costanti riunioni ed impegni, dico questo andando oltre all’interesse che si può avere per l’associazione ma pensando al tempo libero, molte volte già scarso, che si ha settimanalmente e che, molto probabilmente, si preferirebbe passare con amici (non è questa forse la parte migliore della giovinezza!?!).Continua a leggere →

Fondamenta sono gli anziani e noi giovani le tegole del tetto

Se mancano i primi il tetto crolla, se manchiamo noi piove dentro – I circoli hanno bisogno di uomini e di donne in relazione diretta – sono un angolo di Sardegna, tangibile e materiale dove incontrarsi – chiuderli significherebbe essere sfrattato, cacciato e ripudiato dalla casa in cui abito.

Giacomo Canu
Biella, 17 marzo 2011, Giacomo Canu ritratto con in braccio uno degli ultimi nati nella comunità sarda che tiene in mano un lembo del Tricolore. In quella occasione, i giovani di Su Nuraghe di Biella hanno raggiunto in corteo l'area monumentale di Nuraghe Chervu sostenendo la bandiera dei Quattro Mori dell'antico Regno di Sardegna e dell'attuale Regione autonoma; il Tricolore della Repubblica Italiana e il drapò della Regione Piemonte, testimonianza visiva di condivisione e continuità tra generazioni del tempo presente.

Buongiorno a tutti, mi chiamo Giacomo Canu e sono nato a Ozieri (SS) il 12 Gennaio 1982. Dal 21 Aprile 2003 non abito più in Sardegna, in quanto sono dovuto emigrare per cercare lavoro. Dapprima ho trovato collocazione tra le fila dell’Esercito, soggiornando, in sequenza, a Verona, a Cesano di Roma e, per 3 anni, a Viterbo, bellissima cittadina nella quale la locale Comunità Sarda fa sentire fortemente la sua presenza. Dopo questa esperienza ho trovato lavoro nel Corpo Forestale dello Stato, nel quale sono tuttora in forze presso la sede territoriale di Biella. Qui, all’ombra delle Alpi, ho trovato una Comunità Sarda numerosa, attiva e ricca di iniziative e di idee volte a tener vivo il ricordo delle Nostre tradizioni. Il Circolo “Su Nuraghe“, in particolare, è fortemente integrato con la comunità autoctona biellese, e ad ogni iniziativa o cerimonia organizzata vengono coinvolte persone di ogni estrazione, sardi e non, portando alto il “valore” di noi isolani e della Sardegna. E ciò avviene con regolarità e con viva e costante partecipazione da parte di tutti e nonostante molti dei soci siano da più di trent’anni distanti dalla propria terra natale.
In merito al Convegno svoltosi recentemente a Chia (Cagliari), ho sentito parlare del ricambio generazionale tra giovani e anziani. La mia prima reazione è stato pensare al fatto che nel nostro circolo ciò avviene da tempo, come credo che avvenga altrettanto pure in molte altre analoghe realtà associazionistiche sparse per il mondo. Il mio contributo, a riguardo, è molto semplice: da più di un anno stiamo tentando di creare un coro strutturato, unendo l’esperienza musicale di un componente anziano del Circolo e la mia esperienza corale maturata in Sardegna con il coro folk del mio paese. Il tutto unito dalla passione di ritrovarsi ad ogni “prova” tra Sardi di ogni età, anziani, giovani e giovanissimi.
Penso che i Sardi di tutti i Circoli facciano parte delle loro associazioni locali esattamente come i mattoni costituiscono una casa. Le fondamenta sono gli anziani e noi giovani le tegole del tetto: se mancano i primi il tetto crolla, se manchiamo noi piove dentro.Continua a leggere →

Lontano dalla terra dei padri, con la stessa “patria” nel cuore

«Il primo problema è educare i genitori, non i figli!» – gli adulti del domani transitano attraverso processi di “iniziazione, formazione ed emancipazione” guidati e “vigilati” dai “maggiorenni” del presente – le persone “non nascono” già “plasmate” per la società – gli apprendisti sono soliti “rubare il lavoro” ai loro maestri

Gianni Cilloco
Gianni Cilloco

Leggo in questi giorni le notizie che giungono a conclusione dei lavori del meeting di Chia intitolato “La Sardegna nel mondo. Nuove generazioni a confronto“, convegno internazionale fortemente voluto dall’Assessorato al Lavoro ed all’Emigrazione della Regione Autonoma della Sardegna e programmato dalle ACLI Sardegna. Mi addentro tra le righe dei vari reportage e noto, oltre alla presenza di giovani provenienti da diversi angoli del pianeta, la partecipazione di personalità, di politici e di amministratori. Scorrendo le parole noto alcuni leitmotiv e concetti-chiave: «… trasformazioni in atto… emigrazione di oggi diversa da quella di ieri… necessità di riorganizzazione dei i modelli… esigenza di una nuova formula di circolo, magari senza una sede definita, visti i costi… eventualità di circoli virtuali, con incontri personali in occasioni ad hoc… i circoli non sono più il luogo di ritrovo di un tempo…». A chiosa di tutto una sorta di ultimatum che suona quasi come una sentenza inappellabile: «Giovani, ultima chiamata!».
Non vorrei dire, ma in questi ragionamenti noto una logica che mi pare poco chiara o, meglio, che sembra essere articolata in modo discutibile e non propriamente ponderata. Vengono invocate e convocate le nuove generazioni, si focalizza l’attenzione sul gap generazionale tra gli emigrati del passato e del presente ed i loro figli, viene constatato di punto in bianco che la “classe dirigente” del futuro dei Circoli ha difficoltà a rapportarsi con i modelli “tradizionali” e come esito si propone la “chiusura” delle sedi locali dei Circoli in favore della effervescente e “fluida” agorà telematica. Mi pare che questo modo di argomentare abbia diverse criticità e sia pure un tipico esempio, peraltro neanche tanto “camuffato”, di «scambio dell’effetto con la causa», a prescindere dai soggetti dai quali proviene tale messaggio, istituzioni, enti associativi o fonti di informazione che siano.Continua a leggere →

Meeting di Sardi nel mondo, l’amore per la propria Terra

La Sardegna nel mondo. Nuove generazioni a confronto” – Meeting di Chia (Cagliari), 23-26 giugno 2011.

Luca Deias, Greta Cogotti, Lara Mannu
Luca Deias e Greta Cogotti, giovani di Su Nuraghe presenti al meeting di Chia, ritratti con Lara Mannu, del Circolo Sardo di Parma.

L’evento, svoltosi a Chia dal 23 al 26 giugno 2011, ha radunato oltre un centinaio di ragazzi sardi provenienti da ogni parte del globo ed ha avuto grandissimo successo. Australia, Argentina, Perù, Brasile, Belgio, Germania e Svizzera sono solo alcuni degli stati di provenienza dei partecipanti al meeting. Oltre ai visitatori europei ed extra-europei, erano presenti anche Italiani residenti in ogni parte della nostra penisola, da Biella a Milano, da Genova a Parma.
Il meeting di giovani sardi, di prima, seconda o terza generazione, ha permesso la condivisione reciproca di differenti culture, ma tutte con una base di sardità. Infatti abitare in Brasile o a Biella non faceva differenza alcuna: tutti erano sardi, tutti si sentivano una grande famiglia. Oltre al tempo libero, dove si approfondivano le amicizie, sono stati numerosi i convegni e le assemblee dove si affrontavano diversi temi: immigrazione ed emigrazione, l’amore per la propria Terra, le origini e i problemi della nostra isola. Il trattamento riservato agli ospiti è stato ottimo: alloggiati presso il Chia Laguna Resort, non mancava mai un bagno in piscina o prelibatezze dolciarie sarde in orario di pasti.Continua a leggere →

Giovani sardi a Bologna, al chiaro di luna tra risate di ogni età

Appunti ed impressioni del rappresentante di Su Nuraghe all’incontro dei giovani sardi a Bologna (20-21 maggio 2011) – convegno preparatorio del meeting di Chia (Cagliari) – L’avventura di Bologna? Memorabile è dire poco! – Cosa possiamo fare noi giovani per la Sardegna e Come?

Erica Zanella Maolu
A desta, nella foto, Erica Zanella Maolu di Su Nuraghe di Biella, ritratta a Bologna con Federica Mulas e Martina Marras del Circolo Sardo di Prato.

Tutto inizia a Milano dove incontro altri tre ragazzi. Saliti sul treno, ci conosciamo scambiando due parole davanti ad un caffè ed eccoci arrivati a Bologna. Davanti alla stazione incontriamo un altro giovane rappresentante e così proseguiamo tutti insieme.
Nonostante qualche piccolo disguido con gli autobus (siamo riusciti a prenderlo nella direzione contraria!!), scendiamo alla nostra fermata (quella giusta!) e davanti ci troviamo un parco, non un’anima viva, un caldo infernale e un immenso piazzale asfaltato… il primo pensiero è stato: “non è che abbiamo sbagliato di nuovo??” Il posto era quello giusto, ma eravamo arrivati e in tempi record, ben un’ora di ritardo!
Iniziamo le presentazioni con tutti gli atri e al mio: “arrivo da Biella“, la risposta unanime era: “Ah!, ma voi siete quelli del Nuraghe!!
Nel tardo pomeriggio inizia il primo incontro con gli scrittori sardi contemporanei. Sono intervenuti non solo Marcello Fois, Michela Murgia, Alberto Masala, Bachisio Bandinu, ma anche e soprattutto noi giovani.
I temi centrali toccati nel dibattito sono stati il ruolo che ricopre lo scrittore nei nostri tempi e soprattutto lo scrittore sardo che fa conoscere al di fuori della Sardegna le tradizioni e le usanze che spesso vengono nascoste da stereotipi e a volte dagli stessi sardi. Un’altra parte del discorso è stato improntato sull’utilizzo della lingua sarda e in generale sui significati delle parole.Continua a leggere →