Il carattere dei Sardi visto attraverso il film di Paolo Zucca

Serata Su Nuraghe Film
Alcuni partecipanti alla serata Su Nuraghe Film.

Faccio sport e gioco a pallone da quando ero ragazzino. Anche per questo ho avuto piacere nel presentare questo film, le “lezioni di cinema” di “Su Nuraghe Film” proposte dal Circolo Sardo di Biella, in cui ho cercato di mettere in evidenza alcuni aspetti interessanti sviluppati dal regista, che vanno al di là del semplice racconto della partita di calcio disputata in una Sardegna irreale.
Infatti, in questa pellicola, Paolo Zucca racconta – dal suo punto di vista – come vede i Sardi attraverso un breve cortometraggio della durata di soli 15 minuti, realizzato nel 2006 per conto dell’ISRE, l’Istituto Superiore Regione Etnografico della Regione Autonoma della Sardegna.
Il regista parla dei Sardi con ironia, in un susseguirsi velocissimo di scene, attraverso una partita di pallone da subito molto violenta, attraverso la quale mette in risalto il carattere forte degli isolani.
L’assenza del colore e la scelta delle immagini in bianco e nero, con colonna sonora dal vago sapore Western, fa assumere alla nostra Isola l’aspetto di un territorio di frontiera, come se si trattasse del vecchio Ovest degli Stati Uniti.Continua a leggere →

Riposeranno a Biella le ceneri di Luigi Trincas di Iglesias

Luigi Trincas
Luigi Trincas.

Oggi, 16 gennaio, all’ospedale di Sassari dove era ricoverato, è mancato Luigi Trincas di Iglesias. Residente a Occhieppo Superiore, lascia la moglie, Anna Ruffino di Netro, e i figli Tiziana e Gianluca.
I funerali si svolgeranno domani a Sassari e le sue ceneri saranno trasportate a Biella per essere deposte a fianco della mamma, Anna Maria Pinna di Iglesias, nel cimitero urbano di via dei Tigli.
Luigi era arrivato a Biella da soldato, nel 1942. Finita la guerra, si era fermato ai piedi delle Alpi per lavorare prima come cameriere presso il “Bar Coggiola” di via Torino e, successivamente, gestendo in proprio, fino al 1960, la “Bottega del Caffè” di via Pietro Micca.
In quegli anni le fabbriche avevano bisogno di braccia forti per lavorare. Da molte regioni d’Italia giungevano famiglie intere per essere impiegate nell’industria, nei cantieri e nelle officine.
Anche Luigi lascia il lavoro autonomo e va a lavorare come magazziniere da “Cavigioli“, divenuta, poi, “Monte Bianco“.
A metà degli anni Settanta, quando l’esigenza della comunità isolana di avere un luogo dove incontrarsi si fa più impellente, Luigi è tra i primi ad accorrere e a frequentare la sede di via Pietro Micca e a dare il suo contributo disinteressato per ristrutturare l’attuale Circolo di via Galilei. Da sempre è stato presente a tutti i principali appuntamenti di Su Nuraghe, partecipando, nonostante gli anni, anche all’ultima edizione della Festa sarda tenutasi nello scorso mese di giugno.
Molti ricordano il personaggio energico, generoso e altruista, sempre disponibile ad aiutare tutti, anche persone conosciute appena, senza, per altro, chiedere nulla in cambio.Continua a leggere →

4° Torneo di calcetto “zia Virginia Mereu”

Sabato 21 gennaio 2010, dalle ore 20 – sale di Su Nuraghe4° torneo di calcetto, a “baraonda”, libero a tutti – intitolato a “zia Virginia Mereu“, benefattrice della Comunità dei Sardi di Biella.

Locandina TorneoSi disputerà sabato 21 gennaio 2012, con inizio alle ore 20.00, il 4° Torneo di calciobalilla intitolato alla memoria di “zia Verginia Mereu”, benefattrice della Comunità dei Sardo-biellesi.
Il ritrovo, presso le sale di Su Nuraghe in via Galileo Galilei, 11, a Biella, è fissato alle ore 20 per le registrazioni e le iscrizioni. Subito dopo i sorteggi, alle ore 20.30, l’inizio della gara.
Continua così, per i quarto anno consecutivo, il “Memorial di calcetto” in ricordo di Virginia Mereu di Perdaxus, (oggi provincia di Carbonia-Iglesias), molto conosciuta ed amata, da tutti chiamata “zia”, secondo il modo ripettoso di rivolgersi alle persone anziane, in uso in Sardegna.
Arrivata a Biella alla fine degli anni Cinquanta, ha trascorso la vita con la sua famiglia all’ombra del Mucrone. Donna briosa, dinamica e gioviale, sempre molto disponibile ed attiva nelle diverse attività di Su Nuraghe, amava la vita e voleva che i giovani, il nostro futuro – diceva – frequentassero sempre più l’Associazione, la sentissero casa loro e ne fossero parte attiva.
Anche per questo, pensando alle generazioni future, lei, decana del Circolo scomparsa all’età di 93 anni, aveva voluto donare il tavolo da gioco su cui è stata apposta una targa che ricorda il generoso gesto e sul quale il prossimo Sabato 21 Gennaio 2012 si disputerà il 4° Torneo di calcetto a lei intitolato.Continua a leggere →

S’ISRE pro sa Limba, «L’arbitro» a Su Nuraghe Film

Sabato 14 gennaio, lezioni di cinema a Biella, ore 21 – sale del “Punto Cagliari“, in via Galileo Galilei, 11, nuovo appuntamento con Su Nuraghe Film per “conoscere la Sardegna attraverso il film d’autore” – ingresso libero

LocandinaSimone Vaccargiu presenterà “L’arbitro“, opera del regista Paolo Zucca. Anche in questo caso, per tenere le lezioni di cinema saliranno in cattedra Sardi di seconda e terza generazione nati, cioè, fuori dall’Isola, per “conoscere la Sardegna attraverso il film d’autore“.
Quella che verrà presentata è una breve pellicola della durata di soli 15 minuti, realizzata nel 2006, messa a disposizione dall’ISRE, L’Istituto Superiore Regione Etnografico della Regione Autonoma della Sardegna. Continua così la pluriennale collaborazione tra la prestigiosa Istituzione isolana e Su Nuraghe di Biella.
La pellicola venne già stata inserita tra i film, i documentari e i registi protagonisti del ciclo cinematografico «S’ISRE pro sa Limba» in occasione dell’edizione 2011 di “Sa Die de sa Sardigna”, a cura di Serena Demontis, in onda su Videolina.
“L’arbitro” è vincitore, unitamente a “Il mare” di Salvatore Mereu, del David di Donatello. Il cortometraggio ha ricevuto, inoltre, il Premio Speciale della Giuria di Clermont-Ferrand e quello del Nastro d’Argento per la miglior regia.
Il cortometraggio racconta la vicenda di due ladroni i cui destini si incrociano nella bolgia infernale di un derby calcistico di terza categoria. Un piccolo “kolossal” dai risvolti surreali girato per la gran parte a Bonarcado, nel Montiferru. Un’opera tanto complessa dal punto di vista produttivo e tecnico quanto originale nella sua alternanza “folle” di toni e stilemi cinematografici.Continua a leggere →

Di qua e di là del mare, figlio di una sola grande famiglia

Simone Vaccargiu
Simone Vaccargiu.

Simone Vaccargiu è nato a Biella 26 anni fa, da padre sardo e madre lucana della provincia di Matera. Ha studiato all’Istituto per Geometri a Biella.
Fa il carpentiere, ma la sua attività lavorativa è stata anche: panettiere, aiuto cuoco e commesso, operaio, magazziniere e muratore. Si sa, le forme attuali di contratto non sempre permettono la stabilizzazione in un determinato posto di lavoro.
Rientrato pochi giorni fa dalla Sardegna dove ha trascorso il periodo natalizio con i genitori, intrattiene fortissimi legami con l’Isola per rientrarci sempre molto volentieri. Ad accoglierlo i numerosissimi parenti, oltre ottanta i soli cugnini di primo e secondo grado. “Mi piace andare in Sardegna – assicura – per la gente, l’ospitalità, il cibo, l’atmosfera. L’aria che senti appena arrivi, già prima di scendere sulla banchina del porto, mi riempie di gioia e mi fa sentire a casa, donando a me che in Sardegna purtroppo non son nato, quel senso di appartenenza che mi fa sentire figlio di questa grande e bella Isola“. “E – continua – anche se sono nato a Biella e vivo a Ponderano, in periferia o se si vuole, alle porte del grande centro, mi sento parte integrande, figlio di una stessa grande famiglia, di qua e di là del mare, perché tutti quanti mi accolgono come un fratello; a Biella, questo mix di sentimenti e sensazioni non si interrompe affatto, grazie anche all’azione di Su Nuraghe in cui sono orgoglioso di riconoscermi“.
Per quanto riguarda la lingua dei padri, dichiara di capire il sardo molto bene, ma di non parlarlo per l’inflessione “continentale” e la paura di sbagliare. “A casa – sostiene – si parla troppo poco il sardo sebbene anche mia madre lo capisca assai“. Vorrebbe sentirlo parlare di più, anche nelle varianti di altre località della Sardegna, conoscerle nelle loro musicalità perché sente sua tutta l’Isola, non solo il territoro del genitore e i paesi circumvicini.Continua a leggere →