Pettinengo, cucina di Sardegna regina della festa patronale

maialini arrosto
Pettinengo, Festa patronale 2005, maialini arrosto a Villa Piazzo.

Domenica 17 luglio, alle ore 12, in piazza della Chiesa, a Pettinengo, Festa patronale di San Giacomo, “Pranzo alla sarda” con gnocchetti e maialino arrosto per conoscere la Sardegna, incontrare il Piemonte attraverso i sapori delle due terre.
L’iniziativa, seconda edizione di “Balcone fiorito“, organizzata dalla Pro Loco e patrocinata dal Comune di Pettinengo, è articolata in tre giornate di festeggiamenti, all’insegna della buona gastronomia, con grigliate e specialità tipiche, musica con i “PR New Dimension“, incontro amichevole di calcio “Vecchie glorie/A.S. Pettinengo“, animazione e giochi per tutti, grandi e piccini.
I menù sono il trionfo della cucina popolare della festa: salsicetta con funghi, spezzatini, scaloppine. Il ricavato sarà donato alla Parrocchia di Pettinengo, consegnato direttamente nelle mani di Don Ferdinando Gallu.
Regina della ricorrenza sarà la cucina di Sardegna, con gli “spiedi di Su Nuraghe” (Francesco Fosci, Giuseppe Piras e Luciano Vaccargiu), impegnati a dar prova di sé nella caratteristica lenta cottura a fuoco riflesso, da gustare con gli occhi e con il naso, prima ancora che con la bocca.Continua a leggere →

“Ajó jenti! Accudiddi, accudiddi…” Giullare sardo a Biella!

Accorrete gente! C’è il giullare, “imbrigheddibi chi v’é un buffoni… chi brinca, badda, vi vazzi ridí!
Giullarata di Mauriziello da Turris nella parlata portotorrese-sassarese e italiano liberamente ispirata, tratta e tradotta dalla “Nascita del giullare” di Dario Fo – ingresso libero.

Maurizio GiordoVenerdì 8 luglio, ore 22.00 – Biella, Piazza Cisterna – Dalla Sardegna, un artista attraverserà il mare per essere ospitato nel prestigioioso “InPiazzo-PiazzoOff“, terza edizione del Festival internazionale d’arte e spettacolo nell’ambiente, articolato in tre giorni (8-9-10 luglio, 2011), in scena nel borgo storico del Piazzo, organizzato dall’Assessorato alle Politiche Giovanili della Città di Biella.
Un giullare (Maurizio Giordo), in arte Mauriziello da Turris, irrompe sulla piazza, attira la gente a gran voce, saltando, suonando, giocolando…
Egli racconta alla gente che prima di diventare giullare era un contadino. Aveva della terra, ma un padrone voleva portargliela via. In suo aiuto arriva Cristo, gli dona la parola e lo trasforma in giullare per andare tra la gente e raccontare la sua storia, toccando temi come la forza di volontà, l’ingiustizia, l’amore, la solidarietà.
Grazie al ritmo brioso della narrazione, la comicità popolare scaturita dall’uso del dialetto, momenti di pathos, l’uso della giocoleria e degli strumenti musicali, lo spettacolo è caratterizzato da una forte interazione col pubblico, cercando di divertirlo e farlo riflettere.
Il giullare, in ogni paese o città dove verrà ospitato, raccoglierà parole e frasi in dialetto locale dal pubblico, che poi inserirà nella giullarata arricchendola così di nuovi suoni e significati.Continua a leggere →

A Biella prestigiosi artisti, compagnie italiane e internazionali

Maurizio GiordoIl festival “InPiazzo-PiazzoOff“, giunto alla terza edizione, rappresenta l’importante tappa di un progetto artistico e culturale che, insieme alle programmazioni della “Resistenza Multidisciplinare” e del festival “Differenti Sensazioni” (previsto a settembre), si compone di un articolato percorso annuale, sostenuto dal mio Assessorato.
Il centro storico del Piazzo di Biella con Palazzo Ferrero si conferma come un nuovo centro culturale e luogo adibito all’educazione e alla formazione, alla ricerca e alla sperimentazione, alla produzione per i giovani e tutti i cittadini interessati alle diverse forme espressive dell’arte e della cultura che si manifestano nel nostro contemporaneo.
La manifestazione è garantita dalle capacità professionali di Stalker Teatro che per il suo preciso interesse artistico garantisce al contempo la qualità e la molteplicità dell’offerta culturale sia con il proprio intervento, sia con l’ospitalità di prestigiosi artisti e compagnie italiane e internazionali, organizzando diverse opportunità di partecipazione diretta dei cittadini alla produzione culturale, come ha saputo ampiamente dimostrare quest’anno con lo spettacolo “Le Imprese dei Cento” che ha visto protagonisti alcuni ragazzi delle scuole superiori di Biella.Continua a leggere →

Candelo, ragazzi di Sarroch fraternizzano con coetanei biellesi

Un gemellaggio di fatto tra Candelo e Sarroch – dal 1991, alternativamente, in Piemonte e in Sardegna, torneo di calcio fra ragazzi di Candelo e giovani Sarrochesi, figli o nipoti delle persone che, sin dagli anni ’60, avevano trovato lavoro nel Biellese – visite guidate presso i siti più interessanti ed incantevoli dell’Isola e del Continente.

U.S. Sarroch
Squadra dell'U.S. Sarroch ritratta a Candelo durante la prima trasferta del 1991.

Per il ventesimo anno consecutivo, si è svolto nei giorni dal 2 al 6 giugno 2011, a Candelo, il concreto gemellaggio sportivo di giovani ragazzi appartenenti alle formazioni calcistiche di Sardegna e di Candelo. Nell’arco degli anni, si sono avuti incontri con molte squadre biellesei, tra cui: Villaggio Lamarmora, Libertas, S. Biagio, Fulgor Cossilla, Chiavazzese, Vigliano, Cossatese Spolina, Lessona, Valle Cervo, Occhiepese, Mongrando, Ponderano, Gaglianico, Sandigliano e Salussola.
Biella ed il suo territorio presentano diversi legami “personali” con il paese sardo di Sarroch, sin dai tempi delle migrazioni tra Isola e Continente del secondo dopo guerra. Nei primi anni, infatti, arrivarono per prime, a Biella le sorelle Caboni Pinna, le quali, giunte in questa terra d’oltre mare, presto si sposarono, l’una coniugandosi con tale Zabrini, un’altra sposando un certo Mazzetto, stabilendosi a Candelo.
Nel triennio ’60-‘63 l’emigrazione da Sarroch toccò il suo apice. I primi a lasciare la propria terra in questo periodo mi pare siano stati proprio la mamma Giggina Pinna, vedova Caboni – la quale, già molto avanti negli anni, accettò il mio invito a preparare i suoi dolci artistici in occasione della prima mostra dolciaria del Circolo Su Nuraghe di Biella – suo figlio Virgilio ed una delle nipoti, tale Ginetta Caboni.Continua a leggere →

Fiero di ricoprire la carica di Sindaco di un paese italiano

Saluto del Sindaco di Occhieppo Superiore alla Festa Sarda di Biella – Anche se le mie origini sono piemontesi non dimentico i crimini commessi dai miei avi che non risparmiarono neppure il Popolo sardo e la bellissima Sardegna quando vi sbarcarono – 150 anni fa dei ragazzi trasformati dalla storia in eroi – monito a tutti quelli che oggi ci vorrebbero nuovamente divisi.

Emanuele Ramella Pralungo e Donato Gentile
Villa Mossa, Emanuele Ramella Pralungo, Sindaco di Occhieppo Superiore, in fascia Tricolore e Donato Gentile, Sindaco di Biella, portano il saluto alla serata inaugurale della Festa sarda Sa Die de sa Sardigna 2011.

In questa giornata di festa per il mio paese e per la Comunità sarda biellese ottimamente rappresentata dal Circolo Su Nuraghe e dal suo presidente che ringrazio per avere voluto trasferire, anche se per una sola sera, la festa dell’Associazione ad Occhieppo Superiore nell’anno in cui l’Italia festeggia il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia.
Questa voglia di unità e questo affetto per l’Italia sia di monito a tutti coloro che, politici e non, vorrebbero una Italia divisa in 2, se non addirittura in 3, sia di monito anche a tutti quei politici che, per interessi di partito e di poltrona, hanno dimenticato e accantonato quei valori di unità di cui si sono riempiti la bocca per molti anni.
Vi prego di non confondere questo mio affetto per la mia Nazione con il nazionalismo. Amo la mia Nazione ma odio qualsiasi forma di nazionalismo e sono assolutamente conscio dei limiti, dei difetti e delle contraddizioni dell’Italia, anche se credo che essi siano più addebitabili a noi Italiani che alla nostra Italia.
150 anni fa dei ragazzi, trasformati dalla storia in eroi, partirono per una impresa incredibile e ritenuta impossibile, sacrificarono le proprie esistenze per coronare il sogno di unire nuovamente questo paese; immaginate la loro gioia per il raggiungimento di un sogno di unità inseguito e durato circa 1.400 anni.
Infatti dalla caduta dell’Impero romano, nel 476 d.C. l’Italia divenne solamente un’entità geografica composta da una infinità di stati satelliti delle potenze straniere. Dal 476 al 1861 il popolo italiano che allora era conosciuto e temuto come popolo romano non esistette più.
Coloro i quali avevano unito l’odierna Europa sotto un unico impero, coloro i quali avevano insegnato “il Diritto” al mondo, coloro i quali avevano portato le terme e l’acqua corrente in tutte le città dell’impero scomparvero perché si divisero e pensarono ognuno per sé; per la prima volta gli stranieri applicarono sul territorio italico quello che fu il motto di Caio Giulio Cesare “dividi et impera“.Continua a leggere →