Ricordo di minatori e studio di nuove potenzialità estrattive

Alcune immagini della manifestazione nella sezione fotografias del sito.

Pestarena
Targa in ricordo dei minatori illuminata con lampada a carburo.

Domenica 13 febbraio a Pestarena di Macugnaga, nel Verbano Cusio Ossola, si svolta una cerimonia per ricordare i quattro minatori che il 13 febbraio 1961, persero la vita nell’esplosione in miniera che segnò la chiusura dell’attività estrattiva e il declino industriale, demografico, commerciale e sociale della Valle Anzasca.
Alla manifestazione erano presenti i cinque sindaci dei paesi auriferi, onorevoli della Repubblica e consiglieri della Regione Piemonte appositamente convenuti.
L’evento che ha voluto ricordare il sacrificio di quattro minatori (tre Sardi e un Bergamasco) che persero la vita nelle viscere della terra, lavorando alla ricerca del prezioso metallo, ha voluto essere momento di riflessione anche in vista di un complesso programma di ricerca sulle attuali potenzialità del giacimento aurifero attualmente in concessione alla Società “Miniere di Pestarena S.r.l.”.
La comunità dei Sardi dell’Ossola che fa capo al Circolo Costantino Nivola e il Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella, si sono uniti ai “Figli della Minera”, neonata Associazione che ha avuto l’esordio a Vagna nel giugno 2009, costituita con lo scopo di cercare di radunare le persone che, a diverso titolo, sono state coinvolte nella vita dell’antica miniera d’oro.
Durante la giornata è stata scoperta una targa con incisi i nomi dei quattro operai che persero la vita. Per l’occasione è arrivato dalla Sardegna il Coro di Chiaramonti (Sassari), che ha decorato la Santa Messa officiata dal parroco don Maurizio Medali e intonato il “Miserere”, prima nel minuscolo cimitero, poi presso il monumento, mentre il Sindaco di Macugnaga scopriva la nuova insegna e il Corpo Musicale di Ceppo Morelli suonava l’Inno Nazionale di Mameli.Continua a leggere →

L’ultima miniera delle Alpi, oro italiano, oro ossolano

Pestarena
Sindaci della Valle Anzasca, autorità nazionali e regionali.

Miniera d’oro di Pestarena, livello 65, 13 febbraio 1961. L’esplosione che uccide quattro minatori (un sorvegliante e tre operai, due hanno poco più di vent’anni, due sono anziani, tre sono sardi, uno è bergamasco) è l’occasione da parte dell’azienda per la chiusura definitiva dell’impianto. L’evento rappresenta la fine di un’epoca e la conclusione di un ciclo storico di utilizzo della risorse delle Alpi. L’esplosione scatta anche una fotografia dell’Italia del tempo, un paese che sta vivendo gli anni frementi del boom economico e la montagna è scossa da trasformazioni sociali. Dopo i “magici (?) anni Sessanta” nulla sarà più come prima. In Europa, in Italia, a Macugnaga.
La concentrazione di pirite aurifera in Valle Anzasca è talmente estesa che giustifica l’affermazione per cui “L’oro italiano è oro ossolano”.
L’attività estrattiva sulle Alpi è documentata a partire dal XIII-XIV secolo quando gli homini argentarii usavano il mercurio (“argento vivo”) per separare l’oro dalle piriti. L’arte mineraria si sviluppò poi in modo sistematico tra XVIII e XIX secolo grazie a straordinarie figure di imprenditori coraggiosi e senza scrupoli. Fu con l’arrivo dei capitali stranieri, soprattutto inglesi, che l’attività assunse dimensioni industriali. Nel 1884 tutte le miniere aurifere ossolane vennero acquistate dalla ditta inglese The Pestarena Gold Mining che le lavorò per circa un ventennio; il complesso era ritenuto il più vasto d’Europa.Continua a leggere →

Pestarena mineraria di Macugnaga, culla dell’Unità d’Italia

Pestarena
Gruppo con Coro di Chiaramonti e Corpo Musicale di Ceppo Morelli.

Nella mia funzione di Presidente dell’Associazione “Figli della Miniera”, porgo un caloroso ringraziamento alle autorità presenti: all’Onorevole Walter Zanetta e al Consigliere della Regione Piemonte, Michele Marinello; ai Sindaci della Valle: Claudio Sonzogni, di Vanzone; Bruno Zametti, di Calasca; Pierfranco Bonfadini, di Bannio; Giovanna Boldini, di Macugnaga; Livio Tabachi, di Ceppo Morelli, Comuni interessati dai giacimenti auriferi.
Voglio sottolineare la Pestarena mineraria come culla dell’Unità d’Italia.
Qui hanno lavorato assieme uomini provenienti da tutte le regioni d’Italia: piemontesi, sardi, bergamaschi, veneti, calabresi, bresciani, abruzzesi, emiliani, toscani, marchigiani, friulani. Pestarena è stata un’autentica culla dell’unità nazionale!
Rivolgo un grazie molto particolare a tutti i presenti che come me, possono dire: “Io c’ero!”.
C’ero anch’io in quel triste, tristissimo giorno, segnato dalla terribile tragedia mineraria.
Il destino di Pestarena era già tracciato. Lo smantellamento industriale ed il susseguente svuotamento del paese erano già in atto.Continua a leggere →

«Angelico Biella – Dinamo Sassari» due squadre da favola

Incontro tra le due squadre del cuore dei sardo-biellesi – La tifoseria di Su Nuraghe accoglierà la Dinamo Sassari in trasferta in città ed applaudirà il beniamino Massimo Chessa, giovane stella dell’Angelico Biella – Biglietti gratuiti (fino ad esaurimento disponibilità), riservati ai Soci di Su Nuraghe (info: 015 34638)

massimo chessa
Massimo Chessa, Angelico Biella.

Domenica 20 Febbraio 2011, a partire dalle ore 18:15, si disputerà al Palaforum di Biella la partita di basket «Angelico Biella – Dinamo Sassari», valida per la 19° giornata del Campionato di Pallacanestro Italiano di Serie A1.
Un evento di sport e di festa per diverse ragioni, oltre che un’ulteriore occasione di gemellaggio e di unione tra comunità poste al centro del Mediterraneo ed alle pendici di Oropa, meta storica delle migrazioni isolane.
Quest’anno la Sardegna è tornata nella massima serie nazionale di pallacanestro dopo ben 32 anni dai lontani fasti della gloriosa Brill Cagliari. Il tutto grazie alla determinazione ed alla grinta dimostrate dagli uomini della Dinamo Sassari, valida società salvata dal fallimento grazie all’intervento della Regione Autonoma della Sardegna 11 mesi or sono. Una squadra dotata di un importante palmares sportivo maturato negli anni, comprensivo di ben 600 gare e 18 stagioni in Serie A2, una partecipazione alla Final Four della Coppa di Lega A2 e tre play-off consecutivi per la promozione in A1 culminati con due finali consecutive.
L’Angelico Biella, da parte sua, è una delle più belle favole della massima serie di basket degli ultimi anni, protagonista principe attraverso uno storico play-off e la semifinale Scudetto della stagione 2008/2009, una dignitosa partecipazione alle Coppe Europee continentali dello scorso anno e l’ingresso nell’ultima Final Eight di Coppa Italia a Torino, dedicata al 150° dell’Unità d’Italia.Continua a leggere →

Giovani e giovanissimi sardi di terza e di quarta generazione

Nella sezione Fotografias sono state inserite alcune immagini del Carnevale dei grandi e dei piccoli.

carnevale dei piccoli
Gruppo di bambini e genitori al Carnevale dei piccoli.

Il Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe ha dedicato il pomeriggio di domenica 13 febbraio al Carnevale dei bambini, ai più piccoli, agli ultimi nati in seno alla dinamica comunità dei Sardi di Biella. Per loro sono stati predisposti adeguati giochi di animazione e la proiezione di “ombre cinesi”, sotto l’abile regia di Mirko Cherchi e di Francesco Logoteta, coadiuvati dai ragazzi più grandicelli del Circolo con i quali hanno curato le riprese fotografiche e l’allestimento di giochi.
Sempre più coinvolti nelle diverse fasi della festa dedicata ai più piccini, giovani e giovanissimi sardi di terza e di quarta generazione sono testimoni vivi di soluzioni possibili al bisogno di identità e di radici. Pertanto, in una società disorientata, emblematica e in controtendenza appare la loro azione, indifferente alla desertificazione culturale del tempo presente.
Lo smarrimento in cui la società attuale pare scivolare, amplificato anche dal declino del benessere, rende impellente il bisogno di radicamento, quale difesa verso l’insidia di nuove molteplici incertezze.
Come in un laboratorio sociale, Su Nuraghe sperimenta spontaneamente nell’angolo di Sardegna alle pendici di Oropa, risposte nuove ai bisogni antichi di solidarietà e socialità, amicizia e comunità.
In questa prospettiva si colloca la presenza di alcune giovani coppie con in braccio i loro piccoli eredi.Continua a leggere →