Su Nuraghe Film, perle di cultura popolare

Nicolò Cogotti Ruggeri
Nicolò Cogotti Ruggeri

Sabato 8 Maggio, ore 21, nelle sale di via Galileo Galilei, 11 a Biella, quarto appuntamento di primavera di Su Nuraghe Film con la proiezione di Tempus de baristas , “per conoscere la Sardegna attraverso il film d’autore”.
Le lezioni di cinema 2010 propongono per la prima volta, attraverso i Sardi di su disterru, alcuni documentari messi a disposizione dall’ISRE, l’Istituto Superiore Regionale Etnografico della Sardegna.
La collaborazione tra l’importante Istituto Regionale e il Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella offre la possibilità ad un pubblico più vasto di conoscere ad amare aspetti poco noti della grande Isola con la visione gratuita di vere e proprie perle di cultura popolare, puntualmente presentate da Sardi di seconda e di terza generazione, giovani Soci nati fuori dall’Isola.
L’appuntamento di sabato prossimo sarà illustrato da Nicolò Cogotti Ruggeri, nato a Biella nel 1985, perito chimico, diplomato presso l’Istituto Tecnico Industriale Quintino Sella di Biella.
Tecnico di laboratorio chimico-tintorio per il controllo della qualità, Nicolò è responsabile delle prove di laboratorio e della campionatura presso una importante industria di prodotti dell’eccellenza biellese.
Sostenitore del Cagliari, la squadra del cuore, ama profondamente Biella e l’Isola dei Padri.
In vista della presentazione del film Tempus de baristas, Nicolò ha scelto di farsi fotografare a Nuraghe Chervu, luogo biellese di unità, simbolo partecipato della vasta comunità dei Sardi nativi e di quelli di nuova generazione.Continua a leggere →

Tre pastori delle montagne dell’Ogliastra

Locandina
Locandina Tempus de baristas.

Tempus de Baristas analizza il carattere e le aspettative di tre pastori delle montagne dell’Ogliastra, nella Sardegna orientale. Pietro, diciassettenne, aiuta con continuità e impegno il padre Franchiscu nel governo delle capre, ma come gli altri giovani, va anche a scuola, indossa jeans e T-shirts e incontra i suoi coetanei la sera, nella piazza del paese.
Il loro amico Miminu, quarantenne, attende, praticamente da solo, al grande gregge di capre della sua famiglia. Egli si trova di fronte a un incerto futuro in quanto la produzione commerciale del formaggio e il mercato moderno sempre più si stanno sostituendo ai metodi di conduzione tradizionale della pastorizia.
Sebbene nati a soli 20 anni di distanza l’uno dall’altro, ciascuno di questi pastori è cresciuto in un modo diverso. La vita del padre e quella di Miminu sono per Pietro un punto di riferimento su cui misurare se stesso e un motivo di riflessione sul proprio futuro.
Girato in forma intimista nell’estate e nell’autunno del 1992, questo film ha qualcosa della complessità del romanzo contemporaneo, una qualità raramente presente nei documentari d’oggi.

Prodotto dall’ISRE nel 1993. Durata: 100 minuti

Sardi di Biella tra storia biellese e storia sarda

Sa Die de sa Sardigna a Biella – alimentare i granai della memoria – “Abbiamo bisogno di continuare a creare granai di umanità ai quali l’uomo del presente può attingere proficuamente quando l’inverno della cultura si fa più rigido e disumano” (P. Grimaldi)

Andrea del Mastro delle Vedove
Andrea del Mastro delle Vedove, Assessore della Città di Biella, ritratto con alcuni Soci di Su Nuraghe.

Martedì 27 aprile, la Comunità dei Sardi di Biella ha celebrato l’evento di Sa die de sa Sardigna con la proiezione del filmato Sardi biellesi ad Oropa, continuità di fede e cultura, opera di Guido Re. Il documento testimonia l’attualità del messaggio eusebiano – Maria Deipara, madre di Dio – e unisce ancor più Sardi e Biellesi: esemplare esempio di possibile fraterna convivenza armonica di identità diverse.
Alla serata ha partecipato Andrea del Mastro Delle Vedove, Assessore alla Cultura della Città di Biella.
Nel portare il saluto, il Presidente di Su Nuraghe ha ringraziato il gradito ospite per aver voluto onorare con la sua presenza i Sardi e la volontà del Consiglio Regionale che istituiva la celebrazione della ricorrenza con Legge n° 44 del 1993; volontà riconfermata dalle recenti delibere di Maria Lucia Baire, Assessore della Pubblica Istruzione e dei Beni Culturali della Regione Autonoma della Sardegna (Cagliari, 13 aprile 2010).Continua a leggere →

Mannigos de Memoria: il grano fantasticheria, cibo per sa Limba sarda

Mannigos de memoria, corso di Filet, tramandare gesti e parole
Mannigos de memoria, corso di Filet, tramandare gesti e parole.

«Là dove si lascia che il colloquio si spenga, la cultura stessa ha cessato di esistere». Così il filosofo torinese Norberto Bobbio descriveva, nell’opera Invito al colloquio, l’approccio che, secondo lui, avrebbe dovuto animare le relazioni intercorrenti fra i moderni intellettuali al fine di raggiungere i migliori risultati possibili nei rispettivi percorsi di ricerca e di studio, oltre che di esistenza individuale. Un’ottica che vede nella condivisione e nel confronto, oltre che uno stile di condotta, la base di un vero e proprio metodo, il quale dovrebbe ulteriormente conformarsi ad un secondo asserto, segnalato dallo stesso pensatore nella medesima opera: «Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dubbi, non già di raccogliere certezze». Tali massime di scienza possono essere uno spunto per affrontare una riflessione e rilanciare il dibattito che qualche mese ha riguardato i cosiddetti «Mannigos de memoria», il noto progetto della FASI volto all’archiviazione di interviste in Limba al fine di promuovere, studiare e conservare la Lingua Sarda nel mondo dell’emigrazione, nonché le testimonianze di storie di vita dei numerosi sardi che hanno lasciato nel corso degli anni l’Isola natia per piantare nuove radici in terre più o meno lontane.Continua a leggere →

Identità, miti di fondazione, legenda e leggende

Oropa, particolare dell'ancona di rame argentato che decorava l'antico sacello eusebiano
Oropa, particolare dell'ancona di rame argentato che decorava l'antico sacello eusebiano.

Scegliere santi e patroni per un territorio significa definire l’identità e la storia di luoghi ed abitanti: la devozione per i santi e per i beati, infatti, esprime l’anima della popolazione locale, il suo coinvolgimento emotivo; al culto dei patroni si è spesso ispirata la stessa topografia e l’onomastica locale, nelle quali si è manifestato il permanere del riguardo per un determinato soggetto come in Valle d’Aosta e nelle zone montane dell’Italia Nord Occidentale per i Santi Grato ed Orso e nel Piemonte orientale per la figura di Sant’Eusebio patrono della stessa regione.
La figura di Eusebio è così importante per le genti del suo tempo tanto da essere associata a località come, per esempio, la “Piana di Sant’Eusebio”. Il suo nome è presente, oltre che nella toponomastica – piazze, strade, vie, vicoli, sentieri della vasta regione subalpina affidata alla sua evangelizzazione – nei cognomi biellesi: Eusebias, d’Eusebio, Eusebio, Deusebis, Eusebione, Eusebietto, per oltre trenta patronimi.
Oggi, nel tempo presente, a distanza di oltre 1650 anni, a molte persone residenti negli antichi territori divenuti cristiani attraverso la sua parola, viene imposto ancora il nome “Eusebio”.
Per quanto concerne la devozione mariana, in particolare, a Torino emerge la figura della Consolata, la cui icona sarebbe stata donata a Massimo, primo Vescovo di Torino, proprio da Sant’Eusebio, mentre Regina della fede nel territorio Biellese risulta essere la Madonna nera venerata presso il Santuario Eusebiano Alpino di Santa Maria di Oropa.Continua a leggere →