In occasione della Festa della Donna 2010, sabato 6 marzo, alle ore 21, verrà inaugurata la Mostra fotografica Feminas, Piemonte fiorito, i fiori dell’inverno, allestita presso i saloni della Biblioteca del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella. La rassegna è organizzata con il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna, della Regione Piemonte, della Provincia e del Comune di Biella, della F.A.S.I., la Federazione delle Associazioni Sarde in Italia.
L’esposizione, visitabile a ingresso libero (martedì, venerdì e sabato, ore 21-23), resterà aperta fino al 30 aprile 2010.
Durante la serata inaugurale verranno donate le mimose, confezionate dall’Angolo del Fiore, alle donne presenti e sarà servita la grande torta a forma di Sardegna, realizzata dalla Pasticceria Brusa di Biella.
In occasione delle principali feste della Comunità, a Biella come in Sardegna, le Donne di Su Nuraghe, in abiti cerimoniali, usano benedire con il grano, rinvigorendo con il trapianto di tradizioni isolane alcune cultualità che ancora resistono ai piedi delle Alpi.
In Piemonte, sono presenti diverse forme rituali con al centro simulacri vegetali, alberi e rami fioriti che rimandano alla sacralità della vita, al suo rigenerarsi nel ritorno ciclico delle stagioni: l’eterno morire e risorgere, risposte antiche alla caducità dell’uomo. Diffusi in epoche e culture diverse, gli elementi vegetali fanno capolino da pizzi, ricami, sculture, mosaici, decorazioni: dagli intagli degli stalli (1468) del Duomo di Biella, ai preziosi bassorilievi e intarsi fitoformi fioriti del Taj Mahal (1632), in India, una delle sette meraviglie del mondo moderno.
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Religiosità popolare, alberi fioriti, sacralità della vita
La mostra Feminas 2010 è frutto della ricerca condotta a Viganella, a Mergozzo e nelle frazioni di Albo e di Bracchio, a Trontano e a Vagna di Domodossola, nell’Ossola; a Bollengo e a Maglione, nel Canavese; a Giaglione e a Venaus, in Val Susa.
La religiosità popolare piemontese si manifesta con segni che rimanderebbero a culti arcaici incentrati su vegetali: le feriae messis, vindemiales o sementinae romane, quelli gallicani, o altri, ancora più antichi, propri del costume giudaico, incardinati sui digiuni stagionali, tramandati con la cristianizzazione attraverso le celebrazioni delle Quattro Tempora nei mesi di marzo o nelle prime domeniche di Quaresima, di giugno, di settembre e di dicembre, connesse al variare del calendario lunare.
A seconda delle località, la simbologia vegetale prende nomi diversi: arbu, axente, bran, carità, cavagnette, fuassa, matarille, pruente, rama. Nell’Ossola, durante le processioni religiose, ad essere portate sul capo da giovani donne, sono strutture lignee, alte un metro circa, decorate con fiori – veri, di carta o di stoffa – e gli immancabili coraj, i coralli, lunghe collane di pietre o palline vitree colorate. Immancabili le piume di pavone, di fagiano o di gallo cedrone.
A Mergozzo, l’albero cerimoniale è detto ginostro, impugnato e portato in chiesa nella la seconda domenica dall’Epifania. Sui rami sono infilati due limoni, in ciascuno dei quali vengono conficcate tre grandi monete d’argento del Regno di Sardegna.
Nel Canavese, giovani ragazze, scortate da coetanei maschi, reggono sul capo le axente o le matarille, coni fioriti alti più di un metro, adornati di fiori e di nastri colorati, portati in processione più volte durante il triduo della festa, con sfilate nell’abitato e in campagna, soste in chiesa e nella casa comunale.
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Toccos e repiccos, ritmare il tempo quotidiano e festivo
Gianluigi Calesini Sotgiu ritratto con l’anziana madre, zia Antonietta. A fianco, la madrina Caterina Orrù mostra il dolce preparato per l’occasione. Le lezioni di cinema vengono presentate da Sardi di seconda e di terza generazione, una sorta di rito di passaggio, con il neofita accompagnato dai genitori, accolto in festa dai Soci della Comunità
Sabato 20 febbraio, presso il Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe Gianluigi Calesini Sotgiu, Sardo di 2° generazione, in sostituzione del fratello Maurizio, che non ha potuto intervenire, ha presentato Toccos e Repiccos un documentario prodotto dall’ISRE, l’Istituto Superiore Regionale Etnografico della Sardegna, nel quale viene evidenziato lo strettissimo rapporto non solo temporale esistente tra la comunità e il campanile, che era, un tempo, parte integrante della vita quotidiana.
Anche lui da ragazzino faceva il chierichetto e ci narra del suo stupore, nel vedere la netta diversità nei modi utilizzati per suonare le campane dai campanari di Ponderano, retaggio delle sue esperienze di gioventù, rispetto alle immagini viste nel filmato, girato in Sardegna.
Era abitudine dei nostri vecchi, tramandare oralmente e praticamente le arti conosciute; i fanciulli che si mostravano più inclini, che avevano orecchio e talento musicale, venivano affiancati ai maestri campanari per apprenderne i segreti e dare continuità alla tradizione.
Quello del campanaro è un mestiere in via di estinzione, infatti, oramai le campane vengono suonate tramite congegni elettronici e non più dalle sapienti mani di esperti che, come abbiamo visto, fin dalla tenera infanzia imparavano a utilizzare questi strumenti, solo dopo aver effettuato un lungo apprendistato, un talento, quindi, che si acquisiva solo con la pratica e la perseveranza.
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Torneo di carte, conoscere, conoscersi e confrontarsi
Giocare con i fanti – un passatempo per fare amicizia e socializzare – aggregazione tra i Soci di diverse realtà presenti sul territorio – simulazione domestica di tornei cavallereschi – carte da gioco sarde rimandano alle carte da gioco europee
Venerdì 26 febbraio, alle ore 21, nelle sale del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella prenderà il via! il Gran Torneo di carte a Scopa, gara amichevole per rafforzare i momenti di aggregazione tra i Soci e tra diverse realtà associative presenti sul territorio. Alla tradizionale sfida sono stati invitati a partecipare anche i Soci dei Circoli Acli ed Arci di Biella. In palio, prodotti sardi in natura e medaglie.
Il gioco delle carte è un passatempo per fare amicizia e socializzare, una palestra di concentrazione, di conoscenza e di rispetto dell’altro; dalle partite libere ai tornei per conoscere, conoscersi e confrontarsi.
Già dalla sua introduzione, nell’Europa curtese della fine del XIV secolo, lo strumento delle carte ha via via affascinato giocatori popolani che potevano cimentarsi in tornei cavallereschi domestici; veri e propri giochi di simulazione.
Le figure riprodotte sulle carte corrispondono a personaggi storici presenti nell’immaginario ed entrati nel mito: Alessandro Magno, Re di Cuori; Giulio Cesare, Re di Quadri; Carlomagno, Re di Fiori e il biblico Davide, Re di Picche. Si tratterebbe di una versione popolare, declassata e profana delle immaginette religiose riscontrabili nelle bibliche Rachele e Giuditta, due Regine associate alla dea Minerva/Pallade Atena. A questo insieme rimanderebbe l’espressione formulaica: “gioca coi fanti e lascia stare i santi”. Infatti, anche i fanti delle carte da gioco sarebbero un concentrato di sacro e profano: Giuda Maccabeo, Ettore di Troia con due eroi cavallereschi francesi.Continua a leggere →
Brinc@, brincare, saltare il mare della grande Isola
Brincare, saltare il mare con la musica giovane – confrontarsi, farsi conoscere – far conoscere la grande Isola, quello che sì è e quello che si produce, usi, costumi e linguaggi – dalla Sardegna musica moderna con radici plurimillenarie.
Approderanno sui lidi italiani otto delle migliori band del panorama musicale sardo contemporaneo per animare due festival che si terranno in Italia – Sabato 6 Marzo, a Venezia e Domenica 7 Marzo, a Bologna – ed uno in Germania, Giovedì 11 e Venerdì 12 Marzo, a Berlino, con altre tappe a: Vitoria (Es), Madrid (Es), Modena (I), Torino (I), Bruxelles (B), Karlsruhe (De), Amburgo (De), Roma (I), Castiglione Olona, Va (I), Verona (I).
Gli eventi rientrano negli appuntamenti del Progetto brinc@, realizzato grazie al sostegno della Regione Autonoma della Sardegna, dell’Assessorato al Lavoro, Formazione Professionale, Cooperazione e Sicurezza Sociale, dell’Ufficio dell’Emigrazione e dell’Immigrazione. È supportato dalle Federazioni e Associazioni di Sardi emigrati nel mondo: dalla F.A.S.I. (Federazione delle Associazioni Sarde in Italia) e dalla capofila, la Federazione dei Circoli Sardi in Germania.
Il tour europeo comprende: Italia, Germania, Spagna e Belgio; le band coinvolte sono: Balentia, Bentesoi feat, Nootempo Urban Kombo, Dorian Gray, Getsemani, Lame a Foglia d’Oltremare, Love Boat, Primo Chef del Cosmo e Train to Roots.
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