Custodire elementi identitari condivisi

I Sardi di Biella hanno accettato di salvare l’oratorio di San Grato di Gurgo dalla condizione di degrado con un intervento di recupero e restauro urgente e consistente. L’edificio sacro verrà riaperto al pubblico nella primavera 2011.

Colline della Serra, i corni del Giovedì SantoNella prospettiva delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia – lo storico passaggio dal Regno di Sardegna al Regno d’Italia – e con il dichiarato intendimento di tramandare comuni elementi identitari, la Comunità dei Sardi di Biella ha voluto partecipare nella terra di adozione ai riti del Venerdì Santo proponendo il Miserere, il “Salmo 50” cantato “a cuncordu“, invitando coristi di diverse formazioni biellesi: Valle Elvo, Burcina e Monte Mucrone, Sardi e Piemontesi concretamente uniti all’insegna di radici condivise.
Per l’occasione dodici cantori hanno indossato le mozzette della costituenda Confraternita di Sant’Eusebio, accompagnati da conterranei in berritta. Secondo il costume antico, in segno di rispetto per Cristo morto, le donne hanno partecipato con il capo velato di nero.
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San Grato di Gurgo

Storia della Chiesa Biellese, La Pieve di Cossato, vol. I, Biella, Unione Biellese, 1981

San Grato di GurgoLo storico biellese Mons. Delmo Lebole colloca la costruzione originaria dell’Oratorio di San Grato di Gurgo nel 1640, per poter adempiere in esso ad un voto fatto dagli abitanti di Pettinengo; l’ultimazione dell’edificio è databile alla fine del secolo XVII ed è stato ampliato a più riprese nei decenni successivi, con la costruzione del nuovo coro (1725-26) e della cappella dedicata alla Madonna del Buon Consiglio (1757), le cui origini sono dotate di un “mito di fondazione” culturalmente molto importante; nel 1848 venne iniziata la costruzione della sacrestia, completata dal piano superiore adibito a scuola (1867), anno della costruzione della torre campanaria.
Lebole, alla p. 284, così esprime l’apprezzamento per gli elementi artistici, tuttora presenti nell’oratorio: “Degni di menzione in questa chiesa sono: il pulpito, elegantemente scolpito da mastri locali nel sec. XVIII; i candelieri in legno dorato dell’altare maggiore della fine dello stesso secolo; un calice col piede in ottone lavorato e un ostensorio del sec. XVII; un altro ostensorio a campana in metallo lavorato del sec. XVIII; il reliquiario di S. Grato, scolpito in legno dorato della stessa epoca; e una pianeta e due tunicelle di broccato di seta a fiori della seconda metà del ‘700. Al centro del coro si trova ancora l’icona secentesca rappresentante la Madonna di Oropa con i SS. Grato, Carlo, Giacomo e Michele. Interessante è l’organo dell’inizio del sec. XVIII, unico “portativo” ancora esistente nel Biellese. Si deve aggiungere che l’icona della Vergine Nera è la prima a contenere la rappresentazione della Madonna di Oropa” […]
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Pasqua del cuore in favore di bambini poveri ed orfani

Da Biella, generosità interreligiosa per Cristiani ed Induisti – aiuto economico per far studiare un sacerdote cattolico – sostegno benefico per una scuola primaria nell’India del Nord

scuola primaria a KhajurahoMercoledì 31 Marzo, nelle sale del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe, a Biella, si è tenuta una cena a scopo benefico organizzata dall’insegnante di Yoga Angela Fiorella Giordano.
Alla serata, improntata alla convivialità e all’allegria, anche grazie all’ottima cucina di Fiorella e delle sue amiche, erano presenti una quarantina di partecipanti.
Il ricavato della serata è stato devoluto in beneficenza, suddiviso in tre parti: un terzo sarà consegnato a Padre Georg Mouttahparambilla, della Casa Madre Thomas Vailatt, Missione Salesiana Don Bosco di Bangalore, in Kerala, India del Sud. Oltre alle consuete opere caritative, i fondi inviati sono finalizzati al mantenimento agli studi ecclesiastici di un giovane adottato, aspirante sacerdote che attualmente studia in seminario a Cochin e che tra quattro anni prenderà i voti.
Un terzo del ricavato andrà a Suor Maria Giuditta delle Suore Rosminiane di Maracaibo che aiuta fattivamente i “meninios da rua“, i ragazzi più poveri o orfani che vivono nelle Favelas venezuelane. Oltre all’educazione e all’insegnamento è già stato costruito per quei ragazzi un campo di calcio dove i giovani possono ritrovarsi lontano dai pericoli delle strade che in quei luoghi non sono certo fenomeno raro.
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Voci di Su Nuraghe e cantori biellesi a cuncordu

macchina pocessionaleVenerdì Santo, 2 aprile, alle ore 20.30, Via Crucis a Pettinengo; partenza da via Carmine Sollazzo/via Tullio Gavasso. Alla prima e all’ultima stazione verrà intonato il Miserere, il Salmo 50, cantato a cuncordu dalle voci di Su Nuraghe e da cantori provenienti da Cori locali: Valle Elvo, Burcina e Monte Mucrone. Preghiera e melodia per il compianto di Cristo morto. Tappa finale davanti alla chiesa di San Grato in frazione Gurgo.
Nel Biellese, nei primi anni del XVIII secolo, un centinaio di confraternite animavano i riti della Settimana Santa. Al canto del Miserere diverse processioni muovevano da una chiesa all’altra portando sacri simulacri, rappresentazione statica di momenti della Passione.
Una sensibilità popolare attestata sui muri del Biellese dalla dozzina di affreschi superstiti che rappresentano la Sindone.
Prossima a Torino l’ostensione del Sacro Lenzuolo in coincidenza temporale con l’appuntamento quinquennale della “Passione di Sordevolo”. A Graglia e in poche altre parrocchie, il canto penitenziale ritma ancora la processione del Venerdì Santo.
Contributo della Comunità sarda biellese al mantenimento di antiche comuni radici.
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