Sabato 1° aprile il Circolo Culturale Sardo ha consegnato al vescovo di Biella, mons. Roberto Farinella le palme “filadas”. Intrecciate all’antica secondo moduli tradizionali utilizzando tecnica di raccolta e lavorazione giunta nelle nostre terre dal Vicino Oriente e dalle sponde africane, unitamente alla nuova Fede di Cristo morto e risorto.
Sacra fin dall’antichità, la palma è una delle prime piante domesticate dall’uomo per avere cibo; associata alla fertilità dell’uomo, degli animali e della terra, ma anche al cielo e al sole che lo domina. Simbolo di regalità e di vittoria, di rigenerazione e di immortalità, palme intrecciate sono presenti nelle processioni di Iside; trasmigrano nel Cristianesimo fin dai primi secoli, a ricordo di quelle innalzate al cielo o posate per terra all’ingresso di Gesù in Gerusalemme, acclamato “Re dei Giudei”.
Dopo l’Editto di Costantino Magno I – venerato come Santo dai Sardi e dalla Chiesa d’Oriente – palmizi processionali sono attestati nel IV secolo a Gerusalemme, a Edessa e a Costantinopoli; nei paesi freddi europei privi di palme, fronde verdi e fiori le sostituiscono. Per trasferimento, successivamente anche l’ulivo, sacro ad Atena, sarà presente nei riti della Pasqua cristiana.
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