“Su Nuraghe” in lutto per la morte di Michelino (Lino) Piu di Pozzomaggiore

descrizioneÈ mancato all’affetto dei suoi cari Michelino (Lino) Piu, di 66 anni.

Originario di Pozzomaggiore (Sassari), Sardo di seconda generazione nato a Vagliumina, con un forte legame con la Sardegna. Assieme ai genitori, appassionati fondatori e sostenitori del Circolo Culturale Sardo di Biella, ha partecipato fin da piccolo a diversi momenti della vita associativa di “Su Nuraghe”.

Esperto di fotografia, ha messo a disposizione diverse sue opere, che raccontano lo scorrere di numerose attività della Comunità sarda di Biella. Ultime in ordine di tempo, recenti riprese con drone dell’area monumentale di “Nuraghe Chervu” e il progetto di allestimento di una cabina di volo presso la sede di “Su Nuraghe” per viaggi aerei virtuali con al centro particolari vedute della sua amata Isola.

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Da “Su Nuraghe” una paròla piemontèisa al mèis, aprile, “A” come “Avrilanda”

descrizioneOmaggio dei Sardi dell’Altrove alla terra di accoglienza, “omagià daj Sardagneuj fòra ’d Finagi”.

Il mese d’aprile ci dà, in piemontese, una bellissima parola, “avrilanda”, che designa i primi giorni di questo mese (e tutto il fiorire e il germogliare che questi giorni arrecano). Inutile dire che poeti (come Tavo Burat, biellese, e Barba Tòni, di Frassino, in Val Varaita, e prosatori, come Censin Pich, torinese, hanno usato questa stupenda parola per adornare versi e prose di tanti significati reconditi). Qui di seguito forniamo una voce tratta dal DIZIONARIO DELLA LINGUA PIEMONTESE LETTERARIA – DICTIONNAIRE DE LA LANGUE PIÉMONTAISE À L’USAGE LITTÉRAIRE (Lemmi desunti ed esemplati da poeti e prosatori del Novecento – Entrées puisées d’après des poètes et des prosateurs du vingtième siècle):

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Aprile 2023, una parola sarda al mese: “T” come “TÁCCURA”

descrizioneRadici e semantica delle parole sarde, rivisitate mediante i dizionari delle lingue mediterranee (lingue semitiche, lingue classiche). Laboratorio linguistico, di storia e di cultura sarda a Biella

TÁCCURA è termine della Sardegna alquanto confuso, il cui uso si sta perdendo, o comunque si sta imbastardendo, poiché la pratica paleolitica da cui sortì primamente questa parola si sta ampiamente dimenticando, non solo nelle città ma pure in parecchi distretti linguistici.

Táccura è una delle decine di migliaia di parole sarde che provano ad abundantiam, se mai ve ne fosse bisogno, che il linguaggio originario nacque dal lavoro, la parola scaturì dall’attività economica dell’Homo (intuizione marxiana); pertanto, andando oggidì in obsolescenza l’attività economica da cui sortì la parola táccura, anche il suo concetto si sta logorando, obnubilando, frantumando.

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“Su Nuraghe Calcio Biella” vince 7-3 contro “Pettinengo A.S. 1970”

descrizioneLunedì 3 aprile 2023 “Su Nuraghe Calcio Biella” vince 7-3 contro “Pettinengo A.S. 1970”, l’Associazione Sportiva che fa capo all’omonima Pro Loco diretta da Stefano Robbiolo e allenata da Ludovico Robattino. Incontro atteso e ben arbitrato da Orminio Rossi: dopo l’iniziale vantaggio della formazione proveniente dal “balcone del Biellese”, la rimonta dei giovani con le insegne della Sardegna sul cuore allenati da Roberto Geromel e diretti da Gaspare Carmona. Nuova vittoria di “Su Nuraghe”, neutralizzando i 3 gol avversari messi a segno dal vice capitano Lorenzo Barbera.

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Auguri in versi da “Su Nuraghe” con la poesia di Nicola Loi

descrizioneDiverse sono le composizioni in rima giunte in questi giorni sui social del Circolo Culturale Sardo di Biella. Tra queste, “Bona Pasca de abrile / Buona Pasqua di aprile” di Nicola Loi di Ortueri. Verrà inserita nell’antologia di testi in lingua sarda contemporanea, scelta per il prossimo appuntamento del Laboratorio Linguistico “Eya, emmo, sì: là dove il sì suona, s’emmo e s’eya cantant”, incontri mensili tra il Circolo “Su Nuraghe” di Biella e il Circulo sardo “Antonio Segni” di La Plata (Argentina).

Da sempre la Pasqua di resurrezione, nel segnare l’arrivo della primavera, è motivo di riformulazione di auguri per il nuovo che si riaffaccia alla vita. Al pari del Cristo risorto che vince la morte dopo indicibili sofferenze e la discesa agli inferi, Nicola Loi ci ricorda che “Sa Pasca est naschida insambenada, / Ma fit pro nois sa redentzione”. Ossia, che “La Pasqua è nata insanguinata, / ma era per noi la redenzione”.

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