Villanova d’Asti consegna pietra di memoria “Nuraghe Cervu”

descrizioneL’Amministrazione Comunale di Villanova d’asti, su indicazione dell’Assessore dell’ente, Margari Giuliano, ha aderito all’importante progetto realizzato dal Circolo culturale ardo biellese “Su Nuraghe” al quale partecipa Prefettura e Città di Biella, a memoria e testimonianza del dolore della guerra e del sacrificio dei soldati, tema tornato così prepotentemente d’attualità anche in Europa per via del conflitto in Ucraina.

Villanova d’Asti, attraverso il recupero di uno scalino, ha voluto aderire, visto il tributo che ha pagato in termini di soldati che hanno lasciato questa terra durante la Prima guerra mondiale: 63 sono stati i morti di Villanova d’Asti durante quel terribile conflitto, un tributo enorme considerando che il censimento della popolazione avvenuto nel 1921, certificava 3.153 abitanti: in tre anni di guerra Villanova d’Asti ha perso il 2% della sua popolazione soltanto per la guerra: ai giorni nostri la media è di circa l’1% della popolazione che viene a mancare in un anno, quindi su base triennale, significa che, durante il conflitto, è mancato quasi il doppio della popolazione che in media morirebbe ai giorni nostri.

Continua a leggere →

Dal Comune di Gambolò arriva pietra di memoria per “Nuraghe Chervu”

descrizione

Il Comune di Gambolò, aderisce al completamento dell’area monumentale di Biella “Nuraghe Chervu” a memoria della Brigata “Sassari” e dei Caduti della Prima Guerra Mondiale.

Dalla Lomellina orientale, in provincia di Pavia, il Comune di Gambolò ha inviato a Biella una pietra proveniente da una vecchia pavimentazione di Piazza Castello, per ricordare e onorare i propri 116 cittadini Caduti in Guerra, che hanno sacrificato la propria vita per un ideale di Patria e di attaccamento al dovere”.

Continua a leggere →

Da “Su Nuraghe” una paròla piemontèisa al mèis: “A” come “Anvairet”

descrizione

Omaggio dei Sardi dell’Altrove alla terra di accoglienza, “omagià daj Sardagneuj fòra ’d Finagi”.

Il Piemonte è terra di vini famosi e il terreno ideale per la vite è quello secco, rossiccio, con zolle dure, delle colline del Monferrato e delle Langhe. Nelle varianti locali del piemontese troviamo numerose parole che si riferiscono all’uva, alla vite, ai vigneti, soprattutto in questa stagione autunnale, quando si raccoglie l’una e si fa il vino.

Anvairet è un acino d’uva che comincia a maturare. Ecco come utilizza questa parola Barba Tòni Bodrìe: për le andan-e dij seugn, dij trovador, cand che j’autin a anvàiro tut a anvàira e j’anvairet a uco tuti ansema ansarì ansarì al ri ch’a rij la gòj ëd vive ch’a l’é mai finìa = per le andane dei sogni, dei trovatori, quando le vigne imbrunano e i grilli strillano tutti insieme, rochi rochi al rio che ride, la gioia di vivere che non è mai finita

Continua a leggere →

“Su Nuraghe Calcio Biella” vince 7-5 contro San Giovanni Bosco Pro Riva”

descrizioneSi è conclusa con il risultato di 7-5 in favore di “Su Nuraghe Calcio Biella” l’amichevole disputata nel campo sportivo “San Biagio” di Biella contro “San Giovanni Bosco Pro Riva”, squadra allenata da Mauro Romano e presieduta da d. Piero Grosso. In precedenza rinviato, l’incontro era particolarmente atteso per un confronto atletico tra giovani ben preparati; atteso, combattuto seriamente e con determinazione da entrambi gli schieramenti, anche in vista del campionato provinciale alle porte, il cui fischio di inizio è in calendario il prossimo lunedì 10 ottobre.

Continua a leggere →

Incontri con il cibo dell’altro: il “mactabe” di Pettinengo al Museo delle Migrazioni

descrizioneDomenica 9 ottobre, ore 16:00 – Museo delle Migrazioni di Pettinengo, via Fiume, 12 – conversazione con il prof. Dino Gentile – degustazione e assaggio – ingresso libero – info e contatti: Idillio 3343452685

Negli “Incontri con il cibo dell’altro” – organizzati dal circolo culturale sardo “Su Nuraghe” di Biella presso il Museo delle Emigrazioni di Pettinengo – vengono promossi in modo originale i legami esistenti in cucina tra “usi, costumi e costumanze” di popoli diversi tra loro, da quello biellese a quello sardo, spaziando ai popoli “altri”. Trattando il tema del cibo, l’obiettivo diventa la conoscenza delle “diversità” sulla tavola, dalla tradizionale locale – talvolta sconosciuta agli stessi residenti – al cibo dell’emigrato giunto nel Biellese prima da altre regioni italiane, quindi dalle coste del Mediterraneo, e ancora dai Paesi dell’Europa dell’est, dal vicino e lontano oriente, dai paesi dell’Africa centrale, dai territori colpiti dalle guerre moderne. Così il cibo dell’altro viene preparato, servito e consumato secondo la cultura e la tradizione dei luoghi d’origine, riflesso della generosa offerta di prodotti naturali della comune madre terra e della loro elaborazione da parte dell’uomo.

Continua a leggere →