Occorre uno scatto di orgoglio del popolo sardo

Emigrati gravemente penalizzati – insularità gravemente tradita – aumento delle tariffe dal 40% all’80%. Apprendiamo da notizie di stampa del 29 gennaio, dell’accordo sulla nuova continuità territoriale per quanto riguarda il trasporto aereo, tra Ministero di Trasporti, Enac e Regione Sardegna pubblicato sulla G.U.del 27-1-2011 – La nuova continuità territoriale – Comunicato stampa 30-1-2011 dell’Esecutivo F.A.S.I. (Federazione Associazioni Sarde in Italia)

Denunciamo che nel giro di venti giorni raggiungere la Sardegna è diventato un lusso per pochi.
Le compagnie marittime ed aeree stanno di fatto imponendo al popolo sardo isolamento ed embargo.
Non si possono non definire altrimenti gli aumenti dal 40 all’80 per cento per i passaggi in nave e le nuove tariffe aeree stabilite nell’accordo le quali, a fronte di tre euro di sconto per i residenti, registrano un aumento di 27 euro per gli emigrati e i non residenti.
Quale organizzazione degli emigrati sardi in Italia siamo profondamente allarmati per queste decisioni ed increduli che le istituzioni sarde abbiano concorso a questo piano sulla continuità territoriale avallandone (o nel migliore dei casi subendone) le gravi ed inevitabili conseguenze: diminuzione del traffico da e per la Sardegna e dunque penalizzazione dell’economia e dello sviluppo dell’isola.
Risultano assolutamente incomprensibili le motivazioni di tali scelte e quali “vantaggi” dovrebbero arrecare. E’ stato infatti concordato che gli emigrati debbano continuare a scontare la loro “libera” scelta di vivere fuori dalla Sardegna pagando il ritorno in visita nella propria isola (per desiderio o necessità) tre volte tanto rispetto a chi vive in Sardegna, come rilevato anche dall’ on. Mauro Pili. La stessa penalizzazione colpisce chi sceglie l’isola per turismo o vi si reca per lavoro.
Come FASI abbiamo da sempre ribadito in occasioni pubbliche, incontri, dibattiti, documenti nonchè nelle manifestazioni di protesta negli aeroporti e porti d’Italia, la necessità che la Regione Sardegna ponesse il problema dei trasporti tra le proprie priorità. Siamo stati auditi sull’argomento presso la Commissione europea a Bruxelles; abbiamo sollecitato ed ottenuto attenzione ed appoggio con migliaia di firme dalla gente e dalle istituzioni delle regioni in cui siamo residenti (primo firmatario del nostro appello è stato il Presidente Emerito della Repubblica, sen. Francesco Cossiga).
Il Parlamento italiano ha approvato vari atti di indirizzo (da ultimo in sede di approvazione della manovra economica estiva 2010) volti all’ottenimento di una tariffa unica da e per la Sardegna in riconoscimento dello svantaggio derivante dalla condizione di insularità. Nonostante tutto ciò e nonostante le nostre richieste in tal senso alla Regione (si veda il comunicato FASI del 12 Gennaio 2011), è stato firmato un accordo che va in senso totalmente contrario.
Sembra ormai chiaro che gli emigrati contano poco ma non tanto meno dei residenti in Sardegna ai quali viene riconosciuto uno sconto di soli tre euro!
Siamo pronti a ricorrere contro questo accordo e chiediamo l’appoggio di tutti i sardi residenti in Sardegna e di quelli residenti fuori dall’isola.
Rigettare semplicemente questo accordo non sarebbe tuttavia sufficiente.
Occorre uno scatto di orgoglio del popolo sardo: un vero e proprio patto autonomista che veda uniti la Regione, le Province e i Comuni e tutte le forze sociali ed economiche della Sardegna.
Riteniamo inoltre che i parlamentari sardi di ogni schieramento dovrebbero subordinare il proprio voto favorevole ai provvedimenti attuativi del federalismo, al riconoscimento negli stessi provvedimenti dello svantaggio derivante alla Sardegna dalla condizione di insularità.

Esecutivo F.A.S.I.
Federazione Associazioni Sarde in Italia

4 commenti

  1. Nel rispetto e ricordo di una terra bellissima, anche se non Sardo, sostengo i sacrosanti diritti di residenti e non che la vogliono visitare.

  2. Siamo con voi nella rivendicazione di una giusta continuità territoriale che non penalizzi quanti si sono dovuti allontanare dalla nostra isola e non ridicolizzi chi vi abita.

    Associazione Culturale Folklorica Sulcitana “Luciano Loi”

  3. Siamo perfettamente d’accordo.
    E’ una vergogna ed un sopruso.
    Già nel 2008 Le Pandelas, con il loro brano “Fizzos de Caronte” avevano denunciato la situazione drammatica dei Sardi e in particolare degli Emigrati, vessati dai balzelli delle compagnie aeree e navali, ignorati da ” su Continente, troppu mannu po cumprendere.”
    vedi video su PANDELAS FACEBOOK.
    Lotteremo per tutti i Sardi in tutti i palchi della Sardegna, d’Italia e d’Europa.
    “Semusu gherrende pro si faghere intende.”

    saluti
    Pandelas

  4. Alla F. A. S. I.

    Non potevo, non dire il mio parere.
    I sardi, hanno voluto cambiare il loro governatore, credendo di far cosa giusta e migliorare la vita. Mi sento tradito, io che amo tanto la mia Sardegna. In qualche modo tentano sempre più, di crearmi difficoltà di realizzare il sogno: andare a visitare la Sardegna e i miei cari.
    Quelli che oggi stanno al governo dicono “noi non mettiamo le mani in tasca agli italiani”. Senza distinzione di colore, chi governa, dovrebbe pensare un po’ di più ai bisognosi, coloro che pagano le tasse.
    Che cosa vuol essere, l’aumento dei prezzi, cominciando dal carburante e i trasporti? Tutte cose di prima necessità e la buona parte cadono su i lavoratori che sempre hanno pagato.
    La Sardegna ha bisogno di turisti, che altro lavoro non ne ha. Noi che non abbiamo gli euro in tasca, come facciamo a consumare? Come facciamo ad affrontare le spese dell’attraversata?
    Il presidente della regione, cosa fa per la Sardegna, per i sardi e per il turismo?
    I rincari dell’attraversata, non fanno bene: sia a me (sottinteso tutti) che alla nostra Sardegna.
    Sottinteso tutti.

    Saluti da Efisio Carta Druento (To)

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