È morto Ilio Burruni di Ghilarza

Ilio Burruni, autoritratto

L’amato Ilio Burruni si è spento ieri mattina, 20 febbraio 2016, all’età di 98 anni. Ne danno il triste annuncio la moglie Adele con i figli Rodolfo, Marco, nipoti e parenti tutti. Oggi, domenica 21 febbraio, a Bioglio, alle ore 18, ci sarà la recita del Santo Rosario nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta. I funerali avranno luogo a Bioglio, lunedì 22 febbraio, alle ore 10.45, nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta. La cara salma proseguirà per il tempio crematorio di Mappano.
Nato a Ghilarza (Sardegna) nel 1917, Ilio è vissuto, a partire dagli otto anni, a Chieri (Torino) con la famiglia, dove inizia la sua formazione artistica. Dal 1927, per alcuni anni, è allievo del Barone Manno (avvocato e pittore di temi sacri); a Pavarolo conosce il celebre Felice Casorati e gli sottopone i primi oli. Ottenute le maturità Classica nel Liceo di Chieri e quella Artistica a Torino, si laurea in Giurisprudenza per compiacere la famiglia, ma segue contemporaneamente il corso della libera scuola del Nudo all’Accademia delle Belle Arti di Torino. Dopo il 1949 si dedica esclusivamente all’arte risiedendo ripetutamente in Sud America, in Francia e in Italia.
Dal 1951, è ceramista a Buenos Aires; in questa città avrà luogo la sua prima personale di pittura. Dal 1954, è a Rio de Janeiro. Il Brasile sarà il luogo di due distinti periodi artistici. Nel primo, svolge l’attività di ceramista e di pittore; nel secondo, si dedica interamente alla pittura ed esporrà le sue opere in diverse personali e alcune collettive con artisti quali Volpi, Dijanira, Guignard, Cavalcanti. Tra il 1955 e il 1965 conosce Portinari, Iberè Camargo, Berti, Bruno Giorgi, Jorge Amado, con alcuni dei quali instaura un dialogo artisticamente costruttivo. Nel 1962 torna ad esporre anche in Europa (Francia e Italia). Dal 1967 risiede in Francia e, nel 1969, apre uno studio a Torino ed espone anche in Francia oltre che a Torino. In questo periodo intrattiene contatti con i critici Renzo Guasco, Marziano Bernardi, Angelo Dragone. Nel 1980 torna in Brasile, espone in diverse personali e, nel contempo, insegna disegno e pittura al Gama Filho. Nel 1987 rientra in Italia dove risiede definitivamente a Bioglio, sulle colline biellesi, alternando brevi soggiorni in Francia.
In contatto con Su Nuraghe, negli ultimi anni partecipa fruttuosamente all’attività del sodalizio dei Sardi che risiedono nel Biellese; in sintonia con le nuove generazioni, dipinge i ritratti dei giovani attori per la messa in scena del Rigoletto di Giuseppe Verdi, rappresentato a Biella nella primavera dello scorso anno. Ultimo suo contributo sono i dipinti di San Grato d’Aosta e di Sant’Eusebio da Cagliari, consegnati pochi mesi fa per essere inseriti nella seicentesca chiesa che Su Nuraghe e gli abitanti di Pettinengo hanno voluto restaurare e restituire alla collettività.
Durante le esequie, il caro Ilio verrà accompagnato col canto in lingua materna del “Deus ti salvet Maria”.

Battista Saiu

Nell’immagine: Ilio Burruni, autoritratto

5 commenti

  1. Caro Presidente, a te e alla Comunità Sarda che rappresenti, le più sentite Condoglianze per la scomparsa dell’Artista.
    Saluti

  2. Con dispiacere ho appreso della morte di Ilio Burruni che ho avuto occasione di conoscere personalmente sia a Bioglio in frazione Fiaglio che a Biella.
    Le mie più sentite condoglianze alla famiglia ed in particolare alla moglie signora Adele anche da parte di mia figlia Sabrina assente in questo momento, amica personale di Adele.
    Giuliano Lusiani

  3. La perdita di una tanto stimata persona ci ha colpiti.
    Partecipiamo al vostro dolore.

    Circolo Culturale Sardo “SA RUNDINE”.
    Cav. Uff. Mario Giuseppe Fozzi

  4. Che mi venga perdonato questo messaggio decisamente estemporaneo, tuttavia, si spera, non fuori luogo, ma da riflessione, e da ammirazione, nato. Il destino, non mi ha fatto conoscere Ilio, artista, ma soprattutto, Ilio uomo. Serene circostanze odierne, me l’hanno, almeno mentalmente, fatto conoscere. Uomo colto, benvoluto, dalle ampie vedute. Ho sfiorato la sua Arte, grazie ai miei cari amici Bruna e Achille, ed insieme alla gradevolissima compagnia della Signora Adele. È sembrato di averlo, perché, secondo me, solo le membra vengono a mancare, a restare sono le idee, le azioni e gli insegnamenti di chi li ha pensati, realizzati ed elargiti. Cordialità, Claudio

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