Costruire Unità, dopo la Sardegna, Calabria protagonista

Occhieppo Superiore – Sabato 17 Luglio, inizio ore 20, cena tipica calabrese – molti i Calabresi residenti nella Frazione “Galfione” – provenienti perlopiù dal Comune di Antonimina – Prenotazione per la cena: 329 804 60 69

cena sarda
Cena tipica sarda a Villa Mossa di Occhieppo Superiore: maialini allo spedo e gruppo di cucinieri

Sabato 17 luglio, alle ore 20, gli Occhieppesi di origine calabra presenteranno i piatti tipici della cucina della loro terra di origine.
Proseguono le cene tipiche regionali per Occhieppo Estate 2010 a “Villa Mossa”; dopo il successo della “cena tipica sarda” appuntamento con la “cucina calabrese”.
La ricchezza di un Territorio è data dagli uomini e dalle donne che lo abitano, dalla loro vita, dai loro saperi. Fin dai primordi, il Biellese è stato cerniera, luogo di incontro di genti diverse. Sappiamo che, in un lontano passato, sulle due rive del torrente Elvo risiedevano, incontrandosi e fronteggiandosi, Victimuli e Salassi, Liguri e Celti, interessati entrambi all’estrazione dell’oro della Bessa. Col tempo si sono succeduti i Romani e, durante il loro dominio, popolazioni tratte in schiavitù, costrette ad estrarre il metallo prezioso per le casse l’Impero. Poi, nel succedersi dei secoli, diverse sono state le infiltrazioni dal Nord, perlopiù di Alemanni, divenute nei secoli successivi, subito dopo l’anno Mille, una vera e propria colonizzazione di popolamento. Dalle regioni del Vallese, arrivarono nuclei consistenti per abitare la montagna; i rapporti con la Diocesi di Sion si intensificarono e normarono grazie agli Challant di Aosta e i Vescovi di Vercelli successori di Sant’Eusebio da Cagliari, primo vescovo di Vercelli, Patrono del Piemonte, inviato nel IV secolo ad evangelizzare le popolazioni alpine.
Recentemente, le cosiddette “Genti del Rosa” si son date appuntamento sui monti del Biellese per un importante raduno. Tra la popolazione biellese, risultante di stratificazioni diverse, bisogna ascrivere anche i discendenti dei soldati di ventura giunti al seguito di vescovi di Vercelli, quelli di soldati Spagnoli non rientrati dopo le invasioni e i Giudei della millenaria diaspora. Alcuni nuclei hanno mantenuto legami e tratti identitari propri, particolarmente i Walser e gli Ebrei. I discendenti di antiche migrazioni alpine parrebbero essere coloro che ancora praticano la pastorizia transumante, individuabili da alcuni tratti somatici, sistemi vestimentari, posture, barbe e acconciature, tipologie abitative e culinarie.

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Cena tipica sarda a Villa Mossa di Occhieppo Superiore: maialini allo spedo e gruppo di cucinieri

Per molti, l’antica origine si può individuare in alcuni toponimi e diversi patronimi; relativamente agli Ebrei, “ghetto” e sinagoga testimoniano il loro radicamento, allocati da secoli nel Borgo storico del Piazzo.
Penultimo arrivo, in ordine di tempo, è l’emigrazione interna nell’Italia pre e postunitaria.
Da ogni regione, in primis dalla Sardegna (alla quale il Piemonte era legato da vincoli statuali, essendo la Regione subalpina “Possedimento di Terraferma di S.M. il Re di Sardegna”) e in forza di attività produttive sono arrivate genti dal Veneto e, dopo la catastrofica alluvione, dal Polesine, dal Centro, dal Sud e dalle Isole; genti nuove che con la loro vita, lavoro, fatica e sudore hanno prodotto nuova ricchezza
Attualmente, su una popolazione di 38.524 adulti residenti a Biella, meno della metà, 18.927 sono i nati nel Capoluogo.
A titolo di esempio, i Biellesi che provengono da Rovigo sono 950; 395 da Padova; 274 da Salerno; 390 da Napoli; 353 da Novara; 290 da Venezia; 287 da Vicenza; 679 da Bari; 106 da Bergamo; 422 da Cagliari; 1.540 da Reggio Calabria.
Nel territorio provinciale è possibile individuare alcuni territorio in cui maggiore è la concentrazione di immigrati di antica o nuova emigrazione: gli Alemanni abitano in Valle Cervo, i Veneti a Vigliano Biellese o i Polesani a Valdengo. Da anni, i Polesani di Valdengo hanno trapiantato un pezzo della loro cultura innalzando un grande falò la vigilia dell’Epifania e distribuendo quintali di “pinza”, loro dolce tipico del periodo invernale.

Giovanni Usai

Menù calabrese
Antipasti con i salumi tipici Calabresi friselle e olive
Maccheroni al sugo
Costine e polpette al sugo
Contorno
Pane calabrese
Gelato
Caffè
Vino a volontà

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