Presepi sardi, storia della Salvezza ambientata in territorio isolano

Presepio sardo Porto Torres
Presepio sardo allestito a Porto Torres nella chiesa dei Santi Martiri Turritani Gavino, Proto e Gianuario.

Ho eseguito questo lavoro con l’intento di rappresentare una storia che riguarda l’intera umanità. La Salvezza del mondo promessa da Dio, attraverso la venuta di N.S. Gesù Cristo.
Questa storia arriva sino al tempo presente raffigurata ed ambientata nel nostro territorio isolano attraverso quattro quadri: l’antico periodo romano, richiamato dalla chiesetta di Balai lontano, luogo del martirio dei Santi Martiri Gavino, Proto e Gianuario, avvenuto in Turris nel 303 d.C.; il periodo giudicale, in cui fioriva l’arte romanica, con l’imponente basilica eretta sul monte “Agellu” in Porto Torres in onore dei Santi Martiri Turritani; la chiesa dedicata alla Santissima Trinità di Saccargia e la chiesa palatina dedicata a Maria, Nostra Segnora de su Rennu, in Ardara.
Nel primo quadro, guardando da destra verso sinistra, viene rappresentato l’Antico Testamento e la profezia della venuta di Gesù: “La Vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele (Dio con noi)” (Is. 7, 14). In Lui si compiono le promesse e la Legge che doveva prepararne la venuta.
Nel secondo quadro, “Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv. 1,14). La luce della stella vuole raffigurare la nascita, la morte in Croce, la Risurrezione e la presenza di Gesù nella Santa Eucaristia. Si compie così la Nuova ed Eterna Alleanza.
Nel terzo e quarto quadro, la promessa di Gesù dopo la Sua Risurrezione: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt, 28, 20). La presenza del “Risorto” nel mondo è testimoniata dalla Santa Chiesa e dal martirio di tanti Cristiani che hanno dato la vita alla Sua sequela.

Pinuccio Sechi


Presepio sardo Porto Torres

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