Febbraio, migrazione di animali e vegetali: funghi di Piemonte e di Sardegna

Boletus edulis Bull

Il “boleto”, nome scientifico, Boletus edulis Bull. Popolarmente conosciuto come fungo porcino, in Piemonte è detto “bulé”; “func, muffa piemuntèisa”, per i Lombardi; in sardo è conosciuto come: “cardulinu, cacaredda, cuccumeddu”.
L’immagine qui riprodotta è stata inserita in “Su Calendariu 2018” del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella, “prodotto visivo di una sorta di migrazione di piante che, al pari di animali ed umani, sono capaci di spostarsi nei territori al variare di determinate condizioni necessarie alla vita”. Afferma il presidente di Su Nuraghe, Battista Saiu. E continua: “Se, da una parte, è possibile riscontrare come funghi che vegetano in Piemonte siano assenti in Sardegna, dall’altra, invece, alcuni tipi sono presenti di qua e di là del mare. Caratterizzando i rispettivi habitat, comuni o diseguali a seconda dei casi, determinati principalmente da fattori dipendenti da clima e posizione geografica”.
Il fungo porcino è noto ed apprezzato: tutti gli danno la caccia. Ben diffuso in Piemonte, più raro in Sardegna. Il motivo va ricercato nella diffusione delle piante “madri” con cui stabilisce una simbiosi, cioè un associazione stabile nel tempo da cui entrambi ricevono reciproco vantaggio. Gli alberi prediletti dal porcino sono il castagno e il faggio, piante poco diffuse in Sardegna, da qui la sua rarità. Sull’Isola sono molto più diffusi il porcino nero, Boletus aereus e il porcino estivo, Boletus aestivalis, in quanto specie termofile, cioè che amano il caldo. Il porcino Boletus edulis invece ama piuttosto foreste fresche e umide, ad esempio le faggete di montagna, dove sale tranquillamente sino al limite della vegetazione arborea. In collina lo troviamo associato soprattutto al castagno, ma anche ad altre latifoglie. Il colore della cappella varia di molto e passa tra mille tonalità di marrone, dalle sfumature più chiare a quelle più scure.
Nei tempi andati, quando i funghi erano integratori della dieta alimentare e preziose entrate finanziare che rimpinguavano, anche se per poco, gli esigui redditi familiari, si sentivano dai cercatori racconti di ritrovamenti straordinari, di chili e chili di funghi, di ceste e gerle stracolme, di luoghi segreti, il più delle volte descritti con una buona dose di fantasia. Ma, si sa, la passione ingigantisce ogni cosa…

Lucio Bordignon

Nell’immagine: Boletus edulis Bull, italiano, porcino; piemontese, “bulé”; sardo: “cardulinu, cacaredda, cuccumeddu” (foto Robin Cara).

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