Luglio, una parola sarda al mese: D come “DE”

Radici e semantica delle parole sarde rivisitate mediante i dizionari delle lingue mediterranee (lingue semitiche, lingue classiche). Laboratorio linguistico di storia e di cultura sarda a Biella – appuntamento on-line martedì 28 luglio, ore 21.

incipit D in Giampaolo Mele Die ac NocteDE è particella di origine, di allontanamento, che si ritrova in molte parole sarde in generale (es. sassarese de-nuda’ ‘denudare’).  Fenomeno identico si ha in italiano, è ciò è segno di antichità, ampiezza e profondità del fenomeno.
In latino, de è particella invariabile marcante parimenti l’origine, l’allontanamento, con idea accessoria di movimento dall’alto verso il basso. La particella agisce in parecchi composti, oltreché in preposizione e in preverbio: es. lat. flumen de monte labitur in planitiem ‘il fiume scende dal monte al piano’; lat. migrare de vita ‘morire’; lat. oleum quod de matura olea fit, ‘olio che proviene da olive mature’.
Stando all’Ernout-Meillet, il de latino si ritrova soltanto nel celtico (irlandese di, gallese di-). In realtà il lemma dovette essere molto espanso nell’Europa antica, avendo base etimologica nel sum. de ‘portar via’.
In ogni modo la particella, oltre che in latino, operò in tutte le altre lingue peninsulari e tirreniche, fossero coeve al latino o pre-latine, ed ovviamente ha migrato poi nella lingua italiana, dove si trova in molti usi linguistici.
In virtù del fenomeno della polisemia (ossia, dell’uso di una forma identica per esprimere significati differenti), dobbiamo porre attenzione all’uso della particella de in contesti non propriamente “derivativi”. Ad esempio, il de o de– patronimico nei cognomi italici e sardi, quali De-Montis, De-Fenu…, ha certamente origine dal sumerico de, ma in questo preciso caso la particella dai Sumeri veniva suffissata (-de) ad indicare il concetto di ‘loro’ (pertanto diventava un suffisso possessivo ergativo di 3a persona plurale con valore collettivo). Pertanto i cognomi sardi De-Montis, De-Fraia, De-Fenu, De-Dola etc. un tempo significarono ‘quelli della famiglia Montis’, ‘della famiglia Fràia’, ‘della famiglia Fenu’, della famiglia Tola’…

Salvatore Dedola,
glottologo-semitista

Nell’immagine: l’incipit “D”, in Giampaolo Mele (a cura di), Die ac Nocte. I Codici Liturgici di Oristano dal Giudicato di Arborea all’età spagnola (secoli XI-XVII), Cagliari: AMD Edizioni, 2009

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