Da Tonara poesia per laboratorio linguistico transoceanico tra “Su Nuraghe” di Biella e “Antonio Segni” di La Plata (Argentina)

descrizione“S’iscala colorada/ la scala colorata” è una poesia che celebra l’allestimento pittorico della scalinata che a Tonara collega la fontana di Galusè con l’abitato.

Nell’omonima celeberrima poesia da Peppino Mereu (1872 –1901), la fonte, rivolgendosi a una fanciulla amata, si presenta dicendo: Eo so Galusè,/logu delissiosu e de incantu,/firma inoghe su pe’/o passizeri, custu est logu santu”, “Io sono Galusè,/luogo di delizie e d’incanto./Fermati qui, /o passeggero, questo è un luogo santo”.

Da sempre, i versi sono cantati sui palchi non solo dell’Isola. Ora, vengono celebrati dal contemporaneo Salvatore Mereu, compaesano dell’illustre Poeta che, molto modestamente, si firma: «Mereu ma no “Pipinu”».

Fontana cantata da Peppimo Mereu e “fressada” (coperta colorata) sono i due elementi che muovono l’ispirazione dei versi di Salvatore Mereu che, in prima persona come Galusè, fa parlare la scala animata dal lavoro artistico di Siriana Piras, poiché la pittrice “m’at bestiu cumente a un’isposa/ mi ha vestito come una sposa” “sa die de s’eternu giuramentu”, il giorno del “giuramento: l’inaugurazione.

La scelta della tinteggiatura rimanda a “sa fressada” coperta tessuta su telaio verticale; nella produzione a bande orizzontali, sono, infatti, presenti motivi geometrici, fitomorfi e zoomorfi, elementi non solo decorativi a riecheggiare quell’universo mitico radicato nella notte dei tempi, di cui la Sardegna è archivio non ancora del tutto scandagliato.

L’ode – con la traduzione di Gabriella Peddes – viene inserita nel novero di testi del Laboratorio Linguistico “Eya, emmo, sì: là dove il sì suona, s’emmo e s’eya cantant”, per imparare a leggere e scrivere in lingua materna contemporanea. Esperienza non solo didattica che, attraversando mari ed oceano mette in contatto il vasto mondo dell’emigrazione sarda e, più in generale, di quella italiana che fa capo al Circolo sardo “Antonio Segni”, di La Plata e a “Su Nuraghe”, di Biella.

Prossimo appuntamento: martedì 28 giugno, ore 21:00 in Italia – ore 16:00 dall’altra parte dell’oceano, su piattaforma Zoom.

Simmaco Cabiddu

Nell’immagine, la scala che conduce alla fonte di Galusè il giorno dell’inaugurazione

 


 

S’iscala colorada

Appo biviu po annos in tristura

nemos mi poniat in penzamentu

emarginada dae tottu sa natura

ma como camiadu est su cumentu

 

Un’anima gentile e premurosa

ses posta cun coro e sentimentu

e m’at bestiu cumente a un’isposa

sa die de s’eternu giuramentu

 

M’at tintu ogni ora, ogni mamentu

cun manos de pittrice improvisada

de colores m’at fattu s’ornamentu

e po tappeto una bella fressada

 

Como m’’io bio alligra e figurosa

sa tristura es cosa ismentigada

m’intenno bella e frisca che arrosa

ca ormai seo s’iscala colorada

 

E a sa gente chi cuzzi ponet pe’

di naro: firmadi unu mamentu

e dae conca ‘e sa fontana ‘e Galusè

ammira custu Bellu monumentu

 

Salvatore Mereu, 18 giugno 2022

(Mereu ma no “Pipinu”)

 

La scala colorata

Ho vissuto per anni in tristezza

nessuno mi aveva nei pensieri

emarginata da tutta la natura

ma adesso è cambiato il ragionamento

 

Un’anima gentile e premurosa

si è messa con cuore e sentimento

e mi ha vestito come una sposa

il giorno dell’eterno giuramento

 

Mi ha dipinto ogni ora, ogni momento

con mani di pittrice improvvisata

dei colori m’ha fatto l’ornamento

e per tappeto una bella “fressada

 

Adesso mi vedo allegra ed elegante

la tristezza è cosa dimenticata.

mi sento bella e fresca come rosa

perché ormai sono la scala colorata

 

E alla gente che qui mette piede

le dico: fermati un momento

e dalla punta della fontana di Galusè

ammira questo bel monumento.

 

Salvatore Mereu, 18 de lampadas 2022

(Mereu ma non “Peppino”)

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