Infiorata al “Nuraghe Chervu” di Biella: rito di pietà popolare per i soldati d’Italia

descrizioneIl rito antico di “s’arramadura”, l’infiorata, accompagna l’inizio della 96ª Adunata degli Alpini, unendo Biella e la Sardegna nel culto della memoria.

In occasione dell’apertura della 96ª Adunata Nazionale degli Alpini, in programma a Biella dal 9 all’11 maggio 2025, la città si è stretta intorno ai suoi simboli della memoria, unendo il presente alla storia con gesti di forte carica evocativa. Con il Tricolore che sventola solennemente in piazza del Municipio e la cerimonia di omaggio ai Caduti nei giardini Zumaglini, anche l’area monumentale del Nuraghe Chervu ha fatto da cornice a un rito antico e toccante: s’arramadura, l’infiorata cerimoniale con petali di fiori e foglie d’alloro, realizzata dalle donne del Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe”.

Sull’imponente lastricato che circonda il monumento – composto da centinaia di pietre provenienti da Comuni di tutta Italia, ciascuna incisa con il nome della località e il numero dei Caduti nella Prima guerra mondiale – è stata sparsa una profusione di petali. Centinaia di rose e migliaia di fiori, donati dal vivaio di Rosa ed Alessandro Serra di Biella, hanno trasformato lo spazio in un giardino della memoria. Un omaggio che richiama i gesti delle madri sarde di oltre un secolo fa, che alla notizia della morte del proprio figlio al fronte, ricorrevano a rituali antichi per onorarne la memoria anche in assenza del corpo: lo spargimento di petali e grano, seguito dalla rottura del piatto che li conteneva.

Questi riti, eredità di una civiltà cerealicola millenaria, non sono semplici simboli: rappresentano benedizione, protezione, gratitudine. In Sardegna, lo stesso gesto si ripete ancora oggi in alcune comunità durante i matrimoni o nelle celebrazioni religiose, affidato alle mani delle madri, vere e proprie sacerdotesse del passaggio e della memoria.

Durante i mille giorni della Grande Guerra, l’Italia e la Sardegna conobbero il dolore lacerante della perdita di migliaia di loro figli. Quando la notizia – e che notizia! – giungeva nei paesi dell’Isola, donne del vicinato spargevano grano sulla soglia della casa del nuovo Caduto, mentre il lamento delle prefiche segnava il lutto collettivo. È questa tradizione che il Circolo Su Nuraghe ha voluto rievocare in un momento solenne di partecipazione popolare, unendo il gesto antico alla commemorazione civile di oggi.

Accanto al Tricolore issato sul pennone centrale del monumento, sventolano le bandiere dell’Unione Europea, della Regione Autonoma della Sardegna, del Piemonte e della Brigata “Sassari”, storica unità dell’Esercito Italiano protagonista di importanti azioni sul fronte orientale insieme agli Alpini durante la Prima guerra mondiale. Proprio a questa comunanza d’armi e di destino è dedicata l’esposizione allestita nel Chiostro di San Sebastiano (via Quintino Sella, 54), grazie all’iniziativa congiunta del Circolo Su Nuraghe e del Nucleo biellese dell’Associazione Nazionale Brigata “Sassari”, intitolato al capitano Emilio Lussu.

Il Museo storico della Brigata “Sassari”, ospite dell’iniziativa, rende omaggio agli Alpini con una selezione di pannelli storici che raccontano le azioni congiunte sui campi di battaglia della Grande Guerra. L’ingresso è gratuito, e l’esposizione è affiancata da mostre curate dalle Associazioni d’Arma del territorio. Poco distante, nella basilica attigua, si possono visitare le tombe dei generali La Marmora, figure centrali del Risorgimento italiano: Alfonso, Carlo Emanuele, Alessandro – fondatore dei Bersaglieri – e Alberto, cui è intitolata la caserma sede del comando della Brigata “Sassari” a Sassari.

In questi giorni di commemorazione, il Chiostro di San Sebastiano è anche luogo di un altro importante gesto simbolico: i gruppi alpini, giunti da ogni parte d’Italia, stanno consegnando nuove pietre di memoria dei loro Comuni ai soldati della Brigata “Sassari”. Le pietre andranno ad ampliare il lastricato monumentale di Nuraghe Chervu, rendendo ancora più forte e visibile il legame tra le comunità, la storia e il futuro.

Battista Saiu

Nell’immagine, infiorata al “Nuraghe Chervu” di Biella

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