Omaggio dei Sardi dell’Altrove alla terra di accoglienza, “omagià daj Sardagneuj fòra ’d Finagi”.
Molto spesso ci imbattiamo in parole piemontesi molto simili a parole inglesi, e viceversa. Ad esempio la parola per “ciglio” in inglese è “brow”, in piemontese “brova”, la parola per “crusca” in inglese è “bran”, in piemontese è “brann”. Ciò è dovuto al fatto che sia i piemontesi, che gli inglesi, hanno nelle loro rispettive lingue molte parole di origine celtica, altre volte di origine germanica, come “am Rand”, accanto, che in piemontese è “aranda”, “Wut”, che significa “rabbia”, che in piemontese si dice “fut”. Il verbo “osservare”, soprattutto nel senso di “osservare a lungo per vedere cosa succede” in inglese è “watch”, in piemontese è “vacé”, tant’è che uno degli hobbies più diffusi oggigiorno in tutto il mondo è il “bird watching”, osservare a distanza, con cannocchiali, il comportamento degli uccelli. In piemontese si dice “ciri vacior” (che è anche il titolo di una bella raccolta di poesie di Tavo Burat). Dello stesso poeta, biellese, riportiamo qui di seguito un verso da una delle sue poesie tratto, appunto, dalla raccolta dedicata ai volatili:Continua a leggere →