Na paròla piemontèisa al mèis, settembre / setèmbri, “V” come “Vacelo”

Omaggio dei Sardi dell’Altrove alla terra di accoglienza, “omagià daj Sardagneuj fòra ’d Finagi”.

incipit V, Sacramentarium Episcopi WarmundiMolto spesso ci imbattiamo in parole piemontesi molto simili a parole inglesi, e viceversa. Ad esempio la parola per “ciglio” in inglese è “brow”, in piemontese “brova”, la parola per “crusca” in inglese è “bran”, in piemontese è “brann”. Ciò è dovuto al fatto che sia i piemontesi, che gli inglesi, hanno nelle loro rispettive lingue molte parole di origine celtica, altre volte di origine germanica, come “am Rand”, accanto, che in piemontese è “aranda”, “Wut”, che significa “rabbia”, che in piemontese si dice “fut”. Il verbo “osservare”, soprattutto nel senso di “osservare a lungo per vedere cosa succede” in inglese è “watch”, in piemontese è “vacé”, tant’è che uno degli hobbies più diffusi oggigiorno in tutto il mondo è il “bird watching”, osservare a distanza, con cannocchiali, il comportamento degli uccelli. In piemontese si dice “ciri vacior” (che è anche il titolo di una bella raccolta di poesie di Tavo Burat). Dello stesso poeta, biellese, riportiamo qui di seguito un verso da una delle sue poesie tratto, appunto, dalla raccolta dedicata ai volatili:Continua a leggere →

Settembre, una parola sarda al mese: “U” come “Ucca e mele”

incipit U, in Giampaolo Mele, Die ac NocteRadici e semantica delle parole sarde, rivisitate mediante i dizionari delle lingue mediterranee (lingue semitiche, lingue classiche). Laboratorio linguistico, di storia e di cultura sarda a Biella

UCCA E MELE ‘donnola sarda’ (Mustela nivalis) (Mandrolisai). Base etimologica l’akk. ukkumu ‘predatory’ + mēlulu ‘player, actor’: ukkummēlulu = ‘l’attore della predazione’: forse il nome le derivò dal fatto che appare qua e là nei muri a secco, quasi un attore comico che sbuca e sparisce per attirare meglio l’attenzione del pubblico. Per paronomasia abbiamo anche bucca e meli.

Salvatore Dedola,
glottologo-semitista

Nell’immagine: l’incipit “U”, in Giampaolo Mele (a cura di), Die ac Nocte. I Codici Liturgici di Oristano dal Giudicato di Arborea all’età spagnola (secoli XI-XVII), Cagliari: AMD Edizioni, 2009

Da Bologna a Biella una pietra di memoria per il monumento ai Caduti più inclusivo d’Italia

Virginio MerolaBologna, con Torino, Cagliari e Genova, è tra i primi capoluoghi di regione ad avere inviato a Biella la sua “pietra di memoria”, rispondendo all’invito del Sindaco Claudio Corradino e del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe promotore dell’iniziativa. Il manufatto è destinato alla pavimentazione monumentale in corso d’opera presso il Nuraghe Chervu, alle porte della città. Si tratta di un ampio lastricato costituito da pietre di riuso giunte da ogni parte d’Italia, ognuna incisa con il nome del Comune di provenienza e il numero dei suoi Caduti durante la Grande Guerra.
Il progetto, inizialmente inserito nel programma ufficiale per le commemorazioni di interesse nazionale del centenario della Prima guerra mondiale, prevede la posa progressiva, nel corso degli anni, di pietre provenienti da tutti i 7904 Comuni italiani. Il selciato, inaugurato il 17 marzo 2019 – presente la Banda militare della Brigata “Sassari”, 130 sindaci in fascia tricolore provenienti da Piemonte e Sardegna e le massime autorità locali – comprende a oggi 250 elementi. Circa altrettanti, tra cui la lastra donata dalla “Dotta” capitale dell’Emilia, sono custoditi nei magazzini comunali in attesa di essere posizionati alla prima occasione, per incrementare lo straordinario puzzle destinato a diventare uno dei monumenti più “inclusivi” della Nazione.Continua a leggere →

Minerali sardi al Museo delle Migrazioni: tra scienza e cultura

minerali sardi che migrano esposti al Museo di Pettinengo

Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli di Pettinengo – Rete Museale Biellese – via Fiume, 12, visitabile tutte le domeniche dalle ore 14:30 alle ore 18:30 – Info e prenotazione: Idillio, 3343452685 – Ingresso gratuito nel rispetto delle norme Covid-19

Quasi tutti gli oggetti che si possono osservare al Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli sono stati donati da persone che hanno pensato che una parte del loro patrimonio potesse aiutare a raccontare qualche fenomeno migratorio. Tra questi, con allestimenti curati dal geologo Fabio Granitzio, troviamo la collezione mineralogica di Alessandro Beducci e Felicia Bertolone, che fu in realtà donata nel 2014 al Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella che poi l’ha fatta confluire nel Museo di cui ha la curatela, aperto nel 2017.Continua a leggere →

Da Parigi a Pettinengo per vedere “La Madre dell’ucciso” di Francesco Ciusa

Riccardo Pozzo ritratto accanto alla statua marmorea di Francesco Ciusa

L’incontro fortuito di due grandi artisti internazionali, appartenenti a epoche diverse, Maria Teresa Bertina e Francesco Ciusa (1883 -1949) nella sala di un piccolo ecomuseo aderente alla Rete Museale Biellese – L’unico museo che racconta anche le storie dei suoi visitatori!

Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli di Pettinengo – via Fiume, 12, visite guidate tutte le domeniche fino a metà ottobre – dalle ore 14:30 alle ore 18:30 – Info e prenotazione: Idillio, 3343452685 – Ingresso gratuito nel rispetto delle norme Covid-19.

Domenica scorsa, 29 agosto 2021, tra i numerosi visitatori del Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli, c’era anche una coppia di Parigini, guidati “per caso” fino all’ingresso di via Fiume 2, dalla mostra i gigantografie “Biellesi con la valigia – fratelli tutti”. I 44 pannelli a tema migratorio, fissati ai muri di contenimento demaniali, formano infatti un percorso che, partendo dalla sede degli altri due ecomusei di Pettinengo, quello degli acquasantini e quello dell’infanzia, conducono appunto al piccolo museo curato dal Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella, aderente alla FASI, Federazione Associazioni Sarde in Italia.Continua a leggere →